Parco Nazionale della Val Grande: Cosa Vedere e Cosa Fare

Mag 18, 2025

Il Parco Nazionale della Val Grande è l’area wilderness più vasta d’Italia: un territorio selvaggio, senza strade né centri abitati, dove la natura regna incontrastata. Situato a pochi chilometri dal Lago Maggiore, è un luogo unico, perfetto per chi desidera allontanarsi dalla frenesia e immergersi in un paesaggio puro, fatto di foreste, vallate silenziose, torrenti cristallini e antichi alpeggi abbandonati. È una meta ideale per coppie amanti del trekking e della contemplazione, ma anche per famiglie con bambini abituati a camminare e desiderosi di vivere un’avventura vera.

Questa guida ti accompagnerà tra i sentieri più belli della Val Grande: percorsi adatti a ogni livello, panorami sorprendenti, rifugi immersi nel verde e itinerari ricchi di storia, tra natura e memoria.

Per tornare a riposare in un luogo accogliente e confortevole dopo le escursioni, ti consigliamo Hartmann Feel at Home, una villa immersa nel verde a Gignese, tra Stresa e il Mottarone. Con camere spaziose, atmosfera rilassante e una posizione strategica, è la base perfetta per esplorare la Val Grande e tutto il territorio del Lago Maggiore.

Inizia subito la guida e lasciati sorprendere dalla forza selvaggia e autentica della Val Grande.
Alla fine troverai anche una descrizione completa di Hartmann Feel at Home, per pianificare con cura il tuo soggiorno.

Introduzione

Il Parco Nazionale della Val Grande è uno dei luoghi più affascinanti e selvaggi d’Italia. Situato nel cuore del Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte, rappresenta la più vasta area wilderness del nostro Paese: un territorio dove la natura è tornata padrona assoluta, dove non esistono strade asfaltate, dove si cammina per ore senza incontrare tracce umane.

Qui, nella “valle più selvaggia d’Europa”, si trovano boschi fittissimi, alpeggi abbandonati, cime rocciose, torrenti limpidi, silenzi profondi e paesaggi che commuovono. È un paradiso per escursionisti esperti, fotografi naturalisti, amanti della solitudine e della montagna vera.

In questa guida di circa 2000 parole ti accompagneremo tra cosa vedere e cosa fare nel Parco Nazionale della Val Grande, tra sentieri impegnativi, storia alpina, punti panoramici e regole da seguire in un ambiente tanto prezioso quanto delicato.

Come Arrivare alla Val Grande: Guida Completa agli Accessi e ai Punti di Partenza

Il Parco Nazionale della Val Grande, situato nella parte settentrionale del Piemonte, è conosciuto come la più vasta area wilderness d’Italia. Questo significa che non esistono veri e propri ingressi ufficiali come nei parchi urbani o nei parchi nazionali americani con cancelli e biglietterie: l’accesso avviene esclusivamente a piedi, attraverso una rete articolata di sentieri che si snodano tra vallate selvagge, creste montuose e antichi alpeggi abbandonati.

Chi desidera esplorare la Val Grande deve prima raggiungere uno dei numerosi paesi che sorgono lungo i confini naturali del parco. Da lì, è possibile imboccare i sentieri segnalati dal CAI (Club Alpino Italiano), con dislivelli variabili e tempi di percorrenza che vanno da poche ore a intere giornate di cammino. Ecco una panoramica dettagliata dei principali punti di accesso e delle modalità per arrivarci.

Accesso da Malesco (Val Vigezzo)

Malesco è uno dei punti di accesso più conosciuti e frequentati per chi desidera esplorare la parte settentrionale della Val Grande. Questo pittoresco borgo della Val Vigezzo è facilmente raggiungibile in auto o in treno, grazie alla linea ferroviaria Domodossola-Locarno.

Da Malesco partono diversi itinerari escursionistici. Uno dei più celebri è quello che conduce al Rifugio Alpe Scaredi (1.840 m), base ideale per esplorare le vette settentrionali del parco e punto di passaggio obbligato per chi intende attraversare l’intera Val Grande da nord a sud. Il sentiero per l’Alpe Scaredi è ben segnalato, ma presenta un dislivello importante (oltre 1.000 metri), quindi è consigliato a escursionisti allenati.

Come arrivare a Malesco:

  • In auto: da Milano si può prendere l’autostrada A26 fino a Gravellona Toce, poi seguire la SS33 fino a Masera e imboccare la strada per la Val Vigezzo.
  • In treno: linea Domodossola-Locarno, fermata Malesco.

Accesso da Cossogno e Cicogna (Versante Lago Maggiore)

Dal lato sud-orientale del parco, i paesi di Cossogno e Cicogna rappresentano i due principali ingressi per chi vuole penetrare nel cuore della Val Grande. Questa è forse la zona più affascinante per chi cerca la vera essenza del parco: natura incontaminata, antichi insediamenti pastorali, silenzio assoluto.

Cicogna, in particolare, è considerata la “piccola capitale” della Val Grande. È l’ultimo borgo raggiungibile in auto prima dell’ingresso nel cuore selvaggio del parco, e rappresenta il punto di partenza per numerosi itinerari, tra cui quello per Pogallo, la Val Pogallo e l’Alpe Prà.

Come arrivare a Cossogno e Cicogna:

  • In auto: da Verbania, seguire le indicazioni per Cossogno, poi una strada stretta ma asfaltata porta fino a Cicogna. La guida richiede attenzione, soprattutto in alta stagione quando il traffico aumenta.
  • In autobus: alcune corse extraurbane collegano Verbania a Cossogno, ma il servizio per Cicogna è limitato.

Accesso da Premosello-Chiovenda

Premosello è il punto di accesso ideale per chi vuole esplorare la zona centrale e occidentale della Val Grande, meno battuta ma altrettanto spettacolare. Il sentiero più conosciuto da questo versante è quello che porta all’Alpe La Piana e successivamente all’Alpe Prà, immersi in un paesaggio di faggi, torrenti e antiche mulattiere.

Questo accesso è perfetto per escursionisti esperti o per chi vuole compiere traversate di più giorni all’interno del parco. Il percorso è impegnativo e in alcuni tratti ripido, ma regala panorami mozzafiato e l’impressione reale di essere entrati in un mondo fuori dal tempo.

Come arrivare a Premosello:

  • In auto: dalla A26, uscita a Premosello, da cui si segue la strada per Colloro, punto di partenza del sentiero.
  • In treno: fermata alla stazione di Premosello-Chiovenda sulla linea Domodossola-Milano.

Altri Accessi Secondari

Oltre ai tre principali ingressi sopra menzionati, esistono anche altri varchi meno noti, adatti a chi conosce bene il territorio o desidera esplorare zone meno frequentate:

  • Aurano: accesso alla Val Pogallo per escursioni verso l’Alpe Fornà e l’Alpe Curgei.
  • Trontano: da qui partono alcuni sentieri verso la Val Loana e le dorsali tra Val Vigezzo e Val Grande.
  • Finero: in Val Cannobina, accesso alla zona nord-occidentale del parco.

Tutti questi accessi richiedono un minimo di esperienza escursionistica e un buon orientamento.

Punto Informativo: Centro Visite di Santa Maria Maggiore

Il punto di riferimento principale per chi desidera documentarsi prima di entrare nella Val Grande è il Centro Visite del Parco Nazionale, situato a Santa Maria Maggiore, nel cuore della Val Vigezzo.

Qui è possibile:

  • Ricevere mappe dettagliate dei sentieri, suddivise per difficoltà e durata.
  • Consultare brochure tematiche su flora, fauna e storia del parco.
  • Parlare con personale esperto, disponibile per consigli, aggiornamenti sui percorsi e sulle condizioni meteo.
  • Visionare mostre e installazioni dedicate alla storia della zona, alla vita degli alpeggi e alla biodiversità della Val Grande.

Il centro visite è consigliato come prima tappa per chi si avvicina per la prima volta al parco o vuole programmare un’escursione di più giorni in autonomia.

Consigli per l’Accesso e la Sicurezza

  • Non è necessario un biglietto d’ingresso, ma è fondamentale essere attrezzati: scarponi, zaino, acqua, cibo, abbigliamento tecnico e mappa cartacea.
  • Il cellulare spesso non prende, quindi è bene lasciare detto il proprio itinerario a qualcuno e scaricare mappe offline.
  • In molte zone non ci sono rifugi né punti d’appoggio, quindi chi vuole pernottare deve prevedere una tenda o conoscere i bivacchi presenti.
  • Attenzione al meteo: la Val Grande può diventare pericolosa in caso di pioggia, nebbia o temporali improvvisi.

Conclusione

Arrivare alla Val Grande significa intraprendere un viaggio verso un mondo sospeso tra natura, silenzio e memoria. Che si scelga di partire da Malesco, da Cicogna o da Premosello, l’esperienza che attende ogni escursionista sarà unica: un’immersione totale in una delle ultime aree realmente selvagge d’Italia. Prepararsi con cura, partire informati e rispettare la natura sono le chiavi per vivere questo parco straordinario in sicurezza e armonia.

Se desideri, posso anche realizzare una mappa interattiva o una tabella dei sentieri consigliati per ciascun punto di accesso. Vuoi che proceda?

La Storia della Val Grande

Un tempo abitata da pastori, boscaioli e carbonai, la Val Grande fu progressivamente abbandonata nel corso del Novecento, fino a diventare un territorio privo di insediamenti umani stabili. La natura ha così riconquistato i suoi spazi.

Durante la Seconda Guerra Mondiale fu teatro di tragici scontri partigiani. Oggi, camminare nella Val Grande significa anche ripercorrere la memoria di quei tempi, tra ruderi, lapidi e cippi commemorativi.

Nel 1992 l’area venne istituita come Parco Nazionale, con lo scopo di preservarne la biodiversità e il carattere selvaggio.

I Sentieri Più Suggestivi della Val Grande

La Val Grande è un paradiso per gli escursionisti esperti. Qui non si trovano passeggiate turistiche né comodi rifugi con ristorazione: si entra in un mondo autenticamente selvaggio, dove la natura domina incontrastata e l’uomo è solo un ospite di passaggio. I sentieri sono impegnativi, spesso lunghi, con dislivelli notevoli, richiedono buon allenamento fisico, esperienza in montagna e capacità di orientamento. È indispensabile portare con sé cartine escursionistiche dettagliate, avere con sé una riserva d’acqua, informarsi sulle condizioni meteo (che possono cambiare bruscamente), e non fare affidamento sulla rete cellulare, spesso assente per lunghi tratti.

Tra i percorsi più spettacolari e rappresentativi della Val Grande, uno dei classici è il Cicogna – Pogallo – In La Piana, molto frequentato nei mesi estivi, che attraversa un tratto suggestivo tra boschi di faggio, torrenti cristallini e alpeggi abbandonati. Si entra così nel cuore del parco, in uno scenario ricco di storia e natura, dove si respira l’atmosfera autentica della wilderness alpina.

Dal versante nord, partendo da Malesco, si può affrontare il sentiero che conduce all’Alpe Scaredi, alla Bocchetta di Scaredi e all’Alpe Mottac, uno degli itinerari più panoramici dell’intero parco. Il tracciato offre scorci spettacolari sul Monte Rosa e sulle vette delle Alpi Lepontine, con possibilità di osservare camosci, marmotte e rapaci in volo. Il percorso è ben segnalato ma lungo, ideale per escursionisti esperti che vogliono dormire nei bivacchi e proseguire verso la zona centrale della Val Grande.

Per chi cerca un anello impegnativo ma gratificante, l’Anello di Velina offre un percorso circolare con tratti su cresta, ripidi saliscendi e panorami che spaziano su tutta la valle. È consigliato solo a chi ha già dimestichezza con l’ambiente alpino e non teme la fatica: il premio è una giornata tra cielo e boschi, lontano da ogni segno di civiltà.

Infine, tra le traversate più avventurose, la Malesco – Cicogna rappresenta una vera immersione nella natura selvaggia. Richiede almeno due o tre giorni di cammino, con pernottamento in bivacchi spartani, senza alcun servizio. Questo itinerario permette di attraversare la Val Grande da nord a sud, seguendo tracce di mulattiere dimenticate e valichi antichi. È un’esperienza intensa, riservata solo a escursionisti esperti, che vogliono vivere il parco nella sua forma più pura.

Flora e Fauna

La biodiversità del Parco è straordinaria. Tra le piante più diffuse: faggi, abeti, larici, rododendri, felci, muschi e orchidee selvatiche. In primavera e inizio estate, i prati si colorano di fiori di montagna.

Tra gli animali è possibile avvistare:

  • Cervi e caprioli
  • Cinghiali e volpi
  • Aquila reale, poiana, gheppio
  • Salamandre e tritoni nei ruscelli

Con pazienza e rispetto si possono osservare questi animali nel loro ambiente naturale, senza disturbarli.

Gli Alpeggi Abbandonati

Una delle esperienze più intense nella Val Grande è la scoperta degli alpeggi abbandonati: piccoli insediamenti in pietra, con tetti a piode, oggi in rovina, ma testimoni di un passato laborioso e faticoso.

Camminando si incontrano:

  • Baite diroccate
  • Forni per il pane
  • Capanne dei carbonai
  • Muretti a secco e fontane in pietra

Questi luoghi raccontano una storia fatta di resistenza, silenzio e montagna vissuta con fatica e amore.

I Bivacchi e i Rifugi

Nel Parco Nazionale della Val Grande non esistono rifugi gestiti nel senso classico, con servizio di ristorazione o personale presente. Qui l’escursionismo assume una forma più autentica e spartana: chi decide di attraversare la valle deve fare affidamento sui bivacchi autogestiti, strutture sempre aperte, semplici ma accoglienti, pensate per offrire riparo e un punto di appoggio sicuro a chi si avventura nella wilderness. Ogni bivacco è generalmente dotato di letti a castello con materassi, coperte, una stufa a legna e tavoli con panche. Non ci sono elettricità né acqua corrente, e la permanenza richiede spirito di adattamento: si dorme con sacco a pelo, si cucina in autonomia e l’acqua va cercata in fontane esterne o nei vicini ruscelli.

Tra i bivacchi più utilizzati spicca il Bivacco Scaredi, situato a 1.840 metri lungo l’omonimo alpeggio, ed è una tappa fondamentale per chi accede al parco da Malesco o affronta la traversata nord-sud. Offre circa dieci posti letto ed è ben isolato, con una vista spettacolare sulle vette circostanti. Altrettanto importante è il Bivacco Bocchetta di Campo, nel cuore della Val Grande, immerso tra boschi e pascoli remoti, raggiungibile solo dopo ore di cammino: un luogo silenzioso, ideale per chi vuole vivere un’esperienza davvero lontana dal mondo. Infine, il Bivacco Colma di Premosello, raggiungibile da Premosello-Chiovenda, è un punto d’appoggio strategico per chi percorre i sentieri del versante occidentale.

Soggiornare in un bivacco nella Val Grande significa immergersi completamente nella natura, con ritmi lenti, silenzi profondi e cieli stellati privi di inquinamento luminoso. Non è un’escursione per tutti, ma per chi la sceglie è una delle esperienze più autentiche e indimenticabili che le montagne italiane possano offrire.

Cosa Fare nella Val Grande

Oltre al trekking, nel Parco è possibile:

  • Fare fotografia naturalistica: paesaggi, animali, dettagli botanici
  • Scrivere, disegnare, meditare in un contesto assolutamente silenzioso
  • Partecipare a escursioni guidate organizzate da guide ufficiali del Parco
  • Osservare le stelle, grazie alla totale assenza di inquinamento luminoso

La Val Grande non offre animazione, servizi turistici o bar: tutto è affidato alla relazione diretta con la natura.

Consigli e Regole per la Visita

  • Attrezzatura adeguata: scarponi, zaino, cartina topografica, bussola, acqua, cibo
  • Evita di improvvisare: i sentieri possono essere lunghi e impegnativi
  • Non accendere fuochi
  • Non lasciare rifiuti
  • Rispetta flora e fauna: niente raccolta di fiori, nessun disturbo agli animali

Dove Dormire Dopo Aver Visitato la Val Grande: Hartmann Feel at Home

La Val Grande non è un luogo qualsiasi.
È l’area wilderness più estesa d’Italia, un parco nazionale dove la natura ha ripreso il suo spazio, senza compromessi.
Niente auto, niente asfalto, pochi segni dell’uomo. Solo boschi fittissimi, valli profonde, creste silenziose e panorami che tolgono le parole.

Hai camminato per ore, magari per giorni.
Hai attraversato la Val Pogallo, i versanti scoscesi, i passi antichi dei boscaioli e degli alpigiani.
Hai dormito in un bivacco, oppure sei rientrato al tramonto con lo zaino sulle spalle e il cuore pieno di cose che non si dicono.

Chi entra nella Val Grande non torna mai uguale.
Perché lì si è soli, davvero.
E quando si rientra, non si cerca un hotel. Si cerca un rifugio dell’anima.

Quel rifugio ha un nome: Hartmann Feel at Home.

Una villa nascosta tra i boschi di Gignese, a pochi chilometri dalle porte orientali della Val Grande, come Cossogno, San Bernardino Verbano, Cicogna.
Un luogo intimo, protetto, dove il silenzio non finisce: cambia forma.
Si fa pace. Si fa riposo. Si fa casa.

Le camere: ognuna è un ritorno a sé

Swadhisthana
Suite con vasca idromassaggio privata e accesso diretto al giardino.
Dopo le salite e i sentieri, è il corpo che si distende, le gambe che si abbandonano, l’acqua che accoglie.

Sahasrara
Nella torretta della villa. Una vista che si apre ampia, come quella dalla cresta di Laurasca.
Perfetta per chi ha ancora voglia di guardare lontano, anche nel sonno.

Ajna
Due ambienti separati, spazio per respirare, per scrivere, per dormire profondamente.
Ideale per chi ha bisogno di silenzio e distanza, anche dentro casa.

Anahata
Con letto soppalcato, atmosfera leggera e creativa.
Una stanza che non spegne l’emozione del giorno, ma la accompagna con dolcezza.

Manipura
Semplice e luminosa, con letto alla francese.
Per chi ama l’essenziale, la luce del mattino, la pulizia delle cose vere.

Vishuddha
La più intima.
La più silenziosa.
Una stanza per chi torna da dentro la valle… e vuole ancora restare un po’ in sé.

I servizi: il prolungamento naturale della tua esperienza

Dopo il Parco Nazionale della Val Grande, Hartmann Feel at Home non ti propone comfort inutili.
Ti offre cura vera. Spazio. Ascolto.

– Una vasca idromassaggio tra gli alberi, dove il corpo si arrende con gratitudine
– Una sala yoga sempre aperta, per sedersi, respirare, ringraziare
Colazioni naturali, lente, senza orari, con cibo che nutre davvero
Giardini che sanno ascoltare, libri che non chiedono attenzione, tempo che torna tuo

Qui non si spezza il cammino. Si trasforma.
Non si dimentica la montagna.
La si porta con sé, dentro un letto buono, in mezzo al bosco.

Hartmann Feel at Home
Dove dormire dopo aver visitato la Val Grande.
Dove il silenzio diventa casa.
E il respiro… finalmente, si allunga.

Qui di seguito per prenotare direttamente dal sito: