dintorni

Attrazioni Gignese e dintorni

Vicino alle principali attrazioni
A 50km dall'aeroporto di Malpensa
Più di un B&B, una casa...
Info

Cosa vedere e visitare

LUOGHI DI INTERESSE

PANCHINA GIGANTE DEL TROLL

Anche Gignese ha la sua panghina gigante. É stata installata sul Monte Sciarè, a oltre 800 metri di altitudine, nel fine settimana di Pasqua. Si trova di fianco alla cappella presente sulla cima.
La maxi panchina è stata installata da Comune e Pro Loco di Gignese per rilanciare il turismo nel piccolo comune tra i laghi Maggiore e Orta. L’associazione che ne ha annunciato l’installazione con un messaggio su Facebook: “Un enorme grazie a Stefano Strola per aver creduto fortemente in questo progetto e averlo realizzato insieme ad Alessandro Basalini. Un grazie enorme anche a tutti gli altri che hanno aiutato nel posizionamento e un grazie a chi continua a credere un noi”.
La panchina gigante è raggiungibile con una breve passeggiata partendo dalla località Pisciola, dove si trovano l’area pic-nic e l’isola ecologica. Una volta arrivati sul Monte Sciarè, dalla panchina è possibile godere di una splendida vista sul Lago Maggiore e le montagne circostanti.

LE ISOLE BORROMEE 8,8km

CAMPANILE PENDENTE – MASSINO 9,7k

SAN CARLONE 22km

ISOLA DI SAN GIULIO – ORTA 15Km

ZIPLINE 36Km

INFO GIGNESE

GIGNESE

La villa si trova nel comune di Gignese a 700 m s.l.m. nella provincia del Verbano Cusio Ossola, una rinomata località di villeggiatura posta a metà strada tra Stresa e il Mottarone, nonché sulla strada delle due riviere che collega il lago Maggiore con il lago d’Orta. La posizione privilegiata garantisce estati fresche e clima mitigato dai laghi in un’oasi di benessere e tranquillità. Il Mottarone è raggiungibile in meno di mezz’ora e offre molte attività estive e invernali. Nelle immediate vicinanze si trovano due dei più importanti campi da Golf del territorio “Golf des Iles Borromèes” e “Golf club Alpino di Stresa”.

UN PO’ DI STORIA E LEGGENDA

Della fede vissuta in concreto testimoniano gli edifici religiosi come la chiesa parrocchiale dedicata a San Maurizio. A levante del paese, al bivio dell’antica strada mercantesca Stresa-Orta con la strada per Nocco, c’era nel 500 un tempietto dedicato alla Purificazione della Vergine, o Madonna di Bretta. Da una statua che qui si venerava, la dedicazione antica si mutò nel secolo scorso in quella attuale a San Rocco. Legata all’Erno e alle sue piene è la storia della Madonna del Sasso. Un viandante travolto dalle acque del torrente in piena invocò Maria ed ebbe salva la vita aggrappandosi ad un masso. Su quel sasso egli fece allora dipingere per voto l’immagine della Madonna del Rosario. Successivamente si pensò di tagliare il masso e di portare l’immagine in una nuova chiesetta inaugurata nel 1939, ed ancora oggi cara ai Gignesini. In seguito al lascito Colla il Municipio s’impiantò nella palazzina che reca impronta dell’estrosità artistica del suo proprietario, l’Architetto Angelo Colla. Monumento ai caduti della Grande Guerra, l’edificio delle scuole, costituì un grosso sacrificio finanziario per il paese, ma si rivelò una delle realizzazioni più innovative, sia per la capienza (ospitò la prima sede del Museo dell’ombrello), sia per l’ubicazione. Il Museo, ideato nel 1939 dall’agronomo I. Ambrosini, a cui si deve anche il Giardino Alpinia, dal 1976 è allestito nella nuova sede promossa dall’Associazione amici del museo. Il declino del paese sembrava ormai inesorabile se non fosse intervenuto un fatto nuovo e imprevedibile: il Turismo. All’inizio furono alcuni escursionisti Inglesi a incamminarsi verso il Mottarone per goderne lo straordinario ampio panorama. Quando i mezzi di comunicazione resero più agevoli gli spostamenti, il flusso di visitatori che salivano dagli alberghi di Stresa e di Baveno divenne più sostenuto, e così operatori intraprendenti costruirono alberghi nei luoghi migliori per offrire conforto e ospitalità in un ambiente eccezionale. Il turismo d’élite del primo Novecento ha dato una particolare impronta al paesaggio, contrassegnato dallo stile Liberty.

LEGGENDE

Genesio, il genovese
Si narra che nel secolo XI un certo Genesio, genovese d’origine, per sfuggire alla rappresaglia che gli era stata tesa da nobili, ai quali si era ribellato, si era rifugiato con la moglie e i tre figli nei boschi del Mergozzolo ,proprio nella zona dove sorge Gignese. Allo stesso tempo avvenne che tre giovani donne, per sottrarsi alla peste che era scoppiata nel Milanese, dove faceva orrenda strage, si rifugiassero nello stesso luogo e là sposarono i tre giovani. Dai felici matrimoni nacquero i figli che contribuirono alla nascita del nuovo paese, che in onore di Genesio, si chiamò Gignese.

La pietra papale
Intorno alla pietra papale, ormai scomparsa ma famosa in passato, sita in territorio di Gignese, sono fiorite in tempi lontani, curiose leggende. Il Divin Maestro, peregrinando sulle pendici del Mottarone, per ammirare la meravigliosa opera del Padre, stanco sostò dove il monte degrada e in un pianoro sedette a riposare. Agli apostoli che mostravano desiderio di proseguire disse: Ingegnatevi! (ingignevas). Da quella esclamazione la località si chiamò Gignese. L’apostolo Pietro proseguì tutto solo il cammino. Giunse ad un grande masso di granito. Restò colpito dalla gigantesca proporzione e si fermò ad ammirarlo. Tosto la sua mente corse alle parole che un giorno gli aveva detto il Maestro:-Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e rifletté riposando sul masso prima di ritornare dal Maestro.
Così si vuole che al masso sia stato attribuito l’aggettivo “Papale” in onore della sosta fatta colà dal primo Papa S. Pietro.

Intorno alla pietra papale esiste un’altra leggenda. Il sasso era posto sulla vetta della montagna vicino a Gignese. Un giorno il “gnel” (l’agnello mammone), ossia il diavolo in persona, gli diede una tremenda cornata che lo fece ruzzolare fino in basso; un incavo del sasso, oggi demolito, testimoniava fosse stato fatto dalla cornata. Taluno l’ha chiamato il sasso del Vescovo, forse ritenendo eccessivo scomodare il Papa per soli 1500 metri cubi di granito. È da notare che di questo maggiore monumento geologico della zona, del quale resta nei più anziani il ricordo, o la testimonianza di qualche fatto, si sono occupati diversi studiosi, tra cui il geologo Carlo Parona dell’università di Torino.

Altre informazioni si possono trovare sul sito ufficiale del Comune di Gignese

B&b sul Lago Maggiore

Le tue esperienze partono da noi!

Scegli una delle nostre camere