L’Isola dei Pescatori, la più autentica delle Isole Borromee, è un piccolo gioiello sospeso sul Lago Maggiore. Le sue viuzze strette, le case dei pescatori con lunghi balconi, i ristorantini affacciati sull’acqua e l’atmosfera tranquilla la rendono perfetta sia per una coppia in cerca di romanticismo che per una famiglia curiosa di scoprire la vita sul lago. Qui il tempo sembra rallentare, regalando emozioni semplici e genuine.
Questa guida ti accompagnerà alla scoperta dell’isola: cosa vedere, dove passeggiare, cosa gustare e come arrivare, per vivere un’esperienza rilassante e autentica.
Come punto di partenza ti suggeriamo Hartmann Feel at Home, una villa accogliente immersa nel verde a Gignese, tra Stresa e il Mottarone, con camere spaziose e un’ospitalità pensata per il benessere di coppie e famiglie.
Inizia subito la guida e scopri la magia senza tempo dell’Isola dei Pescatori.
Alla fine troverai anche una descrizione completa di Hartmann Feel at Home, per pianificare al meglio il tuo soggiorno.
Isola dei Pescatori: Come Arrivare e Cosa Vedere
Introduzione
L’Isola dei Pescatori vista dal lago, con il profilo del borgo storico e il campanile di San Vittore sullo sfondo delle montagne del Verbano.
L’Isola dei Pescatori – chiamata anche Isola Superiore – è una pittoresca isola sul Lago Maggiore, la sola stabilmente abitata dell’arcipelago delle Isole Borromee. Si tratta di un minuscolo villaggio su un lembo di terra di circa 100 x 350 metri, caratterizzato da stretti vicoli acciottolati e antiche case a più piani con lunghi balconi usati un tempo per essiccare il pesce. Oggi conta solo poche decine di residenti (circa 20 abitanti stabili) che vivono di pesca e turismo, ma l’isola vanta almeno 700 anni di storia abitativa continuativa.
Nonostante le dimensioni ridotte, l’Isola dei Pescatori offre un’atmosfera unica, quasi sospesa nel tempo: non circolano auto, le viuzze profumano di storia e il lago la abbraccia tutt’intorno. In estate l’isola si anima di visitatori che passeggiano tra i vicoli, curiosando tra bancarelle di artigianato locale e godendosi scorci suggestivi sul lago. A differenza delle vicine Isola Bella e Isola Madre (note per i palazzi e giardini dei principi Borromeo), l’Isola dei Pescatori non è mai appartenuta alla famiglia Borromeo ed è sempre stata una comunità autonoma di pescatori. Questo contribuisce al suo carattere autentico e semplice, rimasto intatto nonostante il passare dei secoli.
In questa guida approfondiremo come arrivare all’Isola dei Pescatori – fornendo indicazioni dettagliate sia con mezzi pubblici che privati da varie città (Milano, Torino, Genova e dalla vicina Svizzera) – e cosa vedere una volta sbarcati, dalle attrazioni principali del borgo alle curiosità storiche e tradizioni locali. Troverai anche utili tabelle riepilogative (ad esempio su trasporti e traghetti) e una sezione finale di Domande Frequenti (FAQ) per rispondere ai dubbi più comuni.
Preparati dunque a scoprire questa affascinante isola del Lago Maggiore, un piccolo mondo a sé ricco di storia, panorami mozzafiato e antiche tradizioni!
Come Arrivare all’Isola dei Pescatori
L’Isola dei Pescatori è raggiungibile esclusivamente via lago, non essendovi ponti né collegamenti terrestri. Ciò significa che bisogna prendere un battello del servizio pubblico di navigazione o organizzare un trasferimento in barca privata per sbarcare sull’isola. I porti di imbarco più vicini e comodi per raggiungere l’isola sono Stresa, Baveno, il Lido di Carciano (frazione di Stresa) e Verbania-Pallanza, tutti sulla sponda piemontese del lago. Da questi moli partono regolarmente battelli per l’isola, con corse più frequenti nella bella stagione (indicativamente una ogni ~30 minuti) e servizio ridotto ma attivo tutto l’anno.
Di seguito vediamo come arrivare all’Isola dei Pescatori dalle principali città del Nord Italia e dalla Svizzera, sia con mezzi pubblici (treno, autobus + battello) sia con mezzi privati (auto + battello, o imbarcazione propria). Ricorda che non è possibile portare l’auto sull’isola: le vetture vanno lasciate sulla terraferma (ci sono parcheggi a Stresa e Carciano nelle vicinanze dei moli).
Da Milano
- In Auto: Da Milano occorre imboccare l’Autostrada A8 dei Laghi in direzione Varese/Gravellona. Questa si collega poi con l’Autostrada A26 verso Gravellona Toce. Proseguendo sulla A26, l’uscita consigliata è Baveno/Stresa (indicata come uscita per Stresa, poco dopo Arona). Uscendo a Baveno ci si immette sulla SS33 del Sempione; da lì in pochi minuti si raggiungono sia Baveno che Stresa. Il tempo di percorrenza da Milano città è di circa 1 ora e 15-30 minuti (95 km circa). Una volta giunti a Stresa (o Baveno), bisogna lasciare l’auto: sono disponibili parcheggi comunali e privati nelle vicinanze dell’imbarcadero centrale di Stresa e presso il Lido di Carciano. Da Stresa/Carciano ci si imbarca quindi sul battello per l’isola (vedi sezione Servizio battelli più avanti).
- In Treno: Milano è ben collegata a Stresa via treno. La linea ferroviaria utile è la Milano – Domodossola (con estensioni internazionali verso Ginevra e Berna). I treni diretti partono da Milano Centrale o Milano Porta Garibaldi e impiegano circa 50-60 minuti per arrivare a Stresa (i collegamenti sono frequenti, indicativamente uno all’ora). Il costo di un biglietto ferroviario di seconda classe Milano–Stresa è di circa €8-12 a seconda del tipo di treno (Regionale o Intercity). Una volta scesi alla stazione di Stresa, si può raggiungere a piedi il vicino imbarcadero: il molo del Lido di Carciano dista circa 1,8 km dalla stazione (20 minuti a piedi), mentre il molo centrale di Stresa è a circa 1,5 km (15 minuti a piedi) dal piazzale della stazione. In alternativa sono disponibili taxi presso la stazione. Dal molo, un breve tragitto in battello di circa 10 minuti vi porterà sull’Isola dei Pescatori.
- In Autobus: Non esistono collegamenti diretti in autobus da Milano città fino a Stresa o Baveno. Un’alternativa via bus consiste nel prendere un pullman dall’aeroporto di Milano Malpensa (raggiungibile da Milano con bus navetta in ~50 minuti): da Malpensa esiste un servizio di autobus Alibus o VCO Trasporti diretto verso Stresa/Verbania. Questa soluzione però richiede tempi più lunghi (oltre 2 ore) e va prenotata, quindi il treno rimane generalmente l’opzione preferibile.
Da Torino
- In Auto: Da Torino il percorso più rapido in auto passa per l’Autostrada A4 Torino-Milano fino allo svincolo con l’A26 (all’altezza di Biandrate/Vercelli). Si prosegue poi sulla A26 in direzione Gravellona Toce e si esce a Baveno/Stresa, immettendosi sulla SS33 del Sempione. La distanza da Torino è circa 135 km con un tempo di viaggio attorno a 1 ora e 30 minuti (in condizioni di traffico normale). Anche in questo caso occorre parcheggiare l’auto a Stresa o dintorni, poiché non è consentito portarla sull’isola.
- In Treno: Non esiste un treno diretto Torino–Stresa, ma è possibile arrivarci con un cambio. La soluzione più semplice è prendere un treno Torino – Milano (es. da Porta Susa, circa 50 min con AV oppure 1h40 con Regionale), quindi da Milano Centrale proseguire con un treno per Stresa come descritto sopra. In alternativa, alcuni itinerari passano da Novara (Torino–Novara, poi Novara–Stresa via Arona). In totale il viaggio in treno richiede circa 2 ore e 20 minuti (se ben sincronizzato) fino a Stresa. Il costo indicativo è sui €13-15 per un biglietto di seconda classe (sommando le tratte). Una volta a Stresa, si procede in battello per l’isola. Data la vicinanza geografica, l’opzione dell’auto da Torino è spesso più veloce; tuttavia, per chi preferisce il treno, la tratta è fattibile con un po’ di pianificazione degli orari.
- In Autobus: Non vi sono linee dirette da Torino a Stresa. Un’opzione possibile è prendere autobus di linea o compagnie private da Torino per l’aeroporto di Malpensa, e da lì proseguire in bus fino a Stresa (soluzione simile a quella da Milano, con tempi totali sopra le 3 ore). In generale, l’uso dell’auto o del treno è consigliato da Torino.
Da Genova
- In Auto: Il collegamento autostradale tra Genova e il Lago Maggiore è comodo grazie all’Autostrada A26. Da Genova si prende la A26 (che inizia nei pressi di Voltri, collegata alla A10) in direzione Gravellona Toce. Si percorre interamente la A26 verso nord per circa 180 km fino all’uscita Baveno/Stresa. Il viaggio è di circa 2 ore – 2 ore e 15 minuti (circa 190 km). Dopo l’uscita, seguire le indicazioni per Stresa/Baveno e raggiungere i moli di imbarco. Anche in questo caso, lasciare l’auto nei parcheggi di Stresa o Baveno prima di prendere il battello per l’isola.
- In Treno: Non esiste un collegamento ferroviario diretto da Genova a Stresa. Il viaggio in treno richiede di solito 2 o 3 cambi: ad esempio Genova Piazza Principe → Milano Centrale → Stresa, oppure Genova → Alessandria → Novara → Stresa. I tempi di percorrenza superano facilmente le 3 ore a seconda delle coincidenze, rendendo questa soluzione poco efficiente. Se si sceglie il treno, una possibilità panoramica in estate è il percorso Genova → Milano, quindi Milano → Stresa, e da Stresa eventualmente proseguire in battello panoramico verso altre località, ma generalmente l’auto è il mezzo consigliato da Genova per chi vuole visitare l’isola in giornata.
Dalla Svizzera
- In Auto (dal Canton Ticino): Per chi proviene dalla Svizzera italiana (Locarno, Bellinzona, Lugano), il percorso in auto più suggestivo è la strada costiera del Lago Maggiore. Da Locarno si segue la strada cantonale verso il confine italiano di Brissago/Piaggio Valmara, che diventa la SS34 in Italia costeggiando la sponda ovest del lago. Si attraversano i paesi di Cannobio, Cannero e si arriva a Verbania-Intra, proseguendo poi fino a Baveno e Stresa. Da Locarno a Stresa sono circa 50 km di strada panoramica (1h-1h15 di viaggio). In alternativa, da Lugano si può raggiungere la A8/A26 via Como-Varese-Sesto Calende, ma conviene in termini di tempo solo per chi proviene dalla Svizzera centrale/tedesca. Per chi arriva dall’Alto Vallese (Briga, Sempione) invece, si può scendere dalla Svizzera attraverso il Passo del Sempione: da Briga si percorre la SS33 del Sempione entrando in Italia, passando Domodossola, fino ad immettersi sulla A26 verso Gravellona e uscendo a Baveno. In tutti i casi, una volta giunti a Stresa/Baveno, si parcheggia e si procede in battello.
- In Treno (dal Vallese e Svizzera tedesca): La linea internazionale Basilea/Briga – Domodossola – Milano offre la possibilità di raggiungere Stresa comodamente. Diversi treni EuroCity provenienti dalla Svizzera (ad esempio da Ginevra, Berna, Basilea) attraversano il Sempione e fermano a Stresa lungo il tragitto per Milano. Da Briga (Brig) il viaggio fino a Stresa dura circa 1 ora e 30 minuti. Anche i treni regionali svizzeri/italiani collegano Briga a Domodossola, dove si può prendere un treno locale per Stresa. Una volta arrivati alla stazione di Stresa, come di consueto si prende il battello per l’isola. Per chi proviene da Zurigo o Lucerna, spesso la via più rapida è via Milano (Zurigo–Milano in EuroCity, poi Milano–Stresa), ma in alternativa via Lucerna–Domodossola–Stresa con il Lötschberg e Sempione può essere un itinerario panoramico.
- In Battello (dal Canton Ticino): In estate è possibile arrivare all’Isola dei Pescatori (o meglio a Stresa) anche via lago direttamente dalla Svizzera. Il servizio pubblico di Navigazione Lago Maggiore (NLM) collega infatti Locarno a Stresa/Arona con crociere giornaliere panoramiche. Ad esempio, partendo la mattina da Locarno in battello si attraversa tutto il lago fino a Stresa in circa 3 ore, ammirando le coste svizzere e italiane (questa opzione fa parte del famoso tour Lago Maggiore Express, combinato con la Ferrovia Vigezzina). Una volta a Stresa, si può scendere e prendere un battello locale per l’Isola dei Pescatori. Dalla sponda svizzera orientale (es. Luino, in Lombardia ma vicino alla Svizzera) non vi sono collegamenti diretti per le isole, occorre sempre passare per Intra/Stresa. In sintesi, l’opzione battello internazionale è suggestiva ma più lunga, adatta a chi vuole trasformare lo spostamento in un’esperienza turistica sul lago.
- In Autobus: Dal Canton Ticino non esistono collegamenti bus diretti per Stresa. Chi arriva da Lugano o Chiasso può eventualmente prendere un treno per Milano e poi per Stresa. In alternativa, da Locarno esiste un autobus fino a Cannobio/Verbania, ma conviene proseguire in battello da Locarno come detto sopra.
Servizio di Navigazione (Battelli) per l’Isola dei Pescatori
Per raggiungere l’Isola dei Pescatori, una volta giunti sulle sponde del lago, è necessario servirsi dei battelli pubblici della Navigazione Lago Maggiore oppure di motoscafi privati. Di seguito una tabella riassuntiva dei principali collegamenti in battello per l’isola, con durate e costi indicativi:
Partenza (Molo) | Durata navigazione | Frequenza (indicativa) | Tariffa (andata/ritorno) + tassa sbarco |
---|---|---|---|
Stresa (Piazza Marconi) | ~10 minuti | ogni ~30 min in alta stagione; servizio tutto l’anno | ~€8-10 A/R a persona + €0,50 tassa |
Baveno | ~5 minuti | ogni ~30 min in alta stagione; servizio tutto l’anno | ~€8-10 A/R a persona + €0,50 tassa (tariffe simili a Stresa) |
Verbania-Pallanza | ~15 minuti | ~6-8 corse al giorno (più frequenti est. fine settimana) | ~€10-12 A/R a persona + €0,50 tassa |
Arona (Lago Maggiore sud) | ~1 ora (via fermate intermedie) | 2-4 corse al giorno (solo diurne, stagionali) | ~€15-20 A/R a persona + €0,50 tassa |
Nota: La tassa di sbarco di €0,50 è un contributo comunale applicato a ogni visitatore che scende sulle Isole Borromee (per Isola dei Pescatori €0,50, analogo per Isola Bella e Madre). Viene generalmente riscossa in contanti all’arrivo sull’isola. Le tariffe indicate sopra sono per i biglietti ordinari di andata/ritorno; esistono biglietti turistici giornalieri che con circa €15-20 permettono di salire e scendere liberamente nelle varie fermate del Golfo Borromeo (Stresa, isole, Verbania) per l’intera giornata – una soluzione conveniente se si pianifica di visitare anche Isola Bella, Isola Madre o altre località in un solo giro. I bambini di solito usufruiscono di sconti (es. 50%) e sono previste riduzioni anche per over 65 e gruppi, secondo le politiche NLM.
I battelli pubblici salpano da Stresa, Baveno, Verbania (Pallanza) e anche da Arona, collegando l’isola tutto l’anno. In alta stagione (primavera/estate) le corse sono frequenti, circa una ogni 30 minuti sulle tratte principali, mentre in autunno/inverno gli orari sono ridotti (indicativamente una corsa all’ora o ogni due ore, e potrebbe non esserci servizio in tarda sera). È possibile acquistare i biglietti direttamente alle biglietterie dei moli oppure online sul sito ufficiale di Navigazione Lago Maggiore.
Oltre al servizio di linea, esistono numerosi motoscafi privati (taxi-boat) operanti a Stresa e dintorni: offrono trasferimenti più flessibili (partono all’orario richiesto dal cliente) e sono utili soprattutto la sera, quando i battelli di linea diradano le corse. Ad esempio, dopo cena molti ristoranti dell’isola organizzano il rientro dei clienti tramite motoscafi privati. Il costo di un taxi boat è in genere più elevato rispetto al battello di linea (spesso c’è una tariffa fissa a barca, es. €20-30 a tratta, oppure a persona se servizio condiviso), ma permette di muoversi anche fuori dagli orari del servizio pubblico.
Chi possiede una barca propria può raggiungere liberamente l’Isola dei Pescatori via lago. Non esiste un porto turistico vero e proprio sull’isola: vi sono però alcuni piccoli moli dove attraccano i residenti e spazi per ormeggiare temporaneamente (in rada) con l’ausilio di boe. Diverse strutture (come hotel/ristoranti isolani) dispongono di boe private e servizio tender per i clienti diportisti. In generale, se arrivate con la vostra imbarcazione, assicuratevi di non intralciare le zone di manovra dei battelli di linea e rispettate le distanze di sicurezza attorno all’isola.
Cosa Vedere sull’Isola dei Pescatori
Malgrado le dimensioni contenute, l’Isola dei Pescatori offre numerosi punti di interesse e scorci caratteristici. Una visita tipica dell’isola comprende l’esplorazione del borgo con le sue viuzze, la scoperta della Chiesa di San Vittore, un’occhiata al Museo della Pesca (e ad altri piccoli luoghi culturali legati alla vita isolana), alcune passeggiate panoramiche per godere del paesaggio lacustre e l’approfondimento di alcune curiosità storiche e tradizioni locali che rendono unico questo luogo. Di seguito descriviamo in dettaglio le principali attrazioni e ciò che c’è da vedere.
Il borgo e le sue stradine
Il cuore dell’isola è il suo borgo antico, un intrico di vicoli stretti che attraversano l’isola in tutta la sua lunghezza (circa 350 metri). Appena sbarcati, ci si trova su una piccola piazzetta affacciata sull’acqua, dalla quale dipartono le viuzze acciottolate. L’arteria principale è spesso indicata come Via di Mezzo (nome appropriato, essendo la via centrale che corre longitudinalmente sull’isola); da essa si diramano passaggi laterali e sottoportici che conducono alla riva opposta. Le case dei pescatori, addossate l’una all’altra, sono costruite su più piani e presentano i tipici lunghi balconi in legno dove un tempo si metteva ad essiccare il pesce al sole. Questa caratteristica architettonica – funzionale all’economia ittica tradizionale – è ancora visibile e dona un fascino d’altri tempi alle facciate.
Passeggiando senza fretta, si possono ammirare scorci pittoreschi ad ogni angolo: reti da pesca appese ad asciugare, antiche porte in legno, vasi di fiori sui davanzali e piccoli altarini votivi incastonati nei muri. Il borgo è interamente pedonale (ovviamente, non essendoci veicoli) e lo si può esplorare in pochi minuti da un capo all’altro. Eppure, vale la pena indugiare: ogni viuzza ha il suo dettaglio caratteristico e la luce che filtra tra le case regala atmosfere suggestive, ideali per fotografie.
Durante l’estate, alcune stradine ospitano un mercatino con bancarelle che vendono prodotti di artigianato locale, souvenir e talvolta prodotti tipici del lago (come miele, lavanda, oggetti in legno intagliato). Anche senza fare acquisti, è piacevole curiosare tra le bancarelle e osservare l’animazione del borgo. In contrasto, nei mesi invernali il villaggio torna ad essere tranquillo e quasi silenzioso, permettendo al visitatore di assaporare un’atmosfera più autentica, quasi intima, come se il tempo si fosse fermato.
Uno dei punti centrali del borgo è la piazzetta accanto all’imbarcadero: qui si trovano alcune panchine all’ombra di alberi e il piccolo monumento ai pescatori, luogo spesso fotografato. Da questa piazzetta partono due delle vie principali: da una parte la via che costeggia il lungolago occidentale, dall’altra la via interna che conduce alla chiesa e poi prosegue fino all’estremità opposta dell’isola. Percorrendo quest’ultima si attraversa tutto il villaggio passando davanti a ristorantini (ricavati da antiche case di pescatori) e alle abitazioni dei residenti. Noterai che molte case riportano targhe con nomi o stemmi: spesso indicano le antiche famiglie di pescatori che vi abitavano da generazioni. L’isola, pur così piccola, ha mantenuto infatti un forte senso comunitario e le tradizioni familiari si percepiscono anche da questi dettagli.
In sintesi, perdersi tra i vicoli dell’Isola dei Pescatori – per quanto sia impossibile perdersi davvero data l’esiguità del luogo – è la prima cosa da fare appena arrivati. Lasciati guidare dalla curiosità: ogni svolta può offrire un nuovo angolo caratteristico o una vista inaspettata sul lago tra le case. La visita del borgo richiede circa 30-60 minuti per coprire tutte le viuzze con calma, magari scattando qualche foto e fermandosi a leggere i pannelli informativi (ve ne sono alcuni che raccontano brevemente la storia locale, posizionati in punti strategici).
Chiesa di San Vittore
Proseguendo nel borgo, sul lato orientale dell’isola si erge la Chiesa di San Vittore, principale edificio storico e religioso dell’Isola dei Pescatori. Si tratta di una piccola chiesa dall’origine antica: era inizialmente una cappella romanica dell’XI secolo, dedicata a San Gandolfo, di cui oggi resta visibile solo un piccolo arco dell’abside originaria. Questa primitiva cappella dipendeva forse dall’abbazia di San Donato di Sesto Calende, sulla terraferma. Col passare dei secoli e con l’aumentare della popolazione isolana, la cappella venne ampliata: furono aggiunte navate e modificata in stile gotico e poi ancora rimaneggiata in epoca rinascimentale. L’originaria abside romanica divenne una semplice cappella laterale dopo questi ampliamenti.
Nel 1627 la chiesa assunse dignità di parrocchia autonoma (fino ad allora dipendeva dalla parrocchia di un centro sulla costa) e venne intitolata ufficialmente a San Vittore, martire cristiano. Da allora San Vittore è considerato il patrono della comunità isolana, e il Vittore (8 maggio) viene celebrato con devozione. La chiesa, sebbene piccola, custodisce al suo interno alcuni tesori artistici notevoli: sulle pareti si possono ammirare affreschi cinquecenteschi ben conservati, raffiguranti scene sacre (probabilmente realizzati da artisti locali o area novarese). Sull’altare maggiore, di epoca seicentesca, campeggiano i busti di quattro santi vescovi particolarmente venerati nella zona: Sant’Ambrogio (patrono di Milano), San Gaudenzio (patrono di Novara), San Francesco di Sales e San Carlo Borromeo. Questi quattro busti in legno o terracotta dipinta rappresentano un elemento iconografico tipico del culto ambrosiano, testimonianza dei legami religiosi e culturali tra l’isola e le diocesi circostanti.
All’esterno, la chiesa di San Vittore presenta una semplice facciata intonacata di bianco e un campanile slanciato, ben visibile da lontano come elemento distintivo del profilo dell’isola. Accanto al campanile si notano i resti dell’abside romanica originale, in pietra a vista: un dettaglio che racconta visivamente la lunga storia dell’edificio (questo scorcio dell’abside è uno dei soggetti preferiti dai fotografi, proprio per il contrasto tra le antiche mura in pietra e il resto della chiesa ristrutturato).
La chiesa è aperta al pubblico per le messe (generalmente la domenica) e spesso è accessibile anche durante il giorno per le visite turistiche, specialmente in estate. L’ingresso è gratuito (si può lasciare un’offerta). Visitandola, si percepisce la semplice fede della comunità isolana: barche votive e modellini di velieri sono talvolta esposti all’interno, a richiamo del legame profondo con il lago e la pesca. Un altro luogo di interesse adiacente è il piccolo cimitero dell’isola, situato appena dietro la chiesa, in posizione sopraelevata. Qui riposano generazioni di isolani; il cimitero è raccolto e curato, con vista sul lago, e vale una breve visita per il suo contesto suggestivo e la pace che vi si respira.
In sintesi, la Chiesa di San Vittore è una tappa imperdibile: non solo luogo di culto ancora oggi molto sentito, ma anche custode della memoria storica dell’isola (le sue mura hanno visto passare secoli di vita dei pescatori). La visita richiede 10-15 minuti; assicurati di rispettare il silenzio e la sacralità del luogo, soprattutto se ci sono fedeli in preghiera.
Musei e spazi culturali
Pur essendo un luogo minuscolo, l’Isola dei Pescatori possiede un piccolo museo che testimonia la sua identità storica: si tratta del Museo della Pesca e dell’Isola Pescatori. Questo museo etnografico è allestito in una casa storica nel cuore del borgo, un tempo sede delle scuole elementari isolane. L’edificio stesso fu donato alla comunità dal musicista Ugo Ara, un artista originario dell’isola, ed è stato riconvertito in spazio espositivo dalla locale Pro Loco. All’interno, attraverso strumenti da pesca, fotografie d’epoca, pannelli illustrativi e reperti vari, il museo rievoca l’arte della pesca tradizionale sul lago e la vita quotidiana degli isolani in tempi passati. Sono esposte vecchie reti, attrezzi per la pesca professionale, modellini di barche, ma anche oggetti di uso domestico di un tempo, a comporre un quadro completo della cultura locale.
Il Museo della Pesca fa parte di un più ampio Ecomuseo dell’Isola Pescatori, ovvero una rete di luoghi significativi sparsi per l’isola che, insieme, raccontano il patrimonio storico-culturale del luogo. Tra questi punti diffusi dell’ecomuseo vi sono: la già citata Chiesa di San Vittore (d’origine romanica), l’antica Casa Zanetti (sede della Pro Loco, dove sono esposte fotografie d’epoca e antiche mappe dell’isola), il caratteristico cimitero isolano, la Casa-museo dell’artista Andrea Ruffoni (un pittore/scultore originario dell’isola, le cui opere e atelier sono talvolta visitabili su richiesta), l’antico molo con le barche tradizionali e il porto dove approdavano i pescatori. L’idea è che l’intera isola, con i suoi edifici e scorci, sia un museo a cielo aperto che conserva memoria di sé stessa.
Il Museo della Pesca in senso stretto è aperto al pubblico, in genere tutti i giorni da maggio a settembre con orario continuato 10:00-17:00. L’ingresso è gratuito, gestito da volontari della Pro Loco; eventuali offerte sono benvenute per sostenere la manutenzione. Durante la stagione autunnale e invernale, il museo potrebbe essere chiuso oppure visitabile su prenotazione (conviene informarsi presso l’ufficio turistico di Stresa o la Pro Loco). Vale sicuramente la pena dedicare 20-30 minuti alla visita, specialmente se si è interessati a comprendere più a fondo le radici e le tradizioni dell’isola oltre la bellezza turistica. Si possono scoprire, ad esempio, storie di famiglie di pescatori, vedere fotografie dei grandi pescati (come i luccioperca e i coregoni un tempo abbondanti) e capire come funzionava la pesca con le nasse e con le reti a tramaglio sul lago.
Oltre al museo, altri spazi culturali includono occasionalmente mostre temporanee o piccole gallerie d’arte allestite d’estate. Ad esempio, nella bella stagione capita che la Casa Zanetti o altri locali ospitino esposizioni di fotografie storiche, pittura contemporanea ispirata al lago, oppure piccole installazioni nell’ambito di eventi culturali del Distretto Turistico dei Laghi. Si tratta però di iniziative sporadiche. La principale attrattiva culturale stabile rimane il museo etnografico.
Un dettaglio da segnalare: essendo le strutture storiche, l’accessibilità per disabili purtroppo è limitata. Il Museo della Pesca, ad esempio, non è attualmente accessibile a persone in sedia a rotelle (ci sono scale e spazi angusti). Anche le vie acciottolate possono rappresentare una sfida per chi ha difficoltà motorie. Ciò non toglie che si possa comunque godere dell’isola, ma chi avesse esigenze particolari potrebbe dover rinunciare ad entrare in alcuni edifici storici.
Punti panoramici e natura circostante
L’Isola dei Pescatori offre vedute incantevoli sul Lago Maggiore e sulle montagne circostanti. Uno dei punti panoramici più apprezzati è il cosiddetto belvedere alberato situato a un’estremità dell’isola (all’opposto della chiesa). Si tratta di un piccolo spiazzo ombreggiato da alberi e piante (tra cui salici e tigli) affacciato sull’acqua. Da qui lo sguardo spazia sul Golfo Borromeo: proprio di fronte si ammira la sagoma dell’Isola Bella con il suo palazzo e i giardini terrazzati, poco più in là l’Isola Madre con il suo verde rigoglioso, mentre verso nord si vede la costa di Verbania Pallanza con Villa Taranto e, nelle giornate limpide, le cime delle Alpi sullo sfondo. Verso ovest, al di là del lago, svettano i monti dell’entroterra piemontese e spesso è ben visibile la massiccia sagoma del Monte Rosа innevato (soprattutto al tramonto, quando si tinge di rosa). Questo belvedere è un luogo perfetto per scattare foto panoramiche e per prendersi una pausa rilassante immersi nella bellezza del paesaggio lacustre.
Un altro punto panoramico interessante è il lungolago occidentale dell’isola: una stradina pedonale che corre lungo la riva ovest, da cui si gode la vista verso Baveno, le colline di Stresa e il bacino centrale del Lago Maggiore. Lungo questo percorso costiero, soprattutto al tramonto, l’acqua del lago si tinge di colori caldi e le luci della costa iniziano ad accendersi, creando un’atmosfera romantica. Troverai panchine dove sederti ad ascoltare lo sciabordio dell’acqua e osservare cigni e germani reali che spesso nuotano placidi attorno all’isola in cerca di cibo. La natura qui è tranquilla: non di rado si avvistano anche aironi che stazionano sulle rocce affioranti vicino riva, o piccoli pesci guizzanti nelle acque limpide intorno all’isola.
Per chi ama la fotografia naturalistica, le ore migliori sono la mattina presto (quando la luce morbida illumina le facciate rivolte a est e spesso una leggera foschia avvolge il lago) e il tramonto/sera (quando dall’isola si vede il sole calare dietro le montagne verso ovest, con fantastici riflessi sull’acqua). Di notte, il cielo stellato sul lago è molto suggestivo grazie alla relativa lontananza dalle luci cittadine – l’isola stessa ha un’illuminazione contenuta e ciò permette di vedere le stelle riflesse nel lago nelle serate serene.
Dal punto di vista naturalistico, oltre agli aspetti paesaggistici, va menzionato il fenomeno dell’acqua alta che talvolta interessa l’isola: in autunno o primavera, dopo piogge abbondanti, il livello del lago può alzarsi tanto da inondare le rive e bagnare la passeggiata a bordo acqua. È curioso notare però come le case antiche siano state costruite con saggezza: le porte d’ingresso infatti non danno direttamente sul lungolago, ma su stradine interne leggermente rialzate, cosicché anche con l’acqua alta le abitazioni non vengono allagate. Questo adattamento architettonico alla natura del lago è una delle tante curiosità che rendono affascinante l’isola. Se capiti in un periodo di piena, potrai vedere le passerelle di legno che i residenti posano per muoversi all’asciutto dove l’acqua ha coperto le stradine vicino alla riva.
In generale, l’isola può essere percorsa tutta a piedi in breve tempo, ma esplorarne i punti panoramici con calma consente di cogliere i dettagli della natura circostante: i profili mutevoli delle montagne a seconda delle ore del giorno, il volo dei gabbiani sul lago nelle giornate ventilate, il profumo dell’acqua dolce e dei fiori di campo che crescono tra i ciottoli. Se si visita in primavera, l’isola è adornata da gerani e altre fioriture sui balconi e nelle aiuole: uno spettacolo semplice ma che aggiunge colore al panorama. In estate, la brezza del lago porta refrigerio anche nelle giornate più calde, mentre in inverno la natura spoglia e la tranquillità regalano una sensazione di pace rara.
Curiosità storiche
L’Isola dei Pescatori, per quanto piccola, ha una storia ricca di fatti curiosi e peculiari:
- Origini antiche e colonizzazione: Le prime testimonianze di insediamenti sull’isola risalgono ad almeno 700 anni fa. Si ritiene che l’isola sia stata popolata stabilmente a partire dal Medioevo da un piccolo gruppo di famiglie di pescatori. La posizione dell’isola – quasi obbligata per le barche che navigavano il Lago Maggiore – la rendeva un punto ideale per la pesca e per scambi commerciali via acqua. Il nome Isola Superiore deriva probabilmente dal fatto che, tra le tre isole Borromee principali, è la più a nord (ovvero “superiore” sulla mappa) e anche perché un tempo era considerata “superiore” per importanza come comunità autonoma di lavoratori del lago. Col tempo prevalse l’appellativo popolare di Isola dei Pescatori, proprio ad indicare la sua vocazione.
- Mai dei Borromeo: Una curiosità significativa è che, a differenza delle altre isole del golfo, l’Isola dei Pescatori non appartenne mai alla nobile famiglia Borromeo. Mentre Isola Bella e Isola Madre divennero proprietà privata dei Borromeo (che le trasformarono costruendovi palazzi e giardini lussuosi già dal XVII secolo), l’Isola dei Pescatori rimase sempre fuori dai loro possedimenti feudali. Era una piccola comunità libera di pescatori, probabilmente soggetta solo all’autorità del comune di Stresa o del Ducato di Milano, ma mai venduta o ceduta ai Borromeo. Questo ha fatto sì che l’isola mantenesse un carattere più popolare e genuino nei secoli, privo delle sfarzosità nobiliari delle sorelle. Solo in tempi recenti alcune attività commerciali (ristoranti, negozi) sono state aperte per il turismo, ma urbanisticamente l’isola è rimasta quella di un borgo di pescatori.
- Evoluzione demografica: In passato la popolazione residente era maggiore di quella odierna. Documenti storici indicano che nel XIX secolo vivevano sull’isola diverse decine di famiglie. All’inizio del Novecento gli abitanti potevano superare il centinaio. Col passare del tempo, molti giovani si sono trasferiti sulla terraferma per lavoro, e il numero di residenti si è ridotto. Al censimento del 2001 si contavano 57 abitanti, scesi poi ulteriormente: oggi si parla di circa 25-30 persone residenti fisse (d’inverno anche meno, alcuni si trasferiscono durante i mesi freddi). Ciò fa dell’Isola dei Pescatori una delle più piccole comunità italiane. La scuola elementare locale ha chiuso da tempo (oggi appunto sede del museo) perché non c’erano più bambini a sufficienza; i pochi bambini dell’isola attualmente frequentano le scuole a Stresa, spostandosi in battello ogni giorno.
- Visite illustri: Nonostante (o grazie a) la sua semplicità, l’isola nel corso del tempo ha affascinato molti visitatori illustri. Si narra che anche Ernest Hemingway abbia visitato le Isole Borromee e menzionato la zona nel suo romanzo Addio alle armi. Sovrani, principi e statisti in visita a Stresa spesso includevano nel tour anche un passaggio sull’isola per assaporarne l’atmosfera. Ad esempio, Re Carlo Alberto di Savoia fece tappa qui durante un viaggio nel 1837, e più tardi anche Regina Vittoria d’Inghilterra, nel 1879, durante il suo Grand Tour in Italia, volle vedere da vicino il “villaggio dei pescatori” che tanto contrastava con lo sfarzo di Isola Bella. L’isola ha ospitato anche set cinematografici: in alcuni film d’epoca il borgo di pescatori compare come sfondo (ad esempio in pellicole italiane anni ‘50 ambientate sul lago).
- Architettura funzionale: Abbiamo già citato come le case siano state costruite con accorgimenti particolari (balconi lunghi per essiccare il pesce, ingressi rialzati per evitare l’acqua alta). Un’altra curiosità architettonica è la presenza di passaggi coperti e stretti vicoli che sbucano a lago: servivano come vie di fuga o di rapido accesso alle barche. In caso di improvvisa tempesta sul lago, i pescatori potevano rapidamente mettere in salvo le imbarcazioni attraccandole sul lato sottovento dell’isola passando attraverso questi stretti passaggi interni. Inoltre, molte case presentano archi e porticati al piano terra: erano spazi utilizzati per conservare attrezzi, riparare le reti, lavorare il pescato, all’ombra ma con ventilazione.
- Autonomia comunitaria: L’isola in passato era una comunità molto coesa. Fino agli anni ‘50 esisteva una sorta di consiglio degli anziani locale che si occupava di questioni comuni (manutenzione della piccola piazza, gestione della chiesa, feste patronali, ecc.). La vita era semplice e dura: l’economia era basata quasi esclusivamente sulla pesca di coregoni, agoni, persici e lucci. Le donne spesso aiutavano nella pesca e si dedicavano all’essiccazione e vendita del pesce, oppure si recavano sulla terraferma per scambiare il pesce con altri generi alimentari. Questa autosufficienza ha forgiato un forte spirito isolano: ancora oggi i cognomi storici (Rossi, Borroni, etc.) sono portati dai discendenti e la maggior parte degli abitanti ha legami di parentela.
Queste curiosità storiche mostrano come l’Isola dei Pescatori non sia solo un luogo da cartolina, ma un borgo con una propria anima e identità, plasmata dalla convivenza secolare tra uomo e lago.
Tradizioni locali
Le tradizioni popolari sono molto vive all’Isola dei Pescatori e riflettono il carattere religioso e comunitario dei suoi abitanti. Ecco alcune delle principali feste e usanze locali che si tramandano nel tempo:
- Processione di Ferragosto: È l’evento più famoso e suggestivo. La sera del 15 agosto (Ferragosto), in occasione della festa dell’Assunta, gli isolani organizzano una processione notturna unica nel suo genere: la statua della Vergine Maria viene posizionata su una barca illuminata a festa, e compie il giro dell’isola via acqua, seguita da un corteo di barche dei pescatori anch’esse addobbate e illuminate. Numerose imbarcazioni di turisti e residenti del lago si uniscono al corteo sull’acqua, creando un anello di luci galleggianti che circonda l’isola al buio. È uno spettacolo di grande impatto visivo ed emotivo, accompagnato da preghiere e canti mariani. Questa tradizione richiama ogni anno molta gente, ed è un retaggio di antichi riti di devozione mariana dei pescatori, che chiedevano protezione alla Madonna nelle insidiose acque del lago.
- Festa di Carnevale: Durante il Carnevale, la comunità isolana organizza una grande tavolata all’aperto lungo la riva (tempo permettendo). In pratica, nella settimana di Carnevale (di solito la domenica o il martedì grasso) gli abitanti allestiscono un lungo tavolo comune sulla piazza o lungo la via principale, e tutti si riuniscono per consumare insieme il piatto tradizionale: una fumante polenta condita (spesso con pesce in umido o con formaggi locali). Il vino scorre generoso e l’evento è l’occasione per stare in compagnia, cantare canzoni popolari e mascherarsi in allegria. È una tradizione semplice ma molto sentita: un momento di convivialità che rinsalda i legami della piccola comunità.
- “Carga vegia” dell’Epifania: La vigilia dell’Epifania (il 5 gennaio sera), i bambini dell’isola mettono in atto un’antica usanza folcloristica chiamata carga vegia (in dialetto locale). Consiste nel trascinare per le vie dell’isola barattoli, pentole, coperchi e altri oggetti metallici legati insieme, facendo più rumore possibile. Lo scopo? “Svegliare la Befana” e scacciare simbolicamente l’anno vecchio (o gli spiriti maligni) a suon di baccano, per accogliere l’Epifania e l’anno nuovo. Si tratta di un rito goliardico, accompagnato dalle risate dei bambini e dagli incoraggiamenti degli adulti. Il fragore riecheggia per tutto il borgo, data la piccolezza del luogo, creando un’atmosfera festosa. Alla fine, ai bambini vengono offerti dolci e cioccolata calda per ringraziarli del servizio di “pulizia” svolto a suon di rumore.
- Torneo di bocce di Ferragosto: Durante la settimana di Ferragosto, oltre alla processione sacra, si svolge sull’isola un più profano ma amatissimo torneo di bocce. Viene allestito un campo di bocce (anche improvvisato sulla piazzetta) e gli isolani, organizzati in squadre, si sfidano tra loro e contro qualche “forestiero” (turisti habitué o amici della terraferma) in partite di pétanque all’ultimo punto. È un appuntamento tradizionale, a metà tra lo sportivo e il goliardico, accompagnato da pubblico partecipe e commenti ironici. Spesso le partite si protraggono fino a sera, con premiazione finale e brindisi collettivo.
- Festa patronale di San Vittore: L’8 maggio si celebra San Vittore patrono dell’isola. Oltre alla messa solenne nella chiesa, la festa patronale vede di solito la processione religiosa per le vie (con la statua del santo portata a spalla) e momenti comunitari. In passato si teneva in questa data anche una sagra con bancarelle e pesca di beneficenza, ma oggi la festività è più raccolta, spesso limitata al rito religioso e a un pranzo comunitario tra gli abitanti.
Al di là di queste ricorrenze, l’isola conserva tradizioni quotidiane: ad esempio la benedizione delle barche prima dell’inizio della stagione di pesca, l’abitudine di salutarsi tutti per nome, o il rintocco manuale della campana per richiamare i fedeli alla messa (una pratica mantenuta nonostante l’automazione moderna, proprio per tradizione).
Per un visitatore, partecipare (anche come spettatore) a qualcuno di questi eventi tradizionali può essere un’esperienza molto affascinante, che fa capire come l’isola non sia solo un luogo turistico ma una vera comunità viva, con usanze tramandate di generazione in generazione. Informarsi in anticipo sul calendario potrebbe permetterti di assistere, ad esempio, alla processione di Ferragosto, ma anche al di fuori delle date festive l’anima dell’isola si rivela nelle piccole tradizioni quotidiane e nell’ospitalità genuina dei suoi abitanti.
Domande Frequenti (FAQ)
D: Si può portare l’automobile sull’Isola dei Pescatori?
R: No, non è possibile. L’isola è totalmente pedonale e raggiungibile solo in barca. Dovrai lasciare l’auto sulla terraferma (ci sono parcheggi a Stresa, Carciano o Baveno) e poi prendere un battello o un motoscafo per arrivare sull’isola. Nessun veicolo a motore circola sull’Isola dei Pescatori.
D: Quanto costa e quanto dura il tragitto in battello per l’isola?
R: Dal porto principale di Stresa il battello impiega circa 10 minuti per raggiungere l’Isola dei Pescatori – è davvero vicinissima, la si vede chiaramente da riva. Il costo del biglietto varia a seconda del tipo di servizio: un biglietto di andata e ritorno con il battello pubblico costa intorno agli 8-10 € a persona, a cui aggiungere €0,50 di tassa di sbarco. Da Baveno il tempo di navigazione è ancora minore (5 min) e il costo simile. Da Verbania ci vuole circa 15-20 min di battello e il costo è un po’ più alto (circa €10-12 A/R). I motoscafi privati offrono corse a qualsiasi orario, ma con tariffe leggermente superiori (ad esempio ~€8-10 a persona solo andata, oppure tariffe fisse per gruppi). In alta stagione i battelli sono frequenti (uno ogni mezz’ora circa), quindi non è generalmente necessario prenotare in anticipo; basta presentarsi al molo e acquistare il biglietto per la prossima corsa.
D: L’isola si visita tutto l’anno o è aperta solo in certi periodi?
R: L’Isola dei Pescatori è un borgo abitato tutto l’anno, quindi è sempre “aperta”. Non ci sono cancelli d’accesso né orari di chiusura – è un paese, puoi andarci in qualsiasi giorno dell’anno. Ovviamente il servizio battelli ha orari ridotti fuori stagione: in inverno ci sono meno corse (specie nei giorni feriali) e alcune attività turistiche come ristoranti e bancarelle possono essere chiuse. Ma una passeggiata invernale sull’isola è comunque possibile e ha il suo fascino tranquillo. In estate e primavera invece c’è piena vivacità, con tutte le attrazioni aperte e frequenti collegamenti via lago. Quindi, puoi visitarla in ogni stagione; tieni solo presente di controllare gli orari dei traghetti se viaggi in bassa stagione e di coprirti bene in inverno perché sul lago può fare freddo e umido.
D: Quanto tempo ci vuole per visitare l’intera isola?
R: L’isola è molto piccola; per percorrere tutti i vicoli e girarle attorno basta circa 1 ora. Però per apprezzarla con calma, magari visitando anche la chiesetta e il Museo della Pesca, scattando foto e sostando nei punti panoramici, consigliamo di prevedere circa 2 ore. Se poi ti fermi a pranzo in uno dei ristorantini (non trattato in questa guida) o semplicemente a rilassarti su una panchina fronte lago, anche 3 ore passeranno piacevolmente. In sintesi, la visita “tecnica” è breve (è un fazzoletto di terra!), ma vale la pena rallentare e godersela: molti includono l’Isola dei Pescatori come tappa di qualche ora all’interno di un tour di un giorno delle tre Isole Borromee.
D: Ci sono costi di ingresso per visitare l’isola o le sue attrazioni?
R: L’accesso all’isola in sé è gratuito – non c’è biglietto d’ingresso. Si paga solo il trasporto in battello e la piccola tassa di sbarco (€0,50). Anche la maggior parte delle attrazioni sull’isola sono gratuite: la Chiesa di San Vittore non richiede biglietti (è un luogo di culto aperto), il Museo della Pesca ha ingresso gratuito. Passeggiare per i vicoli e affacciarsi ai punti panoramici ovviamente è libero. L’unico ambito a pagamento sarebbero eventuali consumazioni (cibo, bevande) o l’acquisto di souvenir nelle bancarelle, ma per vedere le bellezze del luogo non devi pagare nulla, a differenza di Isola Bella e Isola Madre che prevedono ticket per i palazzi e giardini. Questo rende l’Isola dei Pescatori una meta molto accessibile economicamente.
D: Quante persone vivono sull’Isola dei Pescatori?
R: La popolazione residente è molto piccola. Attualmente si stima che ci siano circa 20-25 abitanti stabili sull’isola, numero che può salire un pochino in estate (alcuni proprietari di case vacanza o operatori stagionali) e scendere in inverno. In passato ve n’erano di più (57 residenti nel 2001), ma il trend è in calo. L’Isola dei Pescatori è dunque un minuscolo villaggio: la maggior parte degli edifici oggi ospita attività turistiche al piano terra e alloggi ai piani superiori, ma solo poche famiglie vi risiedono tutto l’anno. Ciò contribuisce alla sensazione di tranquillità, soprattutto fuori stagione.
D: Ci sono hotel o si può pernottare sull’isola?
R: (Nota: La domanda riguarda strutture ricettive; la guida non approfondisce hotel o ristoranti per scelta editoriale. Possiamo però dire genericamente:) Sì, è possibile pernottare sull’isola. Pur essendo piccola, dispone di un paio di strutture ricettive (affittacamere, hotel) ricavate da antiche case, per chi desidera provare l’esperienza di dormire cullati dalle acque del lago. Tuttavia, la maggior parte dei visitatori alloggia sulla terraferma (Stresa o dintorni) e visita l’isola in giornata. Se intendi fermarti la notte, assicurati di controllare gli ultimi orari dei motoscafi la sera o organizzare un taxi boat dedicato, poiché il servizio di linea termina al tramonto.
D: L’isola è adatta a persone con disabilità o passeggini?
R: In parte. Le vie dell’isola sono acciottolate e piuttosto strette, il che può creare qualche difficoltà per sedie a rotelle e passeggini, ma non è impossibile. Non ci sono dislivelli importanti (l’isola è piatta) a parte qualche gradino all’ingresso di edifici. Il problema principale sono gli spazi ristretti e il fondo acciottolato sconnesso. Il battello pubblico è accessibile (lo staff aiuta a far salire eventuali carrozzine, anche se la passerella a volte è un po’ ripida in base al livello dell’acqua). Sull’isola, la via principale è percorribile con un po’ di attenzione anche in sedia a rotelle/passeggino, mentre i vicoli più secondari possono risultare troppo stretti. Purtroppo il Museo della Pesca non è accessibile a portatori di disabilità motorie gravi (ci sono scale e manca un ascensore). La chiesa ha un piccolo gradino all’ingresso. In generale, chi ha mobilità ridotta può comunque godersi l’atmosfera girando lungo il lungolago e la via principale; i residenti e i bar/negozi sono soliti dare una mano se necessario (lo spirito di accoglienza qui è di casa). Consigliamo di evitare i giorni di maggior affollamento se si ha bisogno di spazio per muoversi con sedia/passeggino, perché le vie strette possono congestionarsi.
D: Si possono visitare anche le altre Isole Borromee dalla Pescatori?
R: Assolutamente sì. L’Isola dei Pescatori è spesso visitata insieme alle sue “sorelle” Isola Bella e Isola Madre, che distano solo pochi minuti di barca. I battelli di linea che fermano alla Pescatori proseguono tipicamente per Isola Bella (a 5 min) e per Isola Madre (15 min) secondo itinerari circolari. Puoi quindi, con lo stesso biglietto giornaliero o con biglietti separati, spostarti facilmente da un’isola all’altra con grande facilità. Molti turisti dedicano un giorno a tutte e tre: ad esempio mattina a Isola Madre, pranzo a Isola Pescatori, pomeriggio a Isola Bella. Ci sono anche formule di biglietto combinato (sia per i trasporti, sia per l’ingresso ai palazzi/musei delle altre isole). Se sei sull’Isola dei Pescatori e vuoi andare sull’Isola Bella o tornare a Stresa, ti basterà aspettare il prossimo battello (di solito ogni mezz’ora circa in stagione) e salire a bordo – assicurati solo di controllare l’ultima corsa del giorno, per non rimanere bloccato sull’isola dopo il tramonto (in tal caso, un taxi boat privato sarebbe l’unica opzione).
D: Si può fare il bagno nel lago dall’isola?
R: In linea teorica sì, il Lago Maggiore è balneabile e le acque attorno all’isola sono pulite, ma non esistono spiagge né punti attrezzati per la balneazione sull’Isola dei Pescatori. Le rive sono in gran parte occupate da muri, rocce o piccoli pontili privati delle case/ristoranti. Inoltre, il continuo viavai di barche e motoscafi rende poco sicuro tuffarsi e nuotare intorno all’isola. Se desideri fare il bagno nel lago, è consigliabile farlo altrove, ad esempio presso le spiaggette di Stresa (lido) o di Baveno/Feriolo sulla costa, dove l’accesso è agevole e sicuro. Detto questo, capita di vedere ragazzi tuffarsi dalle barche ancorate nei dintorni o dagli scogli a nord dell’isola, ma non è un’attività formalmente incoraggiata né comodissima. In sintesi: meglio considerare l’isola come luogo da esplorare a piedi e lasciar perdere il costume da bagno, a meno che tu non abbia una barca e possa allontanarti un po’ per nuotare in acque tranquille.
Dove Dormire Dopo Aver Visitato l’Isola dei Pescatori: Hartmann Feel at Home
C’è qualcosa di profondamente poetico nell’Isola dei Pescatori.
Le barche ormeggiate in silenzio, i panni stesi al sole tra i vicoli stretti, il profumo del pesce appena grigliato, le case affacciate sull’acqua con i lunghi balconi di legno.
Qui il tempo sembra essersi fermato, ma senza nostalgia. Semplicemente, vive con un altro ritmo.
Passeggiare sull’Isola dei Pescatori è un’esperienza intima.
Ogni scorcio è una cartolina viva.
Ogni passo tra le botteghe, le piccole trattorie e le finestre fiorite, è un invito alla semplicità.
Ed è proprio dopo una giornata così, fatta di cose vere e bellezza autentica, che il rientro non può essere qualunque.
Serve un luogo che sappia accogliere la quiete che porti dentro.
Un posto che non interrompa la magia, ma la continui.
Quel luogo è Hartmann Feel at Home.








A pochi minuti da Stresa, sulle colline immerse nel verde di Gignese, si trova questa villa sospesa tra natura, silenzio e armonia.
Non è un hotel nel senso tradizionale. È una casa pensata per farti rallentare, ascoltare, ritrovarti.
Un rifugio discreto, dove ogni dettaglio è scelto con amore e ogni camera ha qualcosa da raccontare.
Le Camere
Swadhisthana è una suite con accesso diretto al giardino e vasca idromassaggio privata. È intima, profonda, avvolgente. Dopo una giornata sul lago, immergersi qui è come chiudere un cerchio di pace.
Sahasrara, situata nella torretta, offre una vista spettacolare sul Lago Maggiore. È la stanza dell’ispirazione, del silenzio con lo sguardo che si perde tra cielo e acqua.
Ajna ha due ambienti separati, perfetta per chi viaggia in coppia e desidera spazio, o per famiglie che cercano comfort e privacy insieme.
Anahata è creativa, ampia, luminosa. Il letto soppalcato, le linee morbide, l’atmosfera rilassata: è ideale per chi ama l’originalità.
Manipura, al piano terra, è semplice e funzionale. Letto alla francese, luce naturale e una vista rilassante sul verde.
Vishuddha è la più raccolta. Una piccola oasi di semplicità e silenzio, pensata per chi vuole stare con sé stesso.
I Servizi
Dopo aver camminato tra le calli dell’isola, sorseggiato un bicchiere di vino fresco in riva al lago e riempito gli occhi di bellezza, Hartmann ti accoglie con:
– una sala yoga sempre aperta, dove puoi distenderti e ritrovare equilibrio
– una vasca idromassaggio tra gli alberi, per lasciare andare ogni tensione
– colazioni naturali, servite senza orari rigidi, in giardino o in veranda, quando vuoi
– giardini silenziosi, libri, angoli di lettura, e uno spazio per non fare nulla, se non ascoltare.
Qui non si corre. Non si spiega.
Si respira. Si torna a sé.
Dopo l’Isola dei Pescatori, Hartmann Feel at Home è il rientro che meriti.
Un luogo dove il lago resta con te anche quando l’hai lasciato alle spalle.
Dove il rumore non entra, e la calma non si impone: arriva, semplicemente.
Perché un viaggio non finisce quando si lascia un posto.
Finisce quando si è pronti a custodirlo.
Hartmann Feel at Home
Dove dormire dopo aver visitato l’Isola dei Pescatori.
Dove la bellezza continua. E il riposo comincia davvero.
Qui di seguito per prenotare direttamente dal sito: