Cosa Vedere A Villa Taranto E Come Arrivare

Mag 11, 2025

Villa Taranto è uno dei giardini botanici più spettacolari d’Europa, una tappa imperdibile sul Lago Maggiore per chi ama la natura, i colori e la bellezza in tutte le sue forme. Situata tra Intra e Pallanza, è perfetta da visitare in coppia per una passeggiata romantica tra fioriture rare e scenari mozzafiato, ma anche in famiglia, per far scoprire ai più piccoli la magia delle piante provenienti da tutto il mondo.

Questa guida ti accompagnerà tra i viali di Villa Taranto, suggerendoti cosa vedere, quando andare, quali specie non perdere e come organizzare al meglio la visita in ogni stagione.

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Guida completa a Villa Taranto: Cosa vedere e come arrivare

Panoramica storica e botanica di Villa Taranto

Villa Taranto è uno dei giardini botanici più rinomati d’Italia, situato a Verbania, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. Inaugurati al pubblico nel 1952, i giardini si estendono su circa 16 ettari di terreno e sono attraversati da 7 km di viali panoramici. Ospitano oltre 20.000 specie e varietà di piante provenienti da tutto il mondo, alcune rarissime in Europa, il che ne fa un vero paradiso per gli appassionati di botanica. Ogni anno più di 150.000 visitatori giungono da ogni continente per ammirare la ricchezza di questo giardino e i suoi spettacoli di fioriture stagionali.

La storia di Villa Taranto inizia nel 1931, quando il capitano scozzese Neil Boyd Watson McEacharn acquistò la proprietà dalla Marchesa di Sant’Elia con l’ambiziosa idea di creare un giardino all’inglese sulle sponde del Lago Maggiore. McEacharn desiderava ricreare un angolo di verde che gli ricordasse la sua amata Scozia, ma arricchito dalla varietà climatica e cromatica offerta dal paesaggio italiano. In memoria di un suo antenato, il Maresciallo MacDonald nominato Duca di Taranto da Napoleone, battezzò il giardino “Villa Taranto”. Tra il 1931 e il 1940 fece arrivare migliaia di piante rare da ogni parte del mondo, acclimatandole pazientemente al clima mite del Lago Maggiore. Vennero realizzate grandi opere come l’impianto di irrigazione che pompa l’acqua direttamente dal lago, la creazione di terrazze, fontane, vasche per piante acquatiche e persino un giardino d’inverno e uno palustre.

Già nel 1939 il capitano donò la proprietà allo Stato Italiano, ottenendo il permesso di essere sepolto nel parco che era divenuto la sua “ragione di vita”. Dopo la sua morte nel 1964, le sue spoglie furono deposte in un mausoleo nei giardini, ed un ente apposito (Ente Giardini Botanici Villa Taranto – Cap. Neil McEacharn) si occupa tuttora di preservare questo tesoro botanico. La villa ottocentesca presente nella proprietà – costruita nel 1853 in stile neoclassico – oggi non è visitabile perché sede della Prefettura del Verbano-Cusio-Ossola. Tuttavia, i giardini botanici di Villa Taranto restano il fulcro dell’attrazione: un connubio di estetica paesaggistica all’inglese e gusto italiano, con statue, fontane e terrazze che si integrano armoniosamente nella vegetazione lussureggiante. Da marzo a novembre, la natura inscenata in questo parco regala ai visitatori un susseguirsi continuo di colori e profumi unici, dalle fioriture primaverili di tulipani, azalee e rododendri alle esplosioni estive di dalie e piante tropicali, fino ai caldi toni autunnali del fall foliage.

In sintesi, Villa Taranto è sia un giardino storico che un orto botanico di rilevanza internazionale. La sua creazione rappresenta un atto di amore verso la botanica: migliaia di specie rare ed esotiche sono state piantate qui per educare e incantare il pubblico. Visitando Villa Taranto, ci si immerge in un mondo sospeso tra lago e monti, dove ogni sentiero svela scenari incantevoli: specchi d’acqua e ninfee tropicali, tappeti di fiori stagionali, alberi monumentali e scorci panoramici mozzafiato sul Lago Maggiore. Vediamo ora cosa visitare all’interno dei giardini e come organizzare al meglio la visita.

Cosa vedere nei giardini di Villa Taranto

Mappa dei Giardini Botanici di Villa Taranto con i principali punti di interesse numerati (percorso consigliato evidenziato) e servizi. I giardini di Villa Taranto sono suddivisi in diverse aree tematiche e paesaggistiche, collegate da un percorso consigliato (indicato sulla mappa distribuita all’ingresso) che permette di non perdere nessuna delle attrazioni principali. Appena entrati, si viene accolti da viali alberati e fontane, per poi proseguire tra aiuole fiorite, serre tropicali, specchi d’acqua e terrazze panoramiche. Il percorso è pensato per essere circolare e riportare all’uscita seguendo la numerazione progressiva dei punti di interesse. Di seguito descriviamo le tappe da non perdere durante la visita, con le caratteristiche salienti di ogni area e fioriture stagionali da ammirare.

Ingresso, biglietteria e Viale delle Conifere

L’accesso ai giardini avviene sia dal lungolago (per chi arriva in battello all’imbarcadero “Villa Taranto”) sia dal parcheggio lungo la strada tra Pallanza e Intra. Presso l’ingresso si trovano la biglietteria, il bookshop e il Bar/Bistrot interno, comodi per una pausa ristoro. Varcati i cancelli, ci si incammina sul Viale d’Ingresso, detto anche Viale delle Conifere, una spettacolare passerella naturale fiancheggiata da alti alberi coniferi provenienti da ogni parte del mondo. Questa sequenza ordinata di pini, abeti e cedri rari crea un colpo d’occhio maestoso e introduce subito il visitatore all’atmosfera internazionale del parco. Le diverse tonalità di verde e le forme delle chiome, alcune colonnari altre espanse, testimoniano la ricchezza botanica: si possono ammirare conifere insolite come il pino himalayano o l’abete del Caucaso, acclimatate con successo in questo ambiente temperato. Questo viale conduce verso il cuore del giardino, preparando alla scoperta delle successive meraviglie botaniche.

Proseguendo lungo il percorso, si incontrano prati curatissimi in stile inglese e le prime aiuole fiorite stagionali. In primavera, ad esempio, l’ingresso è ravvivato da distese di viole e primule dai colori vivaci. In estate, le aiuole cambiano aspetto e si popolano di begonie, salvie ornamentali e altre annuali che garantiscono fioriture continue. Il contrasto tra il verde intenso delle conifere e i colori accesi dei fiori stagionali offre ai fotografi un soggetto ideale già nei primi metri di visita. Questo tratto iniziale è pianeggiante e ampio, adatto anche a passeggini e sedie a rotelle, consentendo a tutti di godere fin da subito della bellezza del luogo.

Fontana dei Putti e giardini fioriti

Una delle prime attrazioni che si incontrano lungo il viale principale è la Fontana dei Putti, così chiamata per i delicati putti (cherubini) scolpiti che ne adornano il bordo. Questa elegante fontana ornamentale, con i suoi getti d’acqua zampillanti, costituisce il centro scenografico di un’area di aiuole geometriche. La cornice della fontana cambia aspetto con le stagioni: in primavera è circondata da viole del pensiero (Viola cornuta) e primule obconiche multicolori, che formano un tappeto fiorito profumatissimo. In estate, invece, le aiuole attorno si trasformano in un mare verde grazie alle foglie giganti di Colocasia antiquorum, nota come “orecchia d’elefante”, una pianta tropicale dalle foglie cuoriformi di dimensioni spettacolari. Queste foglie, alte oltre un metro, circondano la fontana creando un effetto esotico e facendo risaltare ancor di più i giochi d’acqua.

Nelle vicinanze della fontana si aprono vari sentieri laterali che conducono a piccole radure fiorite o a collezioni di piante particolari. Ad esempio, poco oltre la fontana si può trovare un angolo dedicato alle camelie e agli ibridi di rododendro, che tra aprile e maggio esplodono di colore. Vi è anche un monumentale castagno secolare, segnalato in mappa, che offre ombra e frescura nelle giornate estive. La combinazione di elementi architettonici (la fontana in pietra con statue) e botanici (fiori stagionali e piante tropicali) è un perfetto esempio dello stile di Villa Taranto: un giardino all’inglese arricchito da dettagli all’italiana, come statue e giochi d’acqua integrati nel paesaggio verde.

Questo è un luogo ideale per scattare foto ricordo: la fontana dei Putti con lo sfondo degli alberi sempreverdi e delle aiuole in fiore rappresenta infatti uno dei simboli dei giardini. Inoltre, nelle immediate vicinanze sono spesso collocate panchine dove i visitatori possono sedersi ad ammirare il panorama floreale e ascoltare il rilassante suono dell’acqua zampillante. Da qui si può scegliere se proseguire verso le terrazze superiori o addentrarsi nel cuore delle collezioni botaniche.

Giardini terrazzati, “Valletta” e statua del Pescatore

Salendo lievemente lungo il percorso principale, si giunge ai Giardini terrazzati, una delle sezioni più scenografiche di Villa Taranto. Qui il terreno digrada con una serie di terrazzamenti sostenuti da muretti in pietra, creando livelli differenti su cui sono allestite aiuole e fontane. Tra una terrazza e l’altra scendono cascatelle e giochi d’acqua che contribuiscono a un’atmosfera fresca e gorgogliante. Le aiuole dei giardini terrazzati ospitano collezioni di piante annuali e bulbose a fioritura scalare: a inizio stagione (aprile) si trovano migliaia di tulipani di varie forme e colori, mentre in estate subentrano specie come begonie, salvie, petunie e altre fioriture continue. Questo avvicendamento garantisce sempre macchie di colore vivaci che decorano i terrazzamenti fino all’autunno inoltrato.

Su una delle terrazze domina la statua bronzea del “Pescatore”, opera dello scultore napoletano Vincenzo Gemito. La statua raffigura un pescatore intento a gettare la rete, ed è collocata in modo da sembrare affacciata su una vasca d’acqua sottostante. Attorno alla statua e lungo i bordi delle vasche, nei mesi estivi sbocciano fiori acquatici come ninfee rustiche dai colori pastello e fior di loto (che descriveremo a breve), aggiungendo un elemento poetico alla scena. Dalle terrazze più alte, inoltre, si gode di splendide viste panoramiche: da un lato lo sguardo spazia sui giardini sottostanti e sul blu del Lago Maggiore, dall’altro si possono ammirare le cime delle Alpi Pennine che incorniciano il paesaggio. Non a caso, proprio in questa zona è stato creato un punto di sosta chiamato Petalo Pavillon, concepito come belvedere e area relax panoramica.

Proseguendo oltre i giardini terrazzati, il percorso conduce verso la suggestiva Valletta. Si tratta di un’avvallamento artificiale scavato nel 1935 per creare un ambiente ombreggiato e umido, attraversato da un ruscello. Un ponticello arcuato lungo 35 metri scavalca la Valletta, permettendo ai visitatori di osservarla dall’alto. Lungo le pareti scoscese di questo piccolo canyon verde crescono cespugli fioriti e rampicanti: cascate di Cotoneaster horizontalis, cespugli di ginestre e altre piante che ricoprono le rocce, dando l’impressione di un angolo di natura spontanea. Nella Valletta è custodito anche un esemplare particolare di Davidia involucrata, noto come “albero dei fazzoletti”, di cui parleremo più avanti. Questo luogo fresco e riparato incanta per la sua atmosfera intima: in primavera è profumato dalle fioriture, mentre in autunno si tinge dei colori caldi delle foglie caducifoglie. Attraversare il ponte sulla Valletta è un’esperienza romantica e panoramica – dal punto più alto del ponte si gode di un bel colpo d’occhio sulla vegetazione sottostante e sul lago che fa capolino tra gli alberi.

Labirinto delle Dahlie (Mostra delle Dalie)

Tra le attrazioni più celebri di Villa Taranto spicca il Labirinto delle Dahlie, un’esposizione permanente a cielo aperto dedicata a questi vivaci fiori originari del Messico. Si tratta in realtà di un grande percorso tortuoso circondato e intersecato da aiuole di dalie di ogni forma e colore, che crea l’effetto di un labirinto floreale in cui immergersi letteralmente tra migliaia di corolle. Dalla fine di luglio fino a fine ottobre questo labirinto regala uno spettacolo senza paragoni: oltre 1.700 piante di dalia in piena fioritura, suddivise in circa 350 varietà diverse. Passeggiare in mezzo a queste aiuole significa ammirare un vero catalogo vivente di dalie: ci sono le varietà Decorative a fiore grande, con capolini che possono superare i 20 cm di diametro, le Pompon dai piccoli fiori sferici perfettamente compatti (a Villa Taranto si possono vedere pompon grandi appena 5 mm!), e ancora le dalie cactus dai petali arricciati, le semi-cactus, le waterlily e molte altre forme. I colori vanno dal bianco puro al giallo canarino, dall’arancione al rosso fuoco, fino a tonalità porpora e bicolori: un vero trionfo di sfumature.

Tra le cultivar più apprezzate segnalate nei giardini c’è l’Emery Paul, una dalia gigante dal colore rosso granata intenso, e varietà particolarissime come le dalie nero-viola simili al famoso “Queen of Night” (un tulipano scuro, richiamato qui nel nome di una dalia). La Mostra delle Dalie è un appuntamento fisso: ogni anno, nell’ultima decade di luglio, Villa Taranto inaugura formalmente l’esposizione di queste piante, invitando i visitatori a perdersi nel labirinto colorato fino all’autunno. Non c’è un vero e proprio “labirinto” con scelte sbagliate – i sentieri sono tutti percorribili – ma la denominazione rende l’idea di un percorso avvolgente e immersivo.

Questo angolo del giardino è imperdibile per i fotografi e gli amanti dei fiori: poter osservare così tante dalie rare e ibridi raccolti in un solo luogo è un’esperienza unica, difficilmente replicabile altrove. Ogni settimana nuove corolle sbocciano, quindi anche a distanza di giorni il colpo d’occhio può cambiare. Per godere appieno dello spettacolo, si consiglia di visitare il labirinto nelle ore di luce piena (metà mattina o primo pomeriggio), quando i raggi del sole esaltano la brillantezza dei colori e proiettano minimi ombre che accentuano il rilievo dei petali. Durante la Mostra delle Dalie, il personale dei giardini spesso predispone cartellini informativi con i nomi delle varietà più particolari, così che gli appassionati possano prendere appunti o confrontare le proprie fotografie con le specie catalogate. Uscendo dal labirinto, si prosegue il percorso verso un’altra zona clou: l’area delle serre e delle piante acquatiche.

Serra Victoria, giardini acquatici e giardino verticale

Nel cuore del parco si trova la Serra Victoria, una serra dedicata alla coltivazione di piante tropicali e in particolare della spettacolare Victoria cruziana, la ninfea gigante dell’Amazzonia. Questa pianta acquatica, originaria dei grandi bacini fluviali del Sud America (Paraguay-Argentina, bacino del Rio delle Amazzoni e Paranà), è nota come la “regina delle ninfee” per le dimensioni colossali delle sue foglie galleggianti. I semi di Victoria cruziana arrivarono a Villa Taranto nel 1956 dall’orto botanico di Stoccolma e da allora la pianta viene coltivata ogni anno con successo nella serra riscaldata. Dal 15 giugno fino a ottobre inoltrato, i visitatori possono ammirare le sue enormi foglie circolari, che sfiorano i 2 metri di diametro e sono talmente resistenti da poter sostenere oltre 10 kg di peso. È impressionante vedere queste “zattere verdi” adagiate sull’acqua della vasca in serra: il margine rialzato delle foglie crea un vassoio naturale e l’effetto ottico è quello di grandi piatti galleggianti. La fioritura della Victoria, che avviene tipicamente nelle serate estive, è effimera ma affascinante: i fiori, bianco-rosati e profumati di ananas, si schiudono al crepuscolo e durano solo 48 ore circa, cambiando colore dal bianco al rosa al porpora.

All’interno della serra tropicale si possono osservare anche altre piante esotiche: piante acquatiche tropicali minori, felci rigogliose e specie subtropicali che richiedono elevata umidità. La serra è un piacevole rifugio soprattutto in giornate fresche o piovose, poiché mantiene un clima caldo e umido costante. Sulla parete di fondo della Serra Victoria è stato realizzato un giardino verticale: un’installazione in cui varie essenze vegetali tropicali sono fatte radicare su pannelli di fibra, ricoprendo verticalmente la parete. Questo mosaico di piante rampicanti, epifite e felci crea un quadro vivente di sfumature di verde e porpora, aggiungendo un elemento di modernità al contesto storico del giardino.

All’esterno della serra, il percorso continua costeggiando alcuni stagni e vasche all’aperto che ospitano altre specie acquatiche. Ad esempio, una vasca ovoidale è interamente dedicata al fior di loto (Nelumbo nucifera), pianta acquatica sacra della tradizione orientale. In estate, questo bacino sinuoso si ricopre di grandi fiori di loto rosa dal delicato profumo, sorretti da lunghi steli sopra l’acqua. Le foglie dei fiori di loto, di 50-60 cm di diametro, sono idrorepellenti e si innalzano fino a 1,5 metri di altezza, creando uno scenario davvero suggestivo. Il loto fiorisce tra luglio e agosto, e durante quel periodo quest’area del giardino diventa un angolo zen, con i fiori che emergono eleganti tra le foglie a ombrello. Accanto al loto, altre vasche più piccole ospitano ninfee rustiche colorate e fior di acqua stagionali (come la ninfea tropicale blu Nymphaea caerulea visibile nei mesi caldi). Da giugno a settembre infatti Villa Taranto organizza l’evento “Fiori d’acqua”, sottolineando la bellezza di ninfee, fior di loto e altre piante acquatiche in piena fioritura nella zona della cappella e della parte alta del giardino.

Questa zona dei giardini acquatici rappresenta il perfetto equilibrio tra botanica ed estetica: piante rare e delicate come la Victoria cruziana sono presentate in modo da poter essere ammirate da vicino, con pannelli esplicativi che ne raccontano le caratteristiche. Inoltre, l’ambiente delle vasche attrae libellule, farfalle e piccoli anfibi, arricchendo l’ecosistema del giardino e offrendo spunti di osservazione naturalistica ai visitatori più attenti.

Il Mausoleo di McEacharn e la Cappella votiva

Nella parte centrale del parco, immerso nel verde, sorge un edificio di grande significato storico: il Mausoleo del Capitano Neil McEacharn. Si tratta di una cappella-mausoleo costruita nel 1965 su progetto del professor Renato Bonazzi, per onorare la volontà di McEacharn di essere sepolto nel “suo” giardino. L’edificio, dall’architettura sobria ed elegante, è arricchito da vetrate policrome opera di Paolo Rivetta, che raffigurano motivi floreali e, al centro, l’immagine di Sant’Antonio da Padova, a cui la cappella è dedicata. All’interno del mausoleo riposano le spoglie di Neil McEacharn e anche quelle della famiglia del suo amministratore Antonio Cappelletto, in riconoscimento al contributo dato nella realizzazione e cura di Villa Taranto.

L’accesso alla cappella mausoleo avviene tramite un vialetto appartato; l’interno non è sempre aperto al pubblico, ma spesso è visibile almeno attraverso una grata o finestra. Anche senza entrarvi, vale la pena soffermarsi ad ammirare dall’esterno questo luogo di memoria: è commovente pensare che il creatore dei giardini riposi qui, circondato dalle sue piante predilette. Un pannello informativo racconta brevemente la vita di McEacharn e la costruzione del mausoleo. Spesso i visitatori lasciano fiori o messaggi di ringraziamento per il capitano scozzese, il cui sogno botanico continua a vivere grazie alla sua generosità.

Nei pressi del mausoleo vi è anche una piccola cappella votiva, dedicata sempre a Sant’Antonio, che fungeva da luogo di raccoglimento spirituale per il capitano e i suoi ospiti. È un edificio in pietra e mattoni che si integra con l’ambiente circostante, e accanto ad esso si trovano aiuole di piante dal significato simbolico (gigli bianchi, rose e altri fiori legati alla tradizione cristiana). L’area è molto tranquilla, spesso accompagnata dal canto degli uccelli: un angolo di pace dove ci si può sedere qualche minuto per una pausa contemplativa. Da qui il percorso prosegue addentrandosi di nuovo tra le piante, verso altre sezioni ricche di specie particolari.

Piante rare e collezioni botaniche uniche

Villa Taranto non è solo bellezza paesaggistica, ma anche un vero scrigno di piante rare e collezioni botaniche di grande interesse scientifico. Durante la visita, in diverse aree, incontrerete cartelli o targhe che segnalano esemplari di particolare importanza. Eccone alcuni da cercare lungo il percorso:

  • Davidia involucrata (Albero dei fazzoletti) – Originario della Cina, deve il suo nome comune alle infiorescenze bianche pendenti che ricordano fazzoletti o colombe. L’esemplare di Villa Taranto fu piantato nel 1938 dall’Infante di Spagna Don Jaime sul cosiddetto Prato delle Personalità. In aprile-maggio, quando fiorisce, offre uno spettacolo unico: l’albero si copre letteralmente di brattee bianche svolazzanti, uno scenario probabilmente unico in Europa. Anche fuori fioritura resta notevole per la chioma elegante. Questo albero è uno dei fiori all’occhiello del giardino: cercatelo presso la Valletta (dove se ne scorge uno) o sul prato vicino al labirinto delle dalie.
  • Metasequoia glyptostroboides (Metasequoia) – Una conifera particolarissima, detta anche “dinosauro verde”, perché si pensava estinta e nota solo come fossile finché non fu riscoperta viva nel 1941 in Cina. Villa Taranto fu tra i primi a coltivarla in Europa: il principe Borromeo ne donò due esemplari al capitano McEacharn, piantati nel 1949-50. La metasequoia è una conifera a foglia caduca: in primavera si riveste di morbide foglie aghiformi verde tenero, che in autunno assumono un bel colore rame prima di cadere. Vederne un esemplare adulto è emozionante sapendo la sua storia di “fossile vivente”. Li troverete vicino alle zone umide o sul retro del parco.
  • Dicksonia antarctica (Felce arborea australiana) – Un’elegante felce gigante proveniente dalle foreste umide dell’Australia, caratterizzata da un fusto legnoso eretto (sembra quasi un piccolo albero di palma) e un ciuffo di fronde verdi piumose. A Villa Taranto se ne contano oltre 30 esemplari sparsi nel parco, spesso in posizioni ombreggiate e umide, ad esempio nei pressi della Valletta o sotto alberi più alti. È raro vedere in Italia felci arboree così numerose e ben acclimatate all’esterno: ciò testimonia il microclima mite del lago e le cure costanti. Le Dicksonia danno al giardino un tocco preistorico, sembrando uscite da un’antica foresta subtropicale.
  • Emmenopterys henryi – Un albero originario delle foreste temperate cinesi, della famiglia del caffè e gardenia (Rubiacee). Introdotto in Europa nel 1907, è famoso per la lentezza nel fiorire fuori dal suo habitat. L’esemplare di Villa Taranto fu piantato nel 1947 e fiorì per la prima volta solo nel luglio 1971! Fu un evento straordinario, mai avvenuto prima in Europa: da allora, la fioritura rimane rara e irregolare. Se siete fortunati potreste vederlo in fiore in estate, con grappoli di fiori bianchi profumati; altrimenti godetevi comunque l’albero dalla bella chioma, sapendo di trovarvi di fronte a una curiosità botanica.
  • Acer palmatum “Cap. McEacharn” – Una varietà di acero giapponese dedicata proprio al fondatore dei giardini. Ha foglie color rosso corallo brillante in primavera, che tendono al verde in estate, per poi tornare scarlatte in autunno. Questo acero, visibile lungo i sentieri alberati (cercate la targhetta col nome), offre un colpo d’occhio stupendo nel periodo del foliage autunnale, quando i suoi toni accesi spiccano tra il verde circostante. La cultivar porta il nome del Capitano a testimonianza del suo contributo alla botanica ornamentale.

Oltre a queste, lungo il percorso trovate eucalipti profumati, maestose magnolie sempreverdi, rari esemplari di Michelia (parente delle magnolie) e collezioni estese di camelie japoniche e azalee. In autunno, meritano attenzione le eriche (Calluna e Erica) che formano tappeti rosa-violacei, e i cervini (Aceri) con le loro foglie multicolori. Insomma, Villa Taranto è anche un viaggio educativo: ogni pianta notevole è etichettata e spesso accompagnata da una breve descrizione botanica, così che la visita sia non solo piacevole ma anche istruttiva per grandi e piccini.

Fioriture stagionali ed eventi da non perdere

Uno dei motivi per cui i Giardini di Villa Taranto sono amati è la capacità di offrire spettacoli naturali diversi in ogni stagione. Qualsiasi mese tra marzo e ottobre avrete la fortuna di visitarla, troverete fioriture in corso; tuttavia, ci sono periodi-clou in cui determinati fiori sono protagonisti assoluti. Ecco una panoramica delle fioriture stagionali e degli eventi associati, così potrete scegliere il momento migliore in base ai vostri interessi:

  • Marzo – inizio Aprile: Prime fioriture primaverili. Appena i giardini aprono (metà marzo), spuntano le bulbose primaverili: narcisi, crochi, giacinti e violette colorano le aiuole più riparate. Gli alberi di magnolia si riempiono di fiori rosa e bianchi. È un periodo ancora fresco, ma ideale per chi cerca una visita tranquilla e i primi segni della primavera.
  • Metà Aprile – fine Aprile: Settimana del Tulipano. Questo è uno dei momenti più spettacolari: da metà aprile fino a fine mese il parco si accende dei mille colori di oltre 80.000 tulipani in fiore. L’evento viene chiamato “Settimana del Tulipano” (spesso si protrae per più settimane): in aiuole e bordure sono piantate 65+ varietà di tulipani, compresi esemplari rari come il tulipano nero Queen of Night e l’imponente Big Chief dal fiore di quasi 10 cm. C’è anche un labirinto dei tulipani (nelle stesse aiuole dove più tardi fioriranno le dalie) che offre un percorso tra circa 20.000 corolle multicolori. Oltre ai tulipani, in questo periodo sbocciano anche giacinti, muscari e narcisi in combinazioni scenografiche. La primavera avanzata porta anche la fioritura di ciliegi ornamentali e spettacolari glicini profumati che adornano pergolati. Questo è decisamente il periodo migliore per vedere il giardino nel massimo splendore primaverile: oltre ai tulipani, infatti, fine aprile è il momento clou per azalee, rododendri e camelie, che punteggiano di rosa, rosso e viola interi viali.
  • Maggio: Azalee, rododendri, camelie e rose. Nel mese di maggio prosegue l’incanto primaverile: giganteschi rododendri e azalee (alcuni alti come alberi) formano macchie colorate in varie zone del parco, specialmente nel cosiddetto “Bosco dei Rododendri”. Le camelie tardive sono ancora in fiore ad inizio mese, mentre verso metà/fine maggio inizia la stagione delle rose nei roseti e lungo i pergolati. Ortensie e peonie fanno capolino verso fine maggio e inizio giugno. In questo periodo il giardino è una tavolozza incredibile: si possono ammirare contemporaneamente i residui dei tulipani tardivi, le azalee in pieno picco e le prime rose – colori e profumi senza confini davvero, come recita un evento primaverile intitolato proprio “Colori senza confini” per celebrare questa continuità di fioriture.
  • Giugno: Ninfee e piante acquatiche. Con l’arrivo del caldo, il focus si sposta sulle fioriture acquatiche e tropicali. Da giugno a settembre è attivo l’evento “Fiori d’acqua”: nelle vasche vicino al mausoleo e nella parte alta dei giardini fioriscono le ninfee rustiche dai fiori bianchi, rosa e gialli, e compaiono le ninfee tropicali dai colori blu e viola. Giugno è anche il mese delle fioriture delle piante tropicali in serra: orchidee nelle serre minori e bromeliacee iniziano a fiorire. A metà giugno (intorno al 14 giugno) è atteso l’inizio della fioritura della Victoria cruziana, celebrato come evento “Victoria Cruziana in flower”: la gigantesca ninfea produce i primi boccioli e foglie di dimensioni massime proprio tra fine giugno e luglio. Inoltre, a giugno è il periodo di massima fioritura dei fiori di loto: intorno alla cappella, le vasche dei loto si riempiono di grandi fiori rosa e profumati. Questo periodo segna il passaggio dalla primavera all’estate e il giardino assume un carattere un po’ più esotico e lussureggiante.
  • Luglio – Agosto: Estate tropicale e dalie in crescita. Nei mesi centrali estivi, le aiuole di annuali sono nel pieno: begonie, petunie, gerani, salvie garantiscono colore in ogni angolo soleggiato. È anche il momento in cui il Labirinto delle Dahlie comincia progressivamente a fiorire (le prime dalie si vedono già a metà/fine luglio). L’ultima settimana di luglio inaugura ufficialmente la Mostra delle Dalie, che poi proseguirà per tutto agosto e oltre. Nel frattempo, alberi come gli ibischi siriani portano fiori colorati, e nei boschetti fioriscono piante insolite come la sassifraga gigante e la canna indica. L’estate a Villa Taranto è ricca anche di profumi: molti fiori sprigionano fragranze al caldo, come le gardenie in vaso, i plumeria e i gelsomini vicino ai pergolati. Questo è un ottimo periodo per visitare per chi ama le piante tropicali e succulente: la zona delle piante grasse (cactusetum) in luglio-agosto vede molte cactacee fiorire con corolle appariscenti.
  • Settembre: Dalie al culmine e inizio foliage. A settembre continua la piena fioritura delle dalie – anzi, molte varietà raggiungono il massimo della bellezza tra fine agosto e inizio settembre, regalando un labirinto di dalie in condizioni perfette. Allo stesso tempo, il giardino inizia a mostrare i primi segni d’autunno: alcune foglie di aceri e faggi iniziano a ingiallire verso fine mese. In settembre a Villa Taranto si svolge anche la manifestazione “Editoria e Giardini”, un appuntamento culturale con mostre di libri a tema botanico e incontri, che arricchisce l’esperienza per chi visita in questo periodo. Verso la fine di settembre, se il clima rinfresca, certe piante tornano a fiorire (ad esempio alcune rose rifiorenti, le camelie autunnali sasanqua). Il mix di fioriture tardive e prime foglie autunnali rende settembre un mese suggestivo e meno affollato per la visita.
  • Ottobre – inizio Novembre: Fall Foliage autunnale. Con ottobre i colori dei fiori lasciano gradualmente il posto ai colori delle foglie. Dai primi di ottobre fino alla chiusura stagionale (inizio novembre) il parco assume un fascino diverso, merito del fall foliage di numerose essenze decidue. Gli aceri giapponesi, i liquidambar, i faggi rossi, i gingko biloba e molti altri alberi e arbusti si tingono di giallo, arancio, rosso e porpora, creando un’atmosfera da “estate indiana”. È stato istituito l’evento “Autunno in Giardino – Fall Foliage” per invitare i visitatori a godere di questo spettacolo naturale. Anche le dalie sono ancora fiorite a inizio ottobre (fin verso fine mese, tempo permettendo), quindi si ha la rara opportunità di vedere fiori estivi e colori autunnali insieme. Nei giorni di sole, con la luce radente, il giardino sembra dorato. Anche se molte piante erbacee sono ormai sfiorite, aster tardivi ed eriche autunnali aggiungono tocchi di viola e rosa qua e là. Villa Taranto chiude solitamente i primi di novembre, proprio quando le ultime foglie cadono e il giardino entra nel riposo invernale.

Come si vede, ogni stagione a Villa Taranto ha le sue peculiarità. In generale, il periodo più ricco di fioriture è la primavera (aprile-maggio) se volete vedere la maggior varietà di piante in fiore contemporaneamente. L’estate è ottima per dalie, piante esotiche e vivere il parco al massimo della vegetazione. L’autunno offre colori caldi e un’atmosfera più tranquilla e romantica. Non a caso, molti visitatori tornano più volte in diversi mesi per cogliere sfumature diverse del giardino. Se avete flessibilità, informatevi sul calendario di eventi speciali (mostre floreali, aperture serali straordinarie, giornate FAI, ecc.) che Villa Taranto organizza durante la stagione: ad esempio ingressi gratuiti per residenti in certe date, o sconti per soci FAI in alcune settimane di luglio. Pianificare la visita in concomitanza di questi eventi può arricchire ulteriormente l’esperienza.

Informazioni pratiche per la visita

Una visita a Villa Taranto richiede un minimo di organizzazione. Di seguito trovate tutte le informazioni utili su orari, biglietti, servizi e consigli pratici per godervi al meglio i giardini.

  • Periodo di apertura e orari: I Giardini Botanici di Villa Taranto sono aperti al pubblico tutti i giorni da metà marzo a inizio novembre, compresi i festivi. La stagione 2025, ad esempio, va dal 13 marzo al 2 novembre. L’orario è continuato, con aperture generalmente alle 9:00 del mattino e chiusura nel tardo pomeriggio. Gli ultimi ingressi variano con la stagione: in primavera e autunno (marzo, ottobre) l’ultimo ingresso è verso le 16:00-16:45 e i cancelli chiudono alle 17:00-17:30; in alta stagione estiva (aprile–settembre) ultimo ingresso alle 17:45 e chiusura alle 18:30. È consigliabile arrivare almeno 2 ore prima dell’orario di chiusura per avere tempo sufficiente di visitare. In caso di maltempo estremo (allerta arancione/rossa per temporali) i giardini possono rimanere chiusi per sicurezza, quindi se il meteo è molto brutto verificate sul sito ufficiale o telefonate prima di partire.
  • Biglietti e prezzi: L’ingresso ai giardini è a pagamento. Il biglietto intero per il solo giardino costa circa €13,00. Sono disponibili biglietti ridotti: ad esempio, ragazzi 11-25 anni pagano circa €7. I bambini fino a 10 anni entrano gratis. Esistono anche biglietti combinati con il vicino Museo del Paesaggio (intero €15). Per gruppi organizzati sono previste tariffe agevolate (gruppi 20-100 persone: €10 a testa; oltre 100 persone: €8 a testa), così come per le comitive scolastiche (circa €5,50 ad alunno). È possibile acquistare i biglietti direttamente in loco oppure online sul sito ufficiale (stampando la ricevuta o mostrando il QR code sul telefono). Il biglietto, una volta acquistato, non è rimborsabile, quindi scegliete bene la data se comprate in anticipo. Pagamenti: accettate sia carte che contanti; alla biglietteria sono indicati i circuiti di carte di credito accettati.
  • Ingressi gratuiti speciali: Oltre ai bambini sotto 11 anni, hanno diritto a entrare gratis anche disabili con accompagnatore, forze dell’ordine, vigili del fuoco e giornalisti (meglio se previo contatto). Inoltre, una bella iniziativa: i residenti della Provincia del VCO (Verbano-Cusio-Ossola) possono entrare gratuitamente ogni prima domenica del mese (da aprile a novembre), prenotando il biglietto online fino ad esaurimento dei posti disponibili per quel giorno. I soci FAI spesso godono di sconti in certi periodi (ad esempio nel 2025 erano previste Settimane del FAI con ingresso ridotto a €10 per iscritti). Controllate sul sito eventi o convenzioni aggiornate.
  • Durata della visita: Per visitare l’intero giardino con calma si calcola una durata media di 1,5 – 2 ore. Alcuni visitatori frettolosi percorrono tutto in poco più di un’ora, ma è un peccato non soffermarsi. L’ideale è dedicare 2 ore abbondanti, prevedendo soste per foto, relax sulle panchine e magari una pausa al bar. Gli appassionati di botanica potrebbero trattenersi anche 3-4 ore, soprattutto in periodi di massime fioriture, esplorando ogni angolo. Chi vuole vedere solo i punti principali può seguire il “percorso consigliato” numerato sulla mappa e finire in circa 90 minuti. In alta stagione e nei weekend i viali possono essere un po’ affollati: in tal caso i tempi di visita si allungano leggermente. Si consiglia di arrivare al mattino presto oppure dopo le 15 per trovare meno gente e luce più morbida per le foto.
  • Accessibilità (disabili, passeggini): Il giardino è in gran parte accessibile a persone con mobilità ridotta. Esiste un percorso per sedie a rotelle segnalato, che evita le scale e i punti più ripidi. Le carrozzine possono muoversi agevolmente sui viali principali (pavimentati in ghiaia fine ben compattata) e raggiungere i punti di interesse principali. Alcune zone secondarie su terreno erboso o con gradini potrebbero essere non accessibili, ma si tratta di parti minori. All’ingresso è disponibile su richiesta una mappa con itinerario consigliato per disabili. Anche con passeggini non ci sono problemi: i percorsi sono abbastanza larghi; solo in brevi tratti in pendenza potreste avere bisogno di spingere un po’ di più. Nei bagni del parco vi sono toilette attrezzate per disabili. Gli accompagnatori di persone disabili entrano gratuitamente.
  • Animali domestici: È consentito l’ingresso ai cani e animali da compagnia, purché tenuti al guinzaglio e limitando l’accesso ai soli vialetti pedonali. Questo significa che il cane non può correre libero sui prati né entrare nelle aiuole, ovviamente, ma può accompagnarvi durante la passeggiata. Si raccomanda di portare con sé sacchetti per eventuali deiezioni e di rispettare gli altri visitatori (non tutti amano o sono a loro agio con i cani). Nella stagione calda, fate attenzione al caldo per il vostro animale: molti tratti sono ombreggiati, e ci sono fontanelle di acqua potabile in varie zone per rinfrescare l’animale. Eccezione: durante eventi speciali molto affollati, la direzione potrebbe sconsigliare l’accesso ai cani per motivi organizzativi, ma in generale sono ben accetti. Animali come gatti al guinzaglio o altri piccoli pet in trasportino di solito non creano problemi.
  • Servizi per i visitatori: All’ingresso trovate un bar – Café & Bistrot (aperto orientativamente dalle 8:00 alle 19:30 durante la stagione) dove poter fare colazione, pranzare o prendere un aperitivo con vista sul giardino. Il bistrot serve panini, piatti freddi, insalate, piatti caldi semplici a pranzo, gelati e caffetteria, con tavolini all’aperto in un’area ombreggiata molto piacevole. Accanto c’è il bookshop: qui trovate libri di botanica, guide illustrate, cartoline, semi di piante particolari e souvenir a tema floreale. Sono disponibili servizi igienici (toilette) sia all’ingresso sia in un paio di punti interni (indicati in mappa con il simbolo). I bagni sono mantenuti puliti regolarmente. Ci sono numerose panchine e sedute lungo i percorsi per riposarsi; alcune aree sono segnalate come zone “Relax” (ad esempio il Petalo Pavilion) dove potete fermarvi ad ammirare il panorama. È presente anche un’area picnic esterna ai cancelli dove, volendo, potete consumare cibo al sacco (all’interno, stendere coperte sul prato per picnic non è consentito per proteggere i tappeti erbosi). Parcheggio: di fronte all’ingresso vi è un ampio parcheggio gratuito per auto e autobus. Nei giorni di punta potrebbe riempirsi, ma solitamente c’è spazio sufficiente; in alternativa nei dintorni lungo la strada ci sono altri spazi di sosta. Il parcheggio è adatto anche a camper per una sosta diurna (non campeggio notturno).
  • Visite guidate e mappe: La visita ai giardini è libera, senza obbligo di guida, e all’ingresso viene distribuita una mappa dettagliata con indicato il percorso consigliato e i punti numerati. È consigliabile seguirla per non perdere le attrazioni principali. Per gruppi, visite guidate possono essere organizzate su richiesta: è disponibile un elenco di guide turistiche abilitate per Villa Taranto, contattabili in anticipo. Alcune di queste guide parlano anche inglese, tedesco o francese per gruppi stranieri. Non vi sono audioguide al momento, ma si può scaricare la mappa digitale dal sito o usare l’app ufficiale (disponibile per iOS e Android) che contiene informazioni sui punti di interesse. Durante la visita fotografia e video sono consentiti per uso personale, quindi potete scattare tutte le foto che volete. È invece vietato l’uso di droni o effettuare riprese fotografiche/video a scopo commerciale senza autorizzazione. Se avete intenzione di fare un servizio fotografico (es. matrimonio) contattate la direzione per permessi speciali, altrimenti il personale potrebbe intervenire.
  • Consigli utili: Indossate scarpe comode – i viali sono ben tenuti ma sono pur sempre 7 km se li fate tutti! Evitate i tacchi a spillo che potrebbero incastrarsi nella ghiaia o rovinarsi. In estate portate cappello e crema solare, perché alcune zone sono assolate (specie le terrazze e il labirinto delle dalie). In primavera, dopo piogge, il terreno può essere umido: magari tenete un paio di scarpe di ricambio in auto. Fotografi: mattina presto e tardo pomeriggio offrono la luce migliore; dopo le 16 c’è meno folla e colori più caldi. Bambini: teneteli d’occhio vicino alle fontane e vasche (possono essere attratti dall’acqua) e spiegate loro di non cogliere i fiori. Non raccogliete piante o fiori: oltre a essere vietato, priverebbe altri della bellezza (ci sono guardiani che vigilano su questo). Infine, prendetevi il tempo per godervi il luogo con calma: Villa Taranto non è un semplice parco, ma un viaggio tra piante rare ed esotiche – una pausa rigenerante dalla routine quotidiana.

Come arrivare a Villa Taranto

Villa Taranto si trova a Verbania, località Pallanza, in Via Vittorio Veneto 111. La sua posizione è facilmente raggiungibile con diversi mezzi di trasporto: auto, treno + bus, battello sul lago, e persino in bicicletta o a piedi da Verbania centro. Di seguito vi indichiamo tutte le opzioni per arrivare, con dettagli su percorsi, tempi e consigli pratici per ogni mezzo.

In auto

Raggiungere Villa Taranto in automobile è semplice, soprattutto per chi proviene dal Nord Italia. L’uscita autostradale di riferimento è Baveno/Stresa sull’autostrada A26 (Genova Voltri – Gravellona Toce). Ecco i percorsi principali:

  • Da Milano (e centro-nord Italia): imboccare l’autostrada A8 dei Laghi fino a Gallarate, poi seguire la A26 in direzione Gravellona Toce. Uscire a Baveno/Stresa e proseguire sulla strada statale SS33 (del Sempione) verso Verbania per circa 11 km. Si attraversano le località di Baveno e si costeggia il lago passando da Feriolo, Fondotoce e Suna. Arrivati a Verbania Pallanza, seguite le indicazioni per Villa Taranto (ben segnalata da cartelli turistici marroni). Il viaggio da Milano è di circa 95 km (1h20min in condizioni normali). Dalla A26 vi sono pedaggi autostradali (circa €5-6 da Milano) più il costo carburante.
  • Da Torino: prendere l’autostrada A4 Torino-Milano fino a Biandrate, quindi prendere la A26 verso Gravellona Toce. Uscire sempre a Baveno/Stresa e procedere come sopra. La distanza è ~145 km (circa 1h40min). In alternativa, da Torino nord si può fare A5 fino a Santhià e raccordo A26, ma è più lunga.
  • Da Genova e Liguria: A26 verso Gravellona Toce, uscita Verbania (questa uscita si trova più a nord di Baveno). Da lì seguire la SS34 in direzione Verbania Pallanza. In questo caso si arriva dall’alto, attraversando Gravellona Toce e Fondotoce prima di entrare a Verbania. Distanza da Genova ~200 km (circa 2h30).
  • Dalla Svizzera (Canton Ticino): dal Passo del Sempione scendere a Domodossola e prendere la A26/E62 (Autostrada dei Trafori) fino a Verbania; oppure dal San Gottardo o San Bernardino scendere verso Locarno e seguire la litoranea del Lago Maggiore (SS34) verso sud: Villa Taranto dista circa 40 km da Locarno (strada panoramica, circa 1 ora). Venendo da Locarno si passa il confine a Piaggio Valmara, poi Cannobio, Cannero, Intra e infine Pallanza – basta seguire per Verbania Pallanza sulla SS34.

Una volta a Verbania Pallanza, Villa Taranto è ben indicata. Parcheggio: proprio di fronte all’ingresso c’è un ampio parcheggio gratuito per i visitatori. In alta stagione potrebbe riempirsi nelle ore centrali; in tal caso, potete parcheggiare lungo Corso Mameli/Via Vittorio Veneto (strada lungolago) dove ci sono stalli a pagamento e gratuiti, oppure nei pressi dell’imbarcadero di Pallanza e raggiungere l’ingresso con 5 minuti a piedi. Il parcheggio interno accoglie anche autobus turistici (anch’essi senza costo) e veicoli di dimensioni grandi. Non esistono particolari restrizioni per i camper in giornata: potete lasciare il camper nel parcheggio auto (o bus se molto grande) durante la visita. Tenete presente che l’uscita dal parcheggio è direttamente sulla strada principale, quindi fate attenzione nell’immettervi se il traffico è intenso.

Consigli auto: La strada litoranea da Stresa a Verbania (SS33/34) è panoramica ma con curve e traffico nei weekend estivi, quindi calcolate margine. Si attraversano piccoli centri: rispettate i limiti (autovelox presenti in alcuni punti). In inverno/inizio primavera, se venite da nord (Domodossola) controllate le condizioni al Passo del Sempione. D’inverno i giardini sono chiusi, ma la strada rimane transitabile tutto l’anno. Villa Taranto è a pochi minuti di auto sia dal centro di Pallanza che dal centro di Intra (le due anime di Verbania): potete combinarne la visita con un giro in città.

In treno

La stazione ferroviaria di riferimento è Verbania-Pallanza, servita dalla linea internazionale Milano – Domodossola – Briga (CH). Questa linea è percorsa sia da treni regionali veloci che da Intercity/Eurocity. Da Milano Centrale bastano circa 1h – 1h15 di treno diretto per Verbania (alcuni treni impiegano 57 minuti). Una volta scesi alla stazione di Verbania (località Fondotoce), rimangono 9 km per raggiungere Villa Taranto.

Dal piazzale della stazione partono i bus di linea che collegano Fondotoce con Pallanza e Intra (linee urbane VCO). La fermata più vicina ai giardini è Pallanza – Istituto Ferrini, a circa 10 minuti a piedi dall’ingresso di Villa Taranto. In alternativa, potete scendere al capolinea Pallanza – Tribunale, e da lì camminare per 1 km sul lungolago verso Villa Taranto. Il bus dalla stazione impiega circa 15 minuti e costa pochi euro (biglietto urbano). Frequenza: ogni 30 minuti circa nei giorni feriali, più limitata nei festivi (ogni ora). Consultate gli orari sul sito VCO Trasporti o app Moovit. Se preferite, alla stazione trovate anche taxi disponibili: una corsa taxi da Verbania Stazione a Villa Taranto dura 10-15 min e costa indicativamente €20-25 (tariffa variabile).

Altre linee ferroviarie: Un percorso alternativo da Milano è prendere il treno da Milano Cadorna (Ferrovie Nord) per Laveno-Mombello Lago (sponda opposta del Lago Maggiore). Da Laveno poi si prende il traghetto per Verbania (vedi sezione battello). Questo può essere utile per chi parte dal nord-ovest di Milano o Varese. Inoltre, da Locarno (CH) parte la ferrovia Centovalli per Domodossola; da Domodossola si cambia poi per Verbania. Tuttavia, la via più diretta resta il treno sulla linea del Sempione fino alla stazione Verbania-Pallanza.

Riassumendo: treno + bus è una soluzione comoda da Milano e da altre città (Torino → cambi a Novara o a Milano; Genova → cambi a Milano). Verbania ha meno collegamenti diretti rispetto ad altre località turistiche, ma un buon numero di treni regionali. Per orari e tariffe dei treni consultate Trenitalia o SBB (per treni svizzeri). Il costo di un Milano-Verbania in regionale è attorno ai €9-12 a tratta. Attenzione: alcuni Intercity non fermano a Verbania, quindi assicuratevi che il treno scelto abbia la fermata (i regionali veloci e gli EuroCity sì).

In autobus

Non esistono autobus diretti a lunga percorrenza da Milano o altre grandi città fino a Villa Taranto. I collegamenti bus riguardano principalmente la rete locale urbana ed extraurbana del Verbano. Ecco come potete sfruttarli:

  • Bus urbani Verbania: la città di Verbania dispone di linee urbane che collegano le sue diverse zone (Pallanza, Intra, Suna, Fondotoce, Trobaso ecc.). Le linee principali utili sono quelle che circolano tra Pallanza e Intra passando lungo la strada costiera. Villa Taranto si trova proprio sulla tratta Pallanza-Intra, quindi potete utilizzare ad esempio la Linea 1 o Linea 2 urbana (secondo gli orari VCO, queste linee effettuano il tragitto lungolago). Dovrete scendere ad una fermata vicina all’ingresso: alcune corse fermano esattamente a Villa Taranto (chiedete all’autista), altrimenti scendete a Pallanza Corso Europa 66 (Istituto Ferrini) o Pallanza Ospedale, che distano pochi minuti a piedi. Il biglietto urbano costa attorno a €1,50 (valido 90 minuti). Le corse sono frequenti nei feriali (ogni 20-30 min) e più rare la domenica.
  • Bus dalla stazione FS: come già accennato, dalla Stazione Verbania-Fondotoce parte un bus extraurbano (linea Verbania – Omegna o urbana) che ferma a Pallanza. Controllate gli orari integrati treno+bus: spesso i bus attendono l’arrivo dei treni principali. Il costo è simile a un urbano (il tratto è breve). Ad esempio, un bus Fondotoce – Pallanza Tribunale impiega 13 min.
  • Bus extraurbani dal Cusio e Ossola: esistono linee extraurbane che portano a Verbania da altre località del Piemonte nordorientale. Ad esempio la Linea 5 Domodossola-Verbania o linee da Omegna, Cannobio etc. Se vi trovate già in zona (ad esempio avete alloggiato in Valle Vigezzo o a Orta) potete considerare queste autolinee. La fermata di arrivo in città è in genere a Intra o Pallanza. Da lì, raggiungere Villa Taranto è facile a piedi se siete a Pallanza (1 km) o con un bus urbano se siete a Intra (2 km).
  • Alibus da Malpensa: una menzione a parte merita il servizio Alibus, una navetta shuttle che collega l’Aeroporto di Milano Malpensa con le principali località del Lago Maggiore, tra cui Verbania. Funziona su prenotazione ed ha orari fissi in coincidenza con alcuni voli. Se arrivate in aereo, potete prenotare Alibus per Verbania (costa circa €15 a persona); questo bus vi lascerà a Pallanza (imbarcadero) o Intra a seconda della fermata richiesta. Da Pallanza imbarcadero a Villa Taranto sono meno di 500 metri a piedi. Questo servizio è comodo e veloce (circa 1h15 da Malpensa a Verbania) e funziona tutto l’anno, ma va prenotato almeno 48 ore prima tramite il sito VCO Trasporti o via mail, soprattutto nei periodi di punta, perché i posti sono limitati.

In sintesi, l’autobus è un’opzione integrativa per raggiungere Villa Taranto: utile per gli spostamenti finali (dalla stazione o tra Intra e Pallanza) o per chi è già in zona. Non è invece usuale venire interamente in bus da Milano (meglio treno o auto). Un vantaggio del bus locale è che potete parcheggiare magari a Intra (dove ci sono grandi parcheggi gratuiti fuori dal centro) e poi prendere un bus di 5 minuti per Villa Taranto, evitando di spostare l’auto in città. Verbania non è enorme, ma nei weekend trovare parcheggio a Pallanza può essere più arduo che a Intra.

In battello (via lago)

Arrivare a Villa Taranto via lago è uno dei modi più affascinanti e panoramici. La Navigazione Lago Maggiore gestisce i battelli e traghetti di linea che collegano le varie località rivierasche. C’è una fermata dedicata proprio di fronte ai cancelli d’ingresso dei Giardini, denominata “Verbania – Villa Taranto”. Ecco le opzioni principali:

  • Da Stresa / Baveno: Stresa è una delle località turistiche principali sulla sponda piemontese del lago, e dista circa 30 minuti di battello da Villa Taranto. Molti itinerari consigliati includono proprio la tratta Stresa → Villa Taranto: si parte da Stresa, magari dopo aver visitato le Isole Borromee, e si sbarca a Villa Taranto nel pomeriggio. I battelli sulla tratta toccano Baveno, quindi Stresa-Baveno-Villa Taranto è un percorso frequente. Tempo di navigazione: ~30-45 min a seconda delle corse (alcune sono dirette, altre fanno fermate intermedie). Costo: sui €10 a tratta (varia in base alla distanza, si possono fare biglietti giornalieri). Verificate l’orario: tipicamente c’è un battello ogni 60-90 minuti in alta stagione. Ultimo rientro da Villa Taranto per Stresa verso le 17-18.
  • Da Laveno (sponda lombarda): Laveno è collegata a Verbania Intra da un traghetto (che trasporta anche auto) con corse ogni 20 minuti circa. Tuttavia, quel traghetto arriva a Intra, non alla fermata Villa Taranto. Se siete a Laveno e volete arrivare direttamente ai giardini, in estate ci sono anche corse di battello passeggeri Laveno → Villa Taranto. Altrimenti, prendete il traghetto per Intra (5 minuti) e poi da Intra prendete un battello locale o bus per Villa Taranto (Intra dista 2 km). Tempo: Laveno-Intra 20 min (traghetto) + Intra-Villa Taranto 5 min (battello urbano). Il costo del traghetto pedonale è ~€4, con auto ~€13.
  • Da Locarno / Isole Borromee / Arona: La linea internazionale collega Locarno (Svizzera) ad Arona, passando per Verbania. Alcuni battelli di lungo percorso fermano a Villa Taranto, altri no. Da Locarno la navigazione è più lunga (~2 ore) ma panoramica, con dogana a Cannobio. Da Arona (estremo sud del lago) la navigazione fino a Pallanza dura oltre 2 ore con varie soste. Diciamo che per chi soggiorna sul lago è fattibile: es. se siete ad Arona o Angera, potete prendere il battello la mattina, arrivare a Villa Taranto per pranzo, visitare i giardini e rientrare col battello del pomeriggio (verificando gli orari). È un viaggio lungo ma suggestivo. C’è anche un servizio di aliscafi (più veloci) in certi orari, che riducono le tempistiche.
  • Da Verbania centro: Se vi trovate già a Verbania Intra o Pallanza, potete usare i battelli come “bus acquatici” per raggiungere Villa Taranto. Ad esempio, da Pallanza imbarcadero c’è un battello che in 5 minuti attraversa il breve tratto fino al pontile di Villa Taranto (è praticamente di fronte, separato da una piccola baia). Da Intra pure: un battello locale Intra → Villa Taranto impiega 10 minuti. In estate queste mini tratte sono attive e comode, soprattutto se volete evitare l’auto per spostarvi tra le frazioni di Verbania.

Arrivando in battello sbarcherete dunque al piccolo molo proprio davanti all’ingresso: non dovrete fare altro che attraversare la strada e sarete ai cancelli. Questo rende la visita a Villa Taranto perfetta da combinare con un tour del lago. Ad esempio, itinerario classico: al mattino visita alle Isole Borromee (Isola Bella, Isola Pescatori, Isola Madre) partendo da Stresa, poi dopo pranzo battello per Villa Taranto, visita i giardini nel pomeriggio, infine rientro in battello serale. Oppure, per chi alloggia sulla sponda lombarda (Luino, Laveno), attraversare in barca per venire ai giardini.

Orari e periodi: la Navigazione Lago Maggiore intensifica le corse da aprile a settembre. In bassa stagione (marzo, ottobre) i battelli sono meno frequenti e alcune fermate (tipo Villa Taranto) possono essere saltate in inverno. Quindi controllate sempre sul sito ufficiale Navigazione Laghi la tratta e gli orari aggiornati per la data desiderata. In alta stagione il ultimo battello da Villa Taranto verso Stresa/Arona parte verso le 18, quindi non attardatevi oltre l’orario di chiusura dei giardini se dovete prendere quello. I biglietti si fanno direttamente a bordo se l’imbarcadero è sprovvisto di biglietteria (a Villa Taranto spesso si acquistano sul battello). Il personale parla italiano e inglese e vi può consigliare la tariffa migliore (esistono biglietti giornalieri “roaming” illimitati se fate molte tratte).

Pro-tip: Arrivare la mattina in auto potrebbe essere trafficato nei weekend; valutate di parcheggiare altrove e usare il battello: ad esempio parcheggiate a Stresa (ampio parcheggio all’imbarcadero, a pagamento) e fate il giro in battello. Così evitate la guida e vi godete il lago. In più, approdando dal lago avrete la vista frontale di Villa Taranto dal battello, con la sua riva alberata e i colori che già si notano dalla barca – un bell’assaggio della visita.

In bicicletta o a piedi

Per i più sportivi e per chi ama muoversi all’aria aperta, è possibile raggiungere Villa Taranto anche in bicicletta o addirittura a piedi da Verbania e dintorni.

  • In bicicletta: la zona di Verbania offre piacevoli percorsi ciclabili lungo il lago. C’è una pista ciclopedonale che collega Pallanza a Suna e Fondotoce, e un’altra breve ciclopedonale tra Pallanza e Intra lungo il lungolago. In particolare, dal centro di Pallanza (zona Imbarcadero/municipio) fino a Villa Taranto corre un marciapiede lungolago su cui è possibile pedalare con prudenza, essendo promiscua con i pedoni. Il tratto è breve, circa 1,2 km, pianeggiante e panoramico (costeggia i giardini a lago di Pallanza e poi la strada tra le ville). Chi proviene da fuori Verbania può seguire la strada litoranea SS34, che però è stretta in alcuni punti – meglio deviare per i centri abitati dove possibile. Ad esempio, da Fondotoce (dove c’è la stazione) esiste un percorso ciclabile nel parco naturale di Fondotoce che conduce a Suna e Pallanza evitando la statale trafficata. Intra e Pallanza sono separate da circa 3 km: in bicicletta si percorrono in 10-15 minuti facilmente. Parcheggio bici: all’ingresso di Villa Taranto non c’è un vero bike parking custodito, ma ci sono ringhiere e recinzioni dove è possibile legare la bici (magari vicino all’entrata o nel parcheggio auto). Portate un buon lucchetto. Tenete presente che non è consentito circolare in bicicletta dentro i giardini (dovrete lasciarla fuori). Molti cicloturisti inseriscono Villa Taranto come tappa: ad esempio, se state facendo il giro del Lago Maggiore in bici, passando da Verbania merita fermarsi a visitare i giardini – magari legando la bici fuori e dedicando un paio d’ore.
  • A piedi: se vi trovate a Verbania, raggiungere Villa Taranto a piedi è fattibilissimo. Dal centro di Pallanza (Piazza Garibaldi) bastano 15 minuti a piedi per arrivare all’ingresso, passeggiando sul lungolago (circa 1 km scarso). Anche dal lato opposto, da Intra (imbarcadero), la distanza è di circa 2 km: potete fare una bella camminata di mezz’ora sul lungolago che collega Intra a Pallanza, ammirando il paesaggio. Parte del tragitto Intra-Pallanza è su marciapiede lato lago, parte passa vicino a ville e giardini (tra cui proprio Villa Taranto). Ci sono attraversamenti pedonali sicuri per superare i punti più stretti. Una passeggiata interessante è quella che parte da Pallanza, attraversa i giardini pubblici di Villa Giulia, costeggia la storica Villa San Remigio (altra dimora storica con parco) e giunge fino a Villa Taranto: un percorso tra bellezze paesaggistiche lungo la riva. Se alloggiate in qualche hotel di Verbania Pallanza, molto probabilmente siete già in prossimità – potreste non aver bisogno dell’auto. Anche da alcuni campeggi di Fondotoce è possibile raggiungere Pallanza a piedi seguendo sentieri e stradine (ma è un percorso più lungo, diversi chilometri).

In generale, muoversi a piedi a Verbania è piacevole, e Villa Taranto è uno dei punti di arrivo delle passeggiate preferite sia dai turisti sia dai locali. Dopo la visita, se avete ancora energia, potete proseguire a piedi fino al centro di Intra per un gelato, oppure salire verso la collina di Castagnola per vedere anche i Giardini di Villa San Remigio e la Chiesa di Madonna di Campagna (altri punti di interesse vicini). Ricordate solo che dopo aver camminato nei 7 km di viali del parco potreste essere un po’ stanchi, quindi valutate bene le distanze di ritorno!

In aereo

Per chi arriva da lontano, l’aeroporto più comodo è Milano Malpensa (MXP), che dista circa 70 km da Villa Taranto. Da Malpensa, come accennato, esiste un servizio navetta Alibus diretto per Verbania. In alternativa si può noleggiare un’auto in aeroporto e seguire le indicazioni (Malpensa -> Gallarate -> A26 direzione Gravellona, uscita Baveno/Stresa, come da percorso auto sopra: circa 1h15 di viaggio). L’altro aeroporto milanese, Linate, è più distante (circa 110 km, attraversando Milano). Orio al Serio (Bergamo) dista ~150 km. Dalla Svizzera, l’aeroporto di Lugano-Agno non è lontano in linea d’aria ma i collegamenti sono meno diretti. In ogni caso, chi arriva in aereo in Lombardia o Piemonte può raggiungere Verbania in treno o auto agevolmente. Malpensa offre anche un collegamento ferroviario via Gallarate (treno Malpensa Express + regionale Gallarate-Verbania).

Molti turisti stranieri scelgono di venire in auto direttamente dal loro paese (soprattutto dal nord Europa), quindi in quel caso valgono le indicazioni stradali di cui sopra (dal Gottardo, dal San Bernardino, o via Monte Bianco e Sempione). L’importante è ricordare che Villa Taranto si trova sul lato ovest del Lago Maggiore, quindi se arrivate in auto dalla sponda est (ad es. da Varese/Laveno) dovrete traghettare o fare il giro da Sesto Calende-Arona (più lungo). Pianificate il vostro tragitto tenendo conto del lago che fa da “barriera” a est.

Di seguito, una tabella riepilogativa dei principali mezzi per arrivare a Villa Taranto, con tempi e costi indicativi:

Mezzo di trasportoPercorso principale (da)Tempo di percorrenzaCosto indicativo (solo viaggio)Note
AutoMilano → A8/A26 → uscita Baveno/Stresa (96 km)~1h20 – 1h30~€20 tra carburante e pedaggioParcheggio gratuito sul posto.
Treno + BusMilano Centrale → Verbania FS + bus urbano~1h15 (treno) + 15’ bus = ~1h30€9-12 treno + €1-2 busStazione a 9 km, bus ogni 30’ feriali.
Battello (Navigazione)Stresa → Villa Taranto (via lago)~30-45 minuti di navigazione~€10 a tratta (battello diurno)Servizio da aprile a ottobre. Panoramico.
Traghetto + AutoLaveno (VA) → Intra (traghetto auto)20 minuti navigazione€4 pedone / ~€13 auto (solo andata)Corse ogni 20 min feriali. Da Intra 5 min in auto.
Alibus ShuttleAeroporto Malpensa → Pallanza (bus)~1h15 (senza traffico)~€15 a personaSu prenotazione. Lascia a 500m dai giardini.
BiciclettaPallanza centro → Villa Taranto (1 km)~5 minutigratisPista ciclopedonale lungolago. Bici non ammessa dentro giardino.
A piediPallanza Imbarcadero → Villa Taranto (0,8 km)~10-15 minutigratisPercorso tutto lungolago, molto piacevole.

Legenda: i tempi e costi sono riferiti al viaggio singolo da località di esempio. Il costo carburante calcolato è indicativo (dipende dal consumo e prezzi). Per il treno, considerato regionale 2ª classe. Per il battello, tariffa media adulto; riduzioni possibili con biglietti A/R o comitive.

Come si evince, la soluzione più veloce in assoluto è l’auto (soprattutto se si viaggia in famiglia/gruppo), mentre la più panoramica è il battello. Il treno offre un buon compromesso per chi vuole evitare di guidare. Scegliete in base alla vostra provenienza e programma di viaggio complessivo (ad esempio, se già siete sul lago, il battello è d’obbligo; se siete di passaggio da Milano in giornata, forse l’auto o treno sono più pratici).

Domande frequenti (FAQ)

D: Quanto tempo ci vuole per visitare tutto il giardino?
R: In media circa 2 ore per vedere con calma i punti principali. La visita può durare un’ora e mezza se avete passo spedito, ma per godervi il parco senza fretta prevedete almeno 2 ore. Appassionati di botanica o fotografi potrebbero impiegare anche 3 ore, soprattutto in alta stagione con molte fioriture. Se volete anche pranzare al bistrot o sedervi spesso, calcolate mezzo giornata. Comunque, 1h30-2h è il tempo medio consigliato per coprire le attrazioni maggiori e fare qualche sosta.

D: I cani sono ammessi nei giardini?
R: , i cani sono ammessi all’interno di Villa Taranto, purché tenuti al guinzaglio e mantenuti sui vialetti pedonali. Quindi potete portare il vostro amico a quattro zampe per la passeggiata, assicurandovi che non entri nelle aiuole e non arrechi disturbo (ad esempio, evitate di avvicinarlo troppo alle vasche con pesci o fontane). Portate con voi l’occorrente per pulire e non lasciatelo libero. Se il cane è di grossa taglia o particolarmente vivace, considerate di tenerlo vicino a voi quando ci sono molte persone attorno. Molti visitatori portano il cane e il parco è spazioso, quindi non ci sono problemi seguendo le regole.

D: Qual è il periodo migliore per vedere le fioriture?
R: Aprile e maggio sono i mesi in cui i giardini offrono la maggiore varietà di fiori: tulipani (metà aprile), azalee, rododendri e camelie (aprile-maggio), seguiti dalle rose verso fine maggio. Se amate i colori primaverili quello è il top. Anche fine luglio-agosto è spettacolare per via del Labirinto delle Dalie in piena fioritura e dei fior di loto e ninfee (luglio), oltre alle aiuole estive. Ottobre è consigliato per il foliage autunnale (alberi variopinti) e per vedere ancora le ultime dalie. Quindi dipende dai vostri gusti: primavera (marzo-maggio) per esplosione di fiori vari e clima mite; estate (giugno-agosto) per esotico, dalie e giornate lunghe; autunno (settembre-ottobre) per colori caldi e atmosfera tranquilla. Il periodo assolutamente da evitare è l’inverno, perché i giardini sono chiusi (da novembre a metà marzo) e molte piante spoglie.

D: I giardini sono aperti tutto l’anno?
R: No, il parco chiude durante i mesi invernali. L’apertura al pubblico va da marzo a inizio novembre. Nel periodo di chiusura invernale il giardino “riposa” e si effettuano lavori di manutenzione (potature, piantagioni bulbose, ecc.). Talvolta vengono organizzate aperture straordinarie in occasioni particolari (es. per feste natalizie con solo illuminazioni, ma è raro). Dunque, da novembre a metà marzo non è visitabile. Pianificate di conseguenza.

D: Serve prenotare la visita o si può andare senza prenotazione?
R: Non è obbligatorio prenotare (eccetto gruppi numerosi che vogliono la guida). Si può tranquillamente arrivare e acquistare il biglietto in loco. La capienza del parco è molto ampia, quindi non c’è rischio di trovare “tutto esaurito” come succede per musei. Tuttavia, acquistare il biglietto online in anticipo può farvi risparmiare coda alla biglietteria nei giorni di punta. Inoltre, in tempi particolari (post-pandemia o eventi speciali) potrebbero contingentare gli ingressi, quindi dare un’occhiata al sito ufficiale prima è buona norma. Per gruppi organizzati oltre 10-15 persone, è cortesia avvisare o prenotare un orario, anche se non strettamente richiesto.

D: Si possono fare picnic o mangiare all’interno dei giardini?
R: Picnic sull’erba no, non è consentito stendere teli e consumare cibo sui prati dentro il parco. È un giardino botanico con aiuole delicate e prati ornamentali da non calpestare più del dovuto. Tuttavia, ci sono aree con panchine dove potete fare uno spuntino veloce (un panino, uno snack) senza problemi, purché raccogliate i rifiuti. Inoltre c’è un bar/bistrot interno dove poter mangiare comodamente ai tavolini. Se desiderate fare un vero picnic, potete sfruttare i giardini pubblici fuori da Villa Taranto (ad esempio nell’area dell’imbarcadero o al vicino parco di Villa Giulia a Pallanza) dove il picnic è tollerato. In generale, all’interno tenete un comportamento consono: non ci sono divieti di introdurre cibo, ma l’educazione vuole che non si trasformi il giardino in un’area picnic.

D: È possibile visitare l’interno della villa?
R: No, la villa ottocentesca (Villa Taranto propriamente detta) non è aperta al pubblico. Dal 1995 ospita la Prefettura del Verbano-Cusio-Ossola ed è un ufficio istituzionale. I visitatori possono vederla solo esternamente, ad esempio affacciandosi sul prato all’inglese antistante con la fontana zampillante. Durante il percorso c’è un punto chiamato “Veduta della Villa” da cui scattare foto alla facciata. Non esistono tour interni. Ma non preoccupatevi: la vera attrazione sono i giardini.

D: Il parco è adatto anche a persone anziane o con difficoltà motorie?
R: , in buona parte. I viali principali sono pianeggianti e ben mantenuti, ci sono molte panchine per riposare e punti ombrosi. Come detto, c’è un percorso accessibile per sedie a rotelle, che torna utile anche per chi cammina con bastone o deambulatore, evitando le scale. Persone anziane autonome generalmente non hanno problemi a coprire almeno i punti salienti. Si consiglia magari di evitare le ore più calde in estate e di portare acqua per idratarsi. Inoltre il biglietto per over 65 spesso è ridotto (se rientrante nella definizione di “ridotto 11-25 anni” no, ma a volte fanno riduzioni senior, chiedere in biglietteria). Se un anziano fatica a camminare a lungo, potete pianificare un giro ridotto: ad esempio vedere la zona ingresso, fontana, terrazze e serra, e saltare la parte più lontana (labirinto dalie) tornando indietro a metà percorso – è fattibile perché i viali hanno varie interconnessioni. Il parco è comunque dotato di toilette accessibili e di un’infermeria per emergenze. In sintesi, è senior-friendly.

D: Posso scattare foto e video liberamente?
R: , per uso personale potete fotografare e filmare quanto volete. È una location fantastica per la fotografia, soprattutto macro e paesaggi. Sono invece vietate foto e video a scopo commerciale senza autorizzazione. Quindi niente servizi fotografici professionali (matrimoni, modelle, ecc.) senza accordi con l’Ente. È anche vietato far volare droni sopra il giardino, per privacy e sicurezza (ci sono elicotteri della finanza che vigilano, essendo anche sede di Prefettura). Ma con la vostra reflex o smartphone siete liberi di immortalare ciò che volete. Vi chiediamo solo rispetto verso gli altri (non usate cavalletti in mezzo ai viali bloccando il passaggio nei momenti di folla, ad esempio). Se pubblicate foto sui social, taggate eventualmente la pagina ufficiale @GiardiniVillaTaranto: fa sempre piacere.

D: Ci sono visite guidate o audioguide?
R: Visite guidate: non ce ne sono di fisse programmate, ma potete prenotarle contattando guide abilitate locali. Per privati o piccoli gruppi raramente conviene, ma gruppi turistici più grandi spesso si avvalgono di guide. All’ingresso potete chiedere se c’è qualche guida disponibile last-minute (in alta stagione a volte qualche guida si offre per formare gruppetti). Audioguide al momento non risultano attive. Esiste però un’app per smartphone (cercate “Villa Taranto” sugli store) con informazioni storiche e botaniche, una sorta di guida digitale. In alternativa, potete seguire i pannelli informativi presenti in vari punti, che raccontano curiosità sulle piante e sulla storia del giardino (testi in italiano e inglese).

D: Posso comprare piante o semi delle collezioni di Villa Taranto?
R: Il bookshop vende alcune bustine di semi di piante particolari (specie annuali o esotiche) come souvenir, ma non c’è un vivaio o garden center per acquistare piante in vaso. Lo scopo è conservativo, non commerciale, quindi non aspettatevi una vendita di fiori. Tuttavia, nei dintorni (Verbania e lago) ci sono vivai e ogni tanto durante eventi florovivaistici (ad esempio “Editoria & Giardini” di settembre) possono esserci stand di vivai con piante in vendita. Se vi interessa qualche specie vista nei giardini, chiedete magari al personale: a volte hanno semi disponibili o possono indirizzarvi su dove reperirla.

D: Che altro c’è da vedere nei dintorni di Villa Taranto?
R: Molto! Verbania offre attrazioni come il Museo del Paesaggio a Pallanza (arte e scultura locale), la Chiesa di Madonna di Campagna (rinascimentale) e la basilica di San Vittore a Intra. A pochi chilometri c’è Stresa con le Isole Borromee (Isola Bella, Madre, Pescatori), facilmente raggiungibili in battello. Sulla collina sopra Pallanza si trovano i Giardini dell’isola Madre (un’altra isola giardino meravigliosa) e la panoramica vetta del Mottarone (1492 m) raggiungibile in auto per un’escursione in giornata. Se siete appassionati di giardini, sulla sponda opposta c’è Villa Pallavicino (Stresa, parco zoologico) e i Giardini Alpinia (giardino alpino sopra Stresa). Anche la città di Locarno/Ascona in Svizzera merita, con il Parco delle Camelie. Insomma, il Lago Maggiore è ricco di mete: Villa Taranto ne è una, ma potete costruire un itinerario di più giorni visitando parchi e ville storiche circostanti.

Suggerimenti per diverse tipologie di visitatori

Villa Taranto è una meta adatta a tutti, ma ecco alcuni consigli mirati a seconda di chi siete e con chi viaggiate, per vivere la visita nel modo più piacevole possibile.

Famiglie con bambini

Portare i bambini a Villa Taranto è un’ottima idea: i colori e gli spazi aperti li affascineranno. Per le famiglie con bimbi piccoli, consigliamo di utilizzare un passeggino robusto (i viali sono quasi tutti carrozzabili). I più grandicelli si divertiranno a esplorare sentieri e a cercare punti curiosi come la fontana zampillante, il labirinto delle dalie (che per loro sarà come un piccolo maze dove correre in mezzo ai fiori) o a contare i pesci rossi nelle vasche delle ninfee. Potete rendere la visita coinvolgente facendo una sorta di caccia al tesoro botanica: ad esempio cercare “l’albero dei fazzoletti” (Davidia) e vedere se trovano i “fazzolettini” bianchi, oppure individuare la foglia più grande (le orecchie d’elefante – Colocasia – in estate!). Il parco non ha un’area giochi, ma ha tanto spazio per muoversi: raccomandate però ai bimbi di non calpestare le aiuole e di non raccogliere fiori. Una buona idea è portare con sé un telo per sedersi (all’esterno, magari sul prato fuori dal cancello, per fare merenda) oppure sfruttare i tavolini del bar per una pausa gelato – al Bistrot interno hanno gelati e snack anche per i più piccoli. Tenete anche in conto una sosta bagno preventiva, soprattutto con bimbi piccoli, prima di addentrarvi (i bagni principali sono all’ingresso e a metà percorso). In estate, cappellino e borraccia d’acqua per evitare colpi di calore. Il percorso è lungo ma si può accorciare: se i bambini si stancano, potete tornare verso l’uscita in qualunque momento (non è un percorso obbligato unidirezionale). Spesso i bambini amano molto la zona del giardino verticale (ci vedono una “parete giungla”) e restano stupiti dalla Victoria cruziana in serra (“foglie giganti su cui potrebbe sedersi un bimbo!”). Insomma, stimolate la loro curiosità raccontando qualche aneddoto (es. questa ninfea porta il nome di una regina… il fondatore era un capitano avventuriero… questo albero viene dalla Cina lontana…). Così la visita diventa educativa e divertente allo stesso tempo. Nota: i bambini sotto 11 anni entrano gratis, quindi è anche conveniente per una famiglia.

Coppie in cerca di romanticismo

Se visitate in coppia, Villa Taranto offre un’atmosfera molto romantica. Immaginatevi passeggiare mano nella mano tra viali fioriti e fontane suggestive… È una meta perfetta per coppie di ogni età: dai giovani fidanzati magari in gita romantica sul lago, fino alle coppie mature che amano i giardini. Per godervi al meglio l’esperienza, vi consigliamo di andarci magari in un giorno feriale o comunque negli orari meno affollati (inizio mattina o tardo pomeriggio), così avrete più tranquillità. Angoli romantici da non perdere: il ponte sulla Valletta, dove fermarsi al centro per un bacio con vista sulle cascatelle; il Petalo Pavilion, un belvedere panoramico sulle terrazze e sul lago, con le montagne all’orizzonte – ideale per scattare una foto di coppia; la passeggiata attorno alla fontana dei Putti, specie al tramonto quando la luce è dorata; e se capitate in periodo di fioritura di rose (maggio), cercate il roseto e inebriatevi del profumo. Portate la vostra macchina fotografica per catturare momenti: i giardini offrono ottimi sfondi per foto romantiche (fiori, specchi d’acqua, alberi secolari). Un’idea carina è leggere insieme le frasi poetiche che talvolta sono riportate su cartelli (ad esempio all’ingresso c’era una citazione del Capitano sul giardinaggio come “realizzazione di un sogno”). Dopo la visita, potete fermarvi al Bistrot interno per un aperitivo: spesso servono ottimi aperitivi con vista sul giardino – sorseggiare un prosecco circondati dal verde è un bel finale. Oppure, uscendo, recatevi a Pallanza lungolago, a soli 10 minuti a piedi, e cenate in uno dei ristorantini fronte lago con vista sulle Isole Borromee (vedi sezione Dove mangiare). Molte persone scelgono Villa Taranto anche come scenario per proposte di matrimonio o anniversari, data la bellezza del luogo – se avete in mente qualcosa del genere, potete farlo in modo discreto in uno degli angoli più tranquilli (magari vicino al laghetto di loto o sotto una pergola fiorita). In sintesi, dedicatevi la visita come un momento speciale di coppia: la bellezza della natura e la quiete del giardino faranno da cornice al vostro sentimento.

Visitatori anziani o con esigenze particolari

Per i visitatori anziani, Villa Taranto è un luogo di piacevole svago, a patto di organizzarsi per tempo e con calma. Come già menzionato, il parco è in buona parte pianeggiante e vi sono percorsi accessibili. Suggerimenti per anziani: scegliete possibilmente una giornata infrasettimanale e nelle ore fresche (mattino o tardo pomeriggio) per evitare sia la ressa sia il caldo. Indossate scarpe comode e portate con voi eventualmente un piccolo sgabello pieghevole se avete difficoltà a stare troppo in piedi – comunque abbondano le panchine, soprattutto vicino alle fontane e lungo i viali principali. Un bastone da passeggio può aiutare sui brevi tratti in pendenza. Approfittate della possibilità di muoversi lentamente: Villa Taranto si gusta anche sedendosi e contemplando. Ad esempio, una persona anziana potrebbe gradire sostare 10 minuti alla Fontana dei Putti ascoltando l’acqua, oppure sotto l’ombra di un grosso cedro vicino all’ingresso mentre i nipoti corrono avanti. Non c’è fretta, nessuno vi spinge a seguire un itinerario fisso. Visita parziale: se camminare tutti i 7 km è troppo, potete tranquillamente decidere di vedere solo una porzione e poi tornare indietro. Ad esempio, focalizzatevi sulla metà iniziale: ingresso, fontana, serre e terrazze, poi rientrate all’entrata (il percorso lo consente). Così avrete visto tanto senza strafare. Oppure utilizzate un trick: se siete con accompagnatore automunito, potete farvi lasciare all’ingresso principale e magari farvi venire a riprendere all’uscita secondaria presso l’imbarcadero (o viceversa), evitando di rifare strada doppia. Parlate col personale se avete esigenze specifiche: sono molto gentili, possono permettere di entrare/uscire da cancelli secondari in casi particolari (ad esempio per carrozzine). Riparo e meteo: in caso di sole forte, molte zone sono ombreggiate, ma portate un cappello. In caso di improvviso maltempo, ci sono tettoie presso l’ingresso e la serra dove sostare. Sappiate inoltre che esiste un piccolo servizio di pronto soccorso sul posto (coordinamento emergenze), quindi se qualcuno non si sente bene, rivolgetevi allo staff senza indugio. Per chi ha problemi specifici (es. diabetici che necessitano di spuntini, o chi deve prendere farmaci a orari precisi), il bar e i servizi sono a disposizione – portate con voi una bottiglietta d’acqua e qualche zuccherino. Complessivamente, tanti anziani locali e turisti visitano regolarmente Villa Taranto per il beneficio psico-fisico che dà camminare nel verde, quindi non fatevi remore: con un po’ di attenzione, l’esperienza sarà piacevolissima.

Appassionati di botanica e fotografia

Villa Taranto è un vero paradiso per gli appassionati di piante e i fotografi naturalisti. Per voi, alcuni consigli per trarre il massimo:

  • Studiate la mappa prima: per essere sicuri di non tralasciare nulla di interessante. Segnatevi magari quali piante rare volete vedere assolutamente (consultate anche la sezione “Specie Botaniche Rare” del sito). Ad esempio, i botanici vorranno sicuramente individuare l’Emmenopterys, la Davidia, la Victoria, ecc. Pianificate un percorso che passi da tutti questi punti (il personale all’ingresso può aiutarvi indicando le zone esatte).
  • Visitate fuori dai picchi: venite presto la mattina o verso la chiusura, magari in un giorno feriale. Ciò vi permetterà di scattare foto delle aiuole senza troppe persone in mezzo e di osservare con calma. Magari potete venire due mezze giornate invece che una intera, per collezionare luci diverse (ad esempio mattina per le ninfee aperte, pomeriggio per i fiori che schiudono più tardi).
  • Portate un taccuino o appunti: ci sono etichette identificative per molte piante, e potreste scoprire varietà che vorrete ricordare. Annotate nomi di specie e varietà che vi colpiscono. Al bookshop troverete anche libri e cataloghi, ma intanto i vostri appunti saranno preziosi. Se siete esperti, il giardino è un ottimo luogo per esercitare il riconoscimento: divertitevi a identificare alberi e fiori prima di leggere il cartello, poi verificate.
  • Macro e teleobiettivi: per i fotografi, consigliato un obiettivo macro per cogliere dettagli dei fiori (dalia, loto, ninfee, insetti impollinatori) e magari un piccolo tele per fotografare scorci compressi o uccellini tra i rami. Il cavalletto può servire in serra per condizioni di luce particolari, ma attenzione a non intralciare. Un polarizzatore aiuta per togliere i riflessi sull’acqua delle vasche.
  • Interagite col giardiniere: se ne incontrate qualcuno a lavoro nelle aiuole, spesso sono disponibili a rispondere a domande tecniche (purché non siano super indaffarati). Chiedete curiosità sulle tecniche di coltivazione – ad esempio come riescono a far svernare le dalie o a seminare la Victoria ogni anno. Queste informazioni pratiche non le trovate sui libri!
  • Eventi speciali: non perdetevi mostre come “Editoria & Giardini” a settembre, dove c’è spesso anche qualche convegno o presentazione di libri di botanica. Oppure le Settimane del FAI con visite speciali. Informatevi se ci sono visite tematiche (a volte organizzano tour dedicati alle camelie o alle dalie con esperti).
  • Tempi fotografici: per la fotografia, la golden hour (un’ora prima del tramonto) offre splendidi effetti di luce radente su fiori e foglie, e riflessi caldi nelle fontane. Al mattino presto potreste trovare rugiada sui petali e luce soffusa, ottima per macro. Tenete presente che alcune fioriture hanno orari: le ninfee tropicali spesso si aprono a metà mattina e richiudono nel pomeriggio; i fiori di loto seguono il sole; la Victoria fiorisce di sera/notte (difficile vederla aperta perché il parco chiude prima). Le dalie aprono al mattino e restano aperte tutto il giorno.

In generale, preparatevi a riempire la scheda di memoria della fotocamera e tornare a casa con un sacco di spunti botanici. Villa Taranto è un giardino didattico oltre che ornamentale: c’è sempre qualcosa da imparare, fosse anche una nuova varietà di begonia o una tecnica di potatura delle camelie. Per un appassionato, è facile perdere la cognizione del tempo – magari venite con qualcuno che non si annoia se vi fermate 10 minuti a contemplare un raro esemplare di felce arborea!

Turisti stranieri

Se siete turisti stranieri (non italiani), benvenuti! Villa Taranto è abituata ad accogliere visitatori da tutto il mondo (oltre 150.000 l’anno, molti da Germania, Francia, UK, USA, ecc.). Ecco alcuni suggerimenti per voi:

  • Lingua: all’ingresso troverete spesso personale che parla inglese; talvolta qualcuno conosce anche francese o tedesco. Il materiale informativo (mappa, volantini) è generalmente bilingue Italiano/Inglese, a volte c’è anche un dépliant in tedesco o francese presso la biglietteria. I cartelli botanici riportano nomi scientifici latini universali, quindi riconoscerete le piante. Se vi interessa una guida parlante la vostra lingua, contattate in anticipo (esistono guide certificate per inglese, tedesco e anche russo). Altrimenti, una guida cartacea o un’app tradotta possono bastare.
  • Pagamento: portate euro in contanti per sicurezza, ma biglietteria e bar accettano carte. Non saranno accettate valute estere in contanti, ovviamente, quindi cambiate prima o prelevate. I prezzi indicati sono comprensivi di tasse (IVA), e per i turisti UE non ci sono differenze di costo. I cittadini extra-UE non hanno diritto ad alcun VAT refund su biglietti o cibo, in quanto servizi.
  • Trasporti: se non avete un’auto a noleggio, probabilmente vi muoverete con treno e battello. Questo è perfetto, come descritto sopra: potete facilmente arrivare da Stresa o altre località turistiche. Controllate gli orari di ritorno dei battelli per non rimanere bloccati. Anche il bus Alibus da Malpensa è utile (prenotatelo dall’estero già online per assicurare il posto). La stazione Verbania-Pallanza è piccola ma funzionale; attenzione nelle stazioni maggiori come Milano Centrale a borse e biglietti.
  • Abitudini locali: in Italia il pranzo è tipicamente tra le 12:30 e le 14:00 – il Bistrot segue orari simili, quindi se arrivate tardi pomeriggio potreste trovare solo servizio bar/gelati. La maggior parte dei cartelli informativi all’interno ha traduzione inglese, quindi non avrete problemi a capire la storia. Ad esempio, vicino al mausoleo c’è un pannello bilingue che racconta di McEacharn. Se leggete italiano, ottimo; altrimenti l’essenziale è tradotto.
  • Combinate con altre mete: molti turisti stranieri fanno il classico “Lago Maggiore tour”: includete Villa Taranto insieme a Isola Bella, Isola Madre, Stresa ecc. Alcuni tour operator offrono pacchetti, ma potete farlo anche fai-da-te con i battelli. Considerate anche di visitare i giardini botanici di Villa Melzi o Villa Carlotta sul Lago di Como se vi piacciono questi posti (un po’ distante ma se state facendo il “Grand Tour” dei laghi vale la pena).
  • Cibo e dintorni: se non siete abituati al clima, portate acqua in estate. Potete bere alle fontanelle di acqua potabile dentro i giardini (segno a rubinetto sulla mappa). Non abbiate timore di esplorare Verbania dopo la visita: è una cittadina sicura e accogliente, molti ristoranti hanno menu in più lingue. Per comunicare, l’inglese funziona con il personale turistico; qualche parola di italiano base però fa sempre piacere (un buongiorno, grazie al personale strappa un sorriso).

In sintesi, Villa Taranto è una meta internazionale – troverete magari altre persone della vostra nazionalità in visita, data la fama mondiale del giardino. Preparate la fotocamera e godetevi lo spettacolo naturale: indipendentemente dalla lingua, i colori e i profumi di questi giardini parlano universalmente!

Dove mangiare vicino a Villa Taranto

Dopo (o prima) la visita ai giardini, sicuramente vi verrà appetito. Ecco alcune opzioni su dove mangiare e bere nei dintorni di Villa Taranto, spaziando dal bistrot interno a ristoranti panoramici sul lago.

  • Café Bistrot di Villa Taranto (interno al giardino): Si trova proprio accanto alla biglietteria. È l’opzione più comoda se volete fare una pausa senza uscire dal parco. Offre colazioni (cappuccio e brioche prima di iniziare il tour), pranzi leggeri e aperitivi. A mezzogiorno potete ordinare piatti semplici: panini farciti, insalate fresche, qualche primo e secondo del giorno (ad esempio pasta al pomodoro, lasagne, piatti freddi, torte salate). Non è un ristorante gourmet, ma ideale per uno spuntino veloce o un pranzo informale. I prezzi sono onesti considerando la location (panino ~€5, piatto caldo €8-10, bibite, gelati artigianali, caffè ecc.). Ha tavolini all’aperto sotto grandi ombrelloni e un paio di tavoli al chiuso. Il plus è la vista: siete immersi nel verde e potete continuare ad ammirare fiori mentre mangiate. Anche per un aperitivo è ottimo: verso le 17 servono spritz, vino locale, cocktail accompagnati da snack e potrete brindare guardando il sole che cala sulle piante. Essendo dentro il parco, l’orario di chiusura segue quello dei giardini (indicativamente chiude intorno alle 18-18:30 in estate). Consiglio: se siete un gruppo numeroso, potete contattarli (info@barvillataranto.it, tel. +39 340 3385947) per prenotare un tavolo, specie in alta stagione.
  • Ristoranti a Pallanza (Verbania): Uscendo da Villa Taranto, basta fare pochi minuti di auto (o 10-15 a piedi sul lungolago verso Pallanza centro) e troverete vari ristoranti. Sul lungolago di Pallanza ci sono diversi locali con vista. Ad esempio, Ristorante “La Tentazione” è noto per la cucina italiana tradizionale, con paste fatte in casa e pesce di lago (è vicino al porto di Pallanza). Ristorante “Il Portale” serve ottime pizze e piatti di pesce e ha tavoli all’aperto con vista isole. Un locale moderno e apprezzato è “Riva Est LAB”, che offre piatti creativi e aperitivi in un ambiente trendy con affaccio sul lago (si trova in via Troubetzkoy, a pochi passi dall’imbarcadero). Per qualcosa di tipico piemontese, “Osteria del Castello” (intra moenia di Pallanza) offre un’atmosfera rustica e piatti locali come risotto al pesce persico e brasato con polenta. Se preferite un pranzo veloce, ci sono bar e gelaterie: la gelateria “Al Ponte” e il Caffè Rossi offrono panini, insalatone e gelati artigianali sul corso principale. In generale Pallanza è ricca di opzioni: fate due passi e leggete i menu esposti per scegliere secondo i vostri gusti e budget.
  • Ristoranti a Intra (Verbania): Se vi spostate verso Intra (5 min in auto, 30 a piedi), avrete ancora più scelta. Intra è più grande e ha tanti locali. “La Tavernetta” in Piazza Ranzoni è un’osteria storica con specialità di lago. “Trattoria Concordia” e “Ristorante Milano” sul lungolago di Intra sono famosi per pesce e ottime pizze rispettivamente. C’è anche una vivace scena di pub e bar se vi fermate la sera. Ad Intra trovate anche supermercati (COOP, Carrefour) e gastronomie se preferite acquistare cibo da asporto e magari consumarlo sul lungolago.
  • Nei dintorni del lago Maggiore: Se siete in giro in auto e volete abbinare la visita a un pranzo fuori porta, ecco qualche meta culinaria nella zona: a Stresa (20 min di auto) c’è una vasta scelta di ristoranti eleganti e bar storici (es. il ristorante “Lo Stornello” o il Sky Bar dell’Hotel La Palma con vista panoramica); a Cannero Riviera (20 min a nord) troverete ristorantini romantici lungolago, e a Cannobio (30 min) ottime trattorie e un gelato famoso da “Gelateria di Cannobio”. Anche sulla collina sopra Pallanza, in località Zoverallo o Arizzano, ci sono ristoranti con terrazze panoramiche, come “La Beata Giovannina” (che è anche stabilimento balneare) o agriturismi dove provare cucina locale in mezzo al verde. Insomma, il Lago Maggiore essendo zona turistica offre di tutto, dal gourmet (anche ristoranti stellati come Piccolo Lago a Mergozzo, 15 km) al picnic fai-da-te sulla riva.
  • All’interno del parco: Come già detto, picnic veri e propri non sono permessi sulle aiuole, ma se volete mangiare qualcosa velocemente all’interno senza usare il bar, potete farlo sedendovi su una panchina. Tanti visitatori portano un frutto, crackers o snack e li consumano discretamente. L’importante è non lasciare rifiuti (ci sono cestini lungo il percorso). Bere acqua è assolutamente consigliato: riempite la borraccia alle fontanelle potabili (indicate in mappa con “acqua potabile”) e rinfrescatevi.

In definitiva, il nostro consiglio è: se avete tempo godetevi un pranzo vista lago a Pallanza dopo la visita, magari a base di pesce persico o lavarello (i deliziosi pesci del Lago Maggiore) accompagnati da un bicchiere di vino bianco locale (es. un Erbaluce o un Gavi). Se invece siete di fretta o in modalità economica, il bistrot o un panino vi sosterranno. Qualunque scelta facciate, la cornice lacustre renderà speciale anche la pausa gastronomica.

Speriamo che questa guida completa vi aiuti a pianificare una visita indimenticabile ai Giardini Botanici di Villa Taranto. Troverete un luogo dove storia, arte e natura si fondono in armonia, e capirete perché è annoverato tra i giardini più belli d’Europa. Che siate botanici in erba, fotografi in cerca dello scatto perfetto, o semplicemente turisti in cerca di bellezza e relax, Villa Taranto saprà conquistarvi con i suoi panorami fioriti sul Lago Maggiore. Non resta che augurarvi buona visita e… buon viaggio per raggiungere questo angolo di paradiso verde!

Dove Dormire Dopo Aver Visitato Villa Taranto: Hartmann Feel at Home

Villa Taranto non si visita.
Si attraversa in punta di piedi, con lo sguardo aperto e la mente piena di stupore.
Dahlie, ninfee, aceri giapponesi, sentieri curatissimi che si aprono tra colori, profumi, geometrie verdi che incantano.
È un giardino che parla tutte le lingue della bellezza: quella della precisione, della grazia, della delicatezza.

E quando esci da quel mondo sospeso tra arte botanica e silenzio, non vuoi tornare nel caos.
Vuoi un posto che continui la sensazione di ordine, luce, armonia.
Un posto che abbia la stessa gentilezza di quei fiori che hai appena visto sbocciare.

Quel posto esiste.
È tra i boschi di Gignese, a pochi minuti da Verbania.
Si chiama Hartmann Feel at Home.

Non un hotel nel senso classico.
Non una struttura dove ci si ferma una notte e poi via.
Ma una casa immersa nel verde, costruita per farti rallentare, riposare, ascoltare.

Un luogo dove si torna — con calma — dopo aver vissuto una delle giornate più belle sul Lago Maggiore.

Le camere: ognuna come un giardino

Swadhisthana è una suite intima, profonda, con vasca idromassaggio privata e accesso diretto al giardino.
Dopo la passeggiata a Villa Taranto, qui ti immergi nell’acqua calda e lasci che il corpo segua il ritmo lento dei petali.

Sahasrara, nella torretta, ti regala una vista mozzafiato sul Lago Maggiore.
Una stanza luminosa e silenziosa, ideale per lasciar risuonare dentro di te la bellezza appena vissuta.

Ajna ha due ambienti separati: perfetta per chi viaggia in coppia e vuole spazio, o per famiglie che hanno bisogno di libertà.
Toni naturali, volumi morbidi, respiro.

Anahata è la camera della leggerezza.
Letto soppalcato, luce diffusa, linee morbide: per chi ama lo spazio e la creatività.

Manipura è semplice ma luminosa.
Letto alla francese, vista sul verde, atmosfera rilassata. Per chi vuole poco ma lo vuole bene.

Vishuddha è la più intima.
Un rifugio piccolo e silenzioso, per chi torna solo con se stesso e vuole solo ascoltare.

Dopo Villa Taranto, il silenzio vero

A Hartmann Feel at Home tutto profuma di rispetto.
Per il ritmo degli ospiti. Per la natura. Per il silenzio.

Qui trovi:

– una vasca idromassaggio tra gli alberi, per distendere corpo e mente
– una sala yoga aperta sempre, dove fermarsi, ascoltare, meditare
colazioni naturali, senza buffet, né fretta: pane, frutta, erbe, dolcezza
giardini veri, da vivere come quelli di Villa Taranto, ma in silenzio, in compagnia solo del vento
libri, angoli nascosti, tempo. Tanto tempo.

Non è solo un posto dove dormire.
È il proseguimento naturale di una giornata di bellezza.

Dopo i giardini, Hartmann è la serra del riposo.
Dopo i colori, la morbidezza.
Dopo Villa Taranto, il respiro profondo che mancava.

Hartmann Feel at Home
Dove dormire dopo aver visitato Villa Taranto.
Dove fiorisce il silenzio.

Qui di seguito per prenotare direttamente dal sito: