Cosa Vedere A Verbania In Due Giorni

Mag 7, 2025

Vuoi sapere cosa vedere a Verbania?

Scoprilo con Hartmann Feel at Home, la nostra struttura ricettiva per chi va in vacanza due giorni a Verbania.

A Gignese, tra i boschi tranquilli sopra il Lago Maggiore e a pochi minuti da Stresa, si trova Hartmann Feel at Home, una villa immersa nel silenzio della natura, dove ogni elemento è pensato per offrire relax, bellezza e armonia. Ristrutturata con materiali naturali e dettagli ricercati, è il luogo ideale per chi desidera prendersi una pausa dal mondo e riconnettersi con sé stesso.

Le camere, ispirate all’equilibrio energetico dei chakra, sono luminose, spaziose e arredate con semplicità elegante. Pavimenti in parquet, bagno privato e vista sul giardino completano un’atmosfera intima e rigenerante, dove il riposo diventa profondo e naturale.

Ma andiamo ora alla guida su Verbania.

Buona lettura!

Guida turistica di Verbania: 2 giorni sul Lago Maggiore

Benvenuti a Verbania, la “città giardino sul lago” incastonata sulle rive piemontesi del Lago Maggiore. In soli due giorni potrete scoprire panorami mozzafiato, giardini botanici rigogliosi, isole incantate e un ricco patrimonio culturale. Questa guida dettagliata vi accompagnerà passo dopo passo con un itinerario giornaliero adatto a tutti i viaggiatori – dagli appassionati di arte e storia agli amanti della natura, dai gourmet in cerca di sapori locali alle famiglie con bambini. Troverete consigli su dove mangiare (colazioni con vista lago, pranzi tipici e cene indimenticabili) e dove dormire (dalle soluzioni economiche ai resort di lusso), oltre a suggerimenti su cosa fare in ogni stagione dell’anno. Preparatevi a vivere due giorni memorabili a Verbania, capitale del Verbano-Cusio-Ossola, il cui nome deriva dal latino “Verbanus” antica denominazione del Lago Maggiore.

Vista panoramica di Verbania, con la penisola di Pallanza che si estende nel Lago Maggiore e le montagne sullo sfondo.

Verbania nasce dall’unione storica di due centri principali, Intra e Pallanza, oggi frazioni che conservano ciascuna un carattere distinto: Intra è vivace e commerciale, con strade pedonali piene di negozi e caffè, mentre Pallanza è elegante e signorile, con ville d’epoca, giardini e un lungolago romantico. In questa guida li visiteremo entrambi, insieme ai dintorni mozzafiato. Con un clima mite gran parte dell’anno e una qualità della vita riconosciuta tra le migliori d’Italia, Verbania vi accoglierà con i colori delle fioriture primaverili, la vivacità delle serate estive sul lago, i sapori dell’autunno piemontese e l’atmosfera raccolta dell’inverno vista lago.

Giorno 1: Pallanza tra giardini, ville e lungolago

Il primo giorno è dedicato alla scoperta di Pallanza, il cuore storico e culturale di Verbania, noto per i suoi giardini e panorami lacustri. Preparatevi a un mix di natura, arte e relax, iniziando la mattina presto tra piante esotiche e fiori rari nei celebri giardini botanici, per poi passeggiare sul lungolago fiancheggiato da palme e oleandri, visitare musei e concludere la serata con una cena tipica al tramonto.

Mattina – Giardini Botanici di Villa Taranto e colazione sul lago

Iniziate la giornata immergendovi nella meraviglia botanica dei Giardini Botanici di Villa Taranto, uno dei fiori all’occhiello di Verbania. Questo parco di 16 ettari fu creato negli anni ’30 dal capitano scozzese Neil McEacharn, che importò piante da tutto il mondo e lo intitolò al Duca di Taranto in onore di un suo antenato. Oggi ospita circa 20.000 varietà di piante provenienti da ogni continente, disposte in terrazze e aiuole scenografiche. Passeggiando tra i viali curatissimi, incontrerete alberi giganteschi e rari, fontane e statue, stagni di ninfee e serre tropicali. In primavera, da metà marzo a fine aprile, il giardino si accende dei colori di camelie, azalee e soprattutto di una spettacolare fioritura di tulipani – la celebre “Settimana del Tulipano” vede sbocciare migliaia di tulipani di ogni colore. In estate, invece, protagoniste sono le ninfee giganti e le dalie in varietà infinite, mentre in autunno le foglie di aceri e gingko tingono il parco di rosso e oro.

Le aiuole fiorite e le fontane terrazzate dei Giardini di Villa Taranto a Pallanza offrono un colpo d’occhio mozzafiato, con migliaia di fiori stagionali perfettamente curati.

Informazioni pratiche: I giardini di Villa Taranto sono aperti da metà marzo a fine ottobre (indicativamente dal 15 marzo al 1° novembre, con variazioni annuali) e chiusi in inverno. L’ingresso è a pagamento (circa €12-13 a persona) e vale ogni centesimo per la bellezza offerta. Calcolate almeno 2 ore per la visita completa seguendo i sentieri segnalati: all’ingresso potete prendere una mappa con percorsi consigliati (esiste anche un’app gratuita che guida alla scoperta delle piante più significative). All’interno c’è un piccolo caffè per snack e bevande, ma vi suggeriamo di fare colazione in un bar all’esterno per godervi meglio l’esperienza.

Dopo la visita ai giardini, concedetevi una colazione alla piemontese in riva al lago. A pochi passi dall’uscita di Villa Taranto, oppure spostandovi di 5 minuti in auto (o bus) verso il centro di Pallanza, trovate diversi bar-pasticcerie storici. Immaginate di sedervi ai tavolini all’aperto di un caffè sul lungolago, con la brezza mattutina che increspa le acque del Maggiore, e gustare un fragrante croissant appena sfornato e un cappuccino decorato. Una scelta consigliata è il Bar Imbarcadero sul porto di Pallanza, noto per la vista incantevole e le brioche artigianali. In alternativa, addentratevi nel centro di Pallanza fino a Via Ruga, la stradina acciottolata dietro la chiesa di San Leonardo: qui si trova una piccola panetteria locale famosa per sfornare quelli che i residenti definiscono “i migliori croissant d’Italia” – provare per credere!. Questa via ospita anche il Caffè delle Rose Bistrot, elegante locale citato sulla Guida Michelin: sebbene sia più rinomato per le cene gourmet, al mattino offre un’atmosfera tranquilla dove poter prendere un caffè in un ambiente raffinato e storico (il locale è in un edificio Liberty dei primi del ‘900). Insomma, che preferiate un bar informale vista lago o un caffè di charme in centro, Pallanza saprà darvi la giusta carica tra gusto e paesaggio.

Late morning – Passeggiata lungolago e arte a Pallanza

Dopo colazione, è il momento di esplorare Pallanza con calma. Dal centro (zona Imbarcadero), potete passeggiare lungo Viale delle Magnolie, il romantico lungolago fiancheggiato da alberi di magnolia e aiuole fiorite. Da qui lo sguardo abbraccia l’intero golfo Borromeo: verso sud distinguete le sagome verdissime delle Isole Borromee che visiteremo domani, mentre di fronte a voi, sull’altra riva del lago, si intravedono Stresa e le colline lombarde. Il lungolago di Pallanza è costellato di palazzi eleganti e ville d’epoca: noterete l’imponente edificio liberty dell’Hotel Pallanza (primi ‘900), e più avanti i giardini pubblici dove troneggia una copia della statua in bronzo “I sette savi”. Potete fare una breve deviazione nella piazzetta retrostante per ammirare la Chiesa di San Leonardo, patrono di Pallanza: la facciata barocca dà su un piccolo sagrato affacciato all’acqua, l’interno è semplice ma custodisce alcuni dipinti e un organo antico.

Proseguendo la passeggiata, incontrate la Villa Giulia, un’elegante villa ottocentesca circondata da un parco. Un tempo residenza della famiglia Branca (quella del famoso Fernet!), oggi Villa Giulia appartiene al Comune: spesso ospita mostre d’arte temporanee ed eventi culturali, ed è aperta al pubblico durante manifestazioni. Se capitate in primavera, ad esempio, qui si tiene la suggestiva Mostra della Camelia: a fine marzo, Villa Giulia diventa la casa di oltre 200 varietà di camelie in esposizione, celebrando questo fiore simbolo del Lago Maggiore. Durante la mostra (ingresso gratuito), troverete anche mercatini di piante, visite guidate e conferenze sulla coltivazione delle camelie. È un evento imperdibile per gli appassionati di botanica, ma affascinante per chiunque ami i colori della primavera.

Poco oltre Villa Giulia, in posizione panoramica sul promontorio, sorge Villa San Remigio (visibile anche dal lungolago in lontananza): una villa storica in stile barocco circondata da vasti giardini all’italiana. Fu costruita agli inizi del ‘900 dai marchesi Della Valle di Casanova e vanta terrazzamenti con rose, pergolati e viste spettacolari sul lago. Oggi appartiene alla regione Piemonte ed è sede di eventi e matrimoni: se i cancelli sono aperti e c’è qualche visita guidata disponibile, cogliete l’occasione per dare uno sguardo ai giardini romantici e alla cappella di San Remigio. In ogni caso, la zona di Castagnola (il promontorio dove stanno Villa San Remigio e Villa Taranto) è piacevole da esplorare a piedi se vi avanzano energie: vi sembrerà di tornare indietro nel tempo, tra viali alberati e cancelli dietro cui sbucano antiche dimore.

Tornando verso il centro di Pallanza, un’altra tappa culturale interessante è il Museo del Paesaggio, ospitato nel neoclassico Palazzo Viani Dugnani a pochi passi dal lungolago. Se siete appassionati di arte e storia locale, vale la pena visitarlo: il museo custodisce infatti una ricca collezione dedicata al territorio e alle arti figurative. In particolare, troverete la Gipsoteca dello scultore Paolo Troubetzkoy, illustre artista nato a Verbania nel 1866: sono esposti numerosi gessi e bronzi originali di Troubetzkoy, celebri per la loro capacità di cogliere il movimento (Tra le opere più note “Il Vecchio Lionello” e ritratti equestri). Inoltre, il museo espone dipinti e affreschi dal XV al XX secolo, con opere di artisti lombardi e piemontesi come Daniele Ranzoni (pittore divisionista originario di Intra) e Mario Tozzi, tra gli altri. Questa piccola pinacoteca vi darà un assaggio della produzione artistica locale, in un contesto raffinato – il palazzo stesso ha affreschi sui soffitti e un bel cortile dove in estate si tengono concerti. Il museo è generalmente aperto da martedì a domenica nelle ore pomeridiane, ma spesso anche la mattina nei festivi; consigliamo di verificare gli orari aggiornati se siete interessati.

Se preferite invece continuare a godervi l’aria aperta, potreste optare per un’attività divertente e panoramica: una gita in barca sul lago. Dal porto di Pallanza partono, oltre ai traghetti di linea, anche motoscafi taxi per mini-crociere private. Un’idea carina per la tarda mattinata (o primo pomeriggio) è fare un giro in barca della durata di un’ora attorno alle isole Borromee, senza sbarcare: molti operatori locali offrono tour di circa 60 minuti che, a costi accessibili, vi portano a circumnavigare Isola Madre, Isola Pescatori e Isola Bella, con spiegazioni a bordo. In questo modo potrete avere un’anteprima delle isole che visiteremo domani, scattare foto meravigliose dal lago (la vista di Isola Bella dal battello, con il suo palazzo e i giardini terrazzati, è qualcosa che non dimenticherete facilmente) e al tempo stesso rilassarvi cullati dalle onde. Questa opzione è perfetta per le famiglie con bambini, che di solito adorano andare in barca e vedere le piccole isole, ma anche per chi vuole semplicemente riposarsi un po’ tra una passeggiata e l’altra. In alternativa, potete noleggiare dei pedalò o kayak presso il lido di Pallanza e fare un breve giro nelle acque antistanti la cittadina – un’attività estiva molto piacevole e rinfrescante.

Pranzo – Sapori del lago a Pallanza

Per pranzo, Pallanza offre ottime soluzioni che sapranno accontentare sia i palati raffinati sia chi cerca un pasto leggero in un ambiente informale. Dopo la mattinata tra visite e passeggiate, accomodatevi in uno dei ristoranti vista lago o nelle trattorie nascoste tra le vie del centro storico.

  • Ristorante MilanoCucina di lago gourmet. Situato sul lungolago di Pallanza, questo storico ristorante è famoso per la sua terrazza affacciata sull’acqua e per i piatti a base di pesce di lago e specialità piemontesi rivisitati in chiave moderna. Potrete assaggiare ad esempio un risotto al profumo di limone con filetti di pesce persico, oppure un fritto misto di lago (lavarello, alborelle) croccante. I prezzi sono medio-alti, ma la qualità è eccellente e la vista impareggiabile. Adatto a coppie e viaggiatori gourmet; per le famiglie hanno comunque menù bimbi e la posizione all’aperto è rilassata.
  • Caffè delle Rose BistrotStella Michelin e atmosfera raffinata. Se volete concedervi un pranzo di livello superiore, questo bistrot gastronomico in Via Ruga è una scelta azzeccata. Riconoscibile dall’insegna con una rosa, offre cucina creativa mediterranea ed è insignito di una prestigiosa menzione Michelin. Potete optare per il menù degustazione per un viaggio tra sapori locali e internazionali (es. vitello tonnato rivisitato, risotto allo zafferano con ossobuco scomposto, ecc.) oppure piatti à la carte. Le porzioni sono soddisfacenti e ben presentate; non aspettatevi sapori fortissimi o eccessivamente tradizionali – qui domina l’equilibrio e l’innovazione, come testimoniato anche dalle recensioni entusiaste di molti clienti internazionali. L’ambiente è elegante ma non soffocante, il che lo rende adatto anche a occasioni speciali in famiglia (hanno opzioni vegetariane e possono adattare i piatti su richiesta). Tenete presente che i prezzi sono alti e potrebbe essere necessaria la prenotazione.
  • Trattoria della StellaTradizione locale. Se preferite qualcosa di più rustico e autentico, spostatevi di pochi passi dal lungolago nelle vie interne e cercate questa trattoria amata dai residenti. L’ambiente è semplice e accogliente, con volte di mattoni e foto storiche alle pareti. Il menù offre piatti casalinghi del territorio: dagli gnocchi al pesto di rucola e noci, agli agnolotti al ragù, fino al brasato al vino locale o al tipico tapulone (stracotto di carne di asino, specialità novarese). Anche i vegetariani troveranno opzioni come flan di verdure con fonduta o risotti mantecati. Porzioni abbondanti e prezzi medi, servizio cordiale: un luogo ideale per un pranzo rilassato in stile famigliare.
  • Option pranzo veloce: per chi preferisce un pasto rapido ed economico, magari per dedicare più tempo alle visite, ci sono anche bar e take-away. Piada Café a Pallanza ad esempio serve ottime piadine farcite e insalate fresche, che potete anche portarvi ai vicini giardini pubblici per un pic-nic improvvisato. Oppure provate un gelato sostanzioso come pranzo leggero: la gelateria “Gelato d’altri tempi”, premiata e amatissima, ha una filiale a Intra (a 5 minuti di auto) ed è famosa per gusti artigianali eccezionali – se siete in zona, un cono o coppetta potrebbero tenervi sazi fino a sera!

Qualunque soluzione scegliate, vi consigliamo di assaggiare almeno una specialità tipica del Verbano: il pesce persico dorato con burro e salvia, il luccio in carpione (marinato in aceto e verdure), o i formaggi delle valli ossolane accompagnati da miele locale. E per brindare, niente di meglio di un calice di Nebbiolo delle Colline Novaresi o di Merlot del VCO, vini prodotti nei dintorni, oppure una birra artigianale locale (ce ne sono diversi microbirrifici nel Cusio e Ossola). Per un dolce finale, cercate nei menù il “Laghet”, un dessert al cucchiaio a base di panna, amaretti e cioccolato, creato proprio in onore del Lago.

Pomeriggio – Relax tra Suna e arte, oppure natura e avventura

Dopo pranzo, la leggera brezza del lago e il canto delle cicale invitano a un pomeriggio dal ritmo lento. Potete approfittarne per rilassarvi sulle rive del lago, oppure per qualche altra visita culturale, a seconda dei vostri interessi e della stagione.

Opzione 1: Passeggiata verso Suna e tuffo rinfrescante – Dal centro di Pallanza vi suggeriamo di intraprendere la bella passeggiata lungolago che conduce alla frazione di Suna. Si tratta di circa 1,5 km pianeggianti (20-25 minuti a piedi) lungo un percorso pedonale panoramico che costeggia tutto il promontorio della Castagnola. Lungo la strada potrete ammirare villini storici immersi nel verde e scorci sempre diversi del lago: a tratti il sentiero passa accanto a piccole spiaggette di ciottoli dove l’acqua è limpida – volendo, potete scendere a riva e bagnarvi i piedi. A metà percorso incontrerete anche un piccolo parco pubblico con giochi per bambini, perfetto per far divertire i più piccoli o per sedersi su una panchina all’ombra. Una curiosità: guardando sulla collina alle vostre spalle, potreste scorgere tra gli alberi i resti di un edificio in rovina avvolto dall’edera – è ciò che rimane dell’ex Grand Hotel Eden, lussuoso albergo di inizio ’900 andato distrutto da un incendio negli anni ’70 e mai più ricostruito. Questa presenza quasi fiabesca aggiunge fascino al percorso.

Giunti a Suna, vi troverete in un borgo di pescatori delizioso e tranquillo. Il lungolago di Suna ha un carattere più raccolto rispetto a Pallanza: c’è una piccola piazza con le barche ormeggiate, la chiesetta di Santa Lucia, e soprattutto diverse spiaggette e lidi dove poter fare un bagno nelle giornate calde. Qui infatti si trova il Lido di Suna – “Suna Beach”, un complesso con piscina panoramica, area solarium con lettini e accesso al lago per la balneazione. Se viaggiate in estate e amate nuotare, potreste trascorrere qui parte del pomeriggio: affittando un lettino e un ombrellone potrete alternare tuffi in piscina (c’è anche una piscina bassa per bambini) e nuotate nel lago, con vista sulle isole. Il lido offre anche un lounge bar dove sorseggiare cocktail e snack – potrebbe essere il luogo ideale per un aperitivo pomeridiano con musica lounge in sottofondo, piedi nella sabbia e vista sole scintillante sull’acqua. Suna è la località perfetta per le famiglie, grazie alla presenza di parco giochi, gelaterie e alle acque basse e tranquille in riva al lago, ma anche per i giovani che vogliono prendere il sole e divertirsi.

Se invece preferite qualcosa di più attivo, a Suna c’è la possibilità di noleggiare biciclette (anche elettriche) per esplorare il lungolago oltre Suna, arrivando fino alla Riserva Naturale di Fondotoce, oppure partecipare a sport acquatici. Ad esempio, partono tour guidati in kayak o in paddle board al tramonto, oppure potete provare il wakeboard o wakesurf presso una scuola di sport acquatici locale. Nulla vieta che possiate anche semplicemente continuare la passeggiata: dal centro di Suna, un sentiero pedonale prosegue ancora verso nord costeggiando il lago fino a una zona chiamata Tre Ponti, offrendo una camminata tranquilla tra canneti e scorci sul Monte Rosso (la montagna che domina Verbania). Insomma, questo pomeriggio a Suna può essere modulato in base ai vostri desideri: completo relax, bagno e sole, oppure movimento e sport, il tutto con il lago sempre protagonista.

Opzione 2: Approfondimenti culturali e natura nell’entroterra – In alternativa, se la mattina avete saltato il Museo del Paesaggio o volete vedere qualcos’altro a tema storico, potete dedicare il primo pomeriggio ad un altro luogo di interesse: la Casa della Resistenza a Fondotoce. Si trova a circa 10 minuti di auto da Pallanza (verso l’uscita di Verbania, frazione Fondotoce) ed è un luogo di grande valore storico e commemorativo. Sorge accanto al punto in cui il 20 giugno 1944 ben 43 partigiani e civili vennero fucilati dai nazifascisti durante l’eccidio noto come “I 42 Martiri di Fondotoce”. Oggi vi si trova un piccolo museo-memoriale immerso nel verde, con documenti, fotografie e testimonianze sulla Resistenza nelle valli ossolane e nel Verbano, e all’esterno un’area monumentale con un grande muraglione commemorativo. La visita è toccante e interessante per gli appassionati di storia contemporanea ed è un modo per conoscere un capitolo importante della storia locale. La Casa della Resistenza ospita anche una biblioteca e spesso organizza eventi e mostre tematiche. Dopo la visita, già che siete in zona Fondotoce, potete fare due passi nella vicina Riserva Naturale Speciale di Fondo Toce: un’area protetta dove il fiume Toce sfocia nel lago, creando canneti e habitat per uccelli acquatici. C’è un sentiero natura con punti di osservazione (portate un binocolo se vi piace il birdwatching) e una lunga spiaggia libera dove, nelle giornate estive, molti fanno il bagno o prendono il sole. Questa spiaggia ha sabbia chiara e fondale basso – un ambiente diverso rispetto alle rive cittadine, più “selvaggio” e tranquillo.

Un’altra opzione per chi ama la natura è spingersi un po’ nell’entroterra collinare di Verbania: per esempio raggiungere la frazione di Cavandone, sulle pendici del Monterosso. È un minuscolo borgo rurale a 400 m di quota, con case in sasso e una vista panoramica fenomenale sul lago. Da Cavandone parte un facile sentiero nel bosco che conduce ad uno dei confini del Parco Nazionale della Val Grande, l’area wilderness più vasta d’Italia. Ovviamente non avrete tempo per avventurarvi nel parco vero e proprio (che richiede escursioni più impegnative), ma anche solo la passeggiata fino ad un punto panoramico come l’Alpe Ompio vi regalerà silenzio, aria fresca di montagna e un colpo d’occhio dall’alto sul Golfo Borromeo. Tuttavia tenete conto che questa alternativa richiede un mezzo proprio e un paio d’ore di tempo; valutatela se siete viaggiatori dall’animo esploratore e volete aggiungere un pizzico di trekking al vostro soggiorno.

Aperitivo al tramonto – Atmosfera sul lungolago

Il tramonto a Verbania è un momento magico, in cui il cielo si tinge di rosa e arancio e le acque del lago riflettono le ultime luci del giorno. Per concludere il pomeriggio in bellezza, concedetevi un buon aperitivo all’italiana. La zona di Suna è ideale in quest’ora: essendo esposta a ovest, regala tramonti spettacolari con il sole che cala dietro le montagne e colora tutto di sfumature calde.

Sedetevi a un tavolino del bar Estremadura Café o del lounge bar del Suna Beach direttamente sulla spiaggia: ordinate uno Spritz o un calice di prosecco (oppure un analcolico alla frutta, ce ne sono di ottimi) e brindate alla giornata trascorsa. In perfetto stile locale, con la consumazione vi verrà servito un piattino di stuzzichini: olive, patatine, magari qualche salume e formaggio – abbastanza per placare la fame fino a cena. L’atmosfera è vivace ma rilassata, con giovani del posto che si ritrovano dopo lavoro e turisti felici che condividono impressioni di viaggio. Se preferite Pallanza, nessun problema: anche qui ci sono bar sul lungolago come il Bar Lago (zona Imbarcadero) che offrono aperitivi con vista sull’Isola Madre e Isola Bella in lontananza. In alternativa, soprattutto se il meteo è incerto, potete provare l’apericena al Grand Hotel Majestic (se non alloggiate lì, è comunque aperto ai esterni): seduti sulla terrazza di questo hotel storico, gusterete finger food raffinati accompagnati da un cocktail preparato a regola d’arte, il tutto in un ambiente elegante con pianoforte in sottofondo. Qualunque luogo scegliate, prendetevi un momento per contemplare il lago al crepuscolo: le acque diventano uno specchio scuro punteggiato dalle luci delle barche ormeggiate, e in lontananza si accendono i primi lampioni di Stresa e Baveno sull’altra riva.

Sera – Cena tipica e passeggiata serale

Per la cena del primo giorno, restiamo sul lato di Pallanza/Suna, dove potete scegliere tra ristorantini affacciati sul lago o trattorie nelle viuzze interne. Dopo il tramonto, l’aria è dolce e potrete eventualmente fare due passi digestivi ammirando le luci riflesse nel lago – Pallanza di sera è molto romantica e sicura per passeggiare.

Ecco alcuni suggerimenti per la cena del Day 1:

  • Ristorante “La Tentazione” (Suna): Per gli amanti del pesce e delle cene a lume di candela. Questo locale situato sul lungolago di Suna propone ottimi piatti di lago e di mare, con un tocco creativo. L’ambiente è intimo, pochi tavoli spesso prenotati da coppie – l’ideale se viaggiate in due e volete una serata romantica. Da provare il risotto al Merlot con filetti di pesce persico oppure il carpaccio di lavarello marinato agli agrumi. Buona selezione di vini locali e non. Non è economicissimo, ma l’esperienza gastronomica e la vista sul lago al chiaro di luna compensano.
  • Ristorante “Il Pesce d’Oro” (Suna): Un’istituzione a Verbania per cucina verbanese informale, perfetta per famiglie e gruppi di amici. Il locale, a conduzione familiare, ha una veranda sul lago e ampie sale interne. Il menù spazia dalla pizza cotta in forno a legna (ottima, con tante varianti anche vegetariane) ai piatti di lago e montagna: qui potete assaggiare ad esempio gli gnocchi al Bettelmatt, fatti in casa e conditi con questa rinomata toma ossolana, oppure la frittura di alborelle (minuscoli pesciolini di lago fritti, serviti con polenta). Le porzioni sono generose, i prezzi onesti, il servizio rapido e cortese. I bambini sono i benvenuti – dispongono di seggioloni e menu baby – e c’è un’atmosfera conviviale. Consigliamo di lasciare uno spazietto per il dessert: la casa propone dolci artigianali come il bonet (budino piemontese al cacao e amaretti) o una semplice ma deliziosa fetta di torta di mele tiepida con gelato.
  • Le Volte (Pallanza centro): Se siete tornati verso Pallanza, questo ristorante-enoteca poco distante dal lungolago potrebbe tentarvi. Ricavato in antiche cantine con soffitti a volta (da cui il nome), offre un mix di cucina piemontese e mediterranea, con opzioni vegetariane interessanti. L’ambiente rustico-chic lo rende adatto anche a coppie e gruppi adulti. Provate gli agnolotti al sugo d’arrosto o le originali lasagne alle verdure, e accompagnate il tutto con un buon vino – la carta dei vini è ampia, e potete anche farvi consigliare un percorso di degustazione. Il rapporto qualità-prezzo è buono e spesso hanno prodotti Slow Food del territorio.
  • Pizzeria e cucina “L’Agave” (Pallanza): per chi desidera qualcosa di più rapido o leggero, senza rinunciare al gusto. Locale moderno, propone pizze classiche e speciali (anche con farina integrale o senza glutine), oltre a qualche piatto messicano e insalatone. È adatto a compagnie giovani e a famiglie; dopo cena, a volte, qui organizzano piccole serate con musica dal vivo o karaoke.

Dopo cena, se vi va, concedetevi una passeggiata digestiva. A Pallanza il lungolago è tranquillo la sera: potreste camminare fino al piccolo molo turistico e godervi la vista notturna delle Isole Borromee, che talvolta sono illuminate (in estate capita di vedere fuochi d’artificio in lontananza provenienti da spettacoli pirotecnici sul lago). A Suna l’atmosfera è più sonnolenta, ma ci sono un paio di bar ancora aperti per un bicchiere della staffa: ad esempio il Jambalaya offre cocktail e gelati fino a tardi. Se è weekend estivo, informatevi anche su eventuali eventi serali: d’estate a Verbania si tengono spesso concerti bandistici all’aperto, serate danzanti in piazza o spettacoli nel parco di Villa Maioni (biblioteca). Una bella esperienza potrebbe essere, a fine luglio o agosto, partecipare a una sagra di paese nelle frazioni collinari (come la Sagra del Mirtilo a Sant’Antonio o quella della Polenta a Cavandone) – dovreste avere un’auto per raggiungerle, ma vi trovereste immersi nella vita locale tra cibo, musica e tradizioni.

Con questo si chiude il vostro primo giorno a Verbania: avete esplorato Pallanza con i suoi giardini, assaporato la cucina lacustre e respirato la brezza serale del Maggiore. Tornate in hotel o nel vostro alloggio per una buona notte di riposo, perché domani vi aspetta un altro giorno ricco di bellezze, tra isolette borromee e la vivace Intra.

Giorno 2: Isole Borromee e Verbania Intra – cultura, shopping e panorami

Il secondo giorno unisce l’escursione alle Isole Borromee, gioielli dell’Arcipelago del Lago Maggiore, alla scoperta di Intra, l’altra anima di Verbania, più commerciale e animata. Al mattino navigheremo sulle acque del lago per visitare palazzi principeschi e giardini esotici sulle isole, mentre nel pomeriggio rientreremo sulla terraferma per goderci l’atmosfera cittadina: mercati, shopping, e magari un ultimo sguardo panoramico dall’alto del lago. Anche oggi non mancheranno buon cibo e consigli adatti a tutti i gusti, con qualche variante per chi cerca attività alternative.

Mattina – Le meraviglie delle Isole Borromee

Sveglia presto e tutti a bordo: la mattina del secondo giorno è dedicata a un piccolo viaggio nel viaggio, alla scoperta delle celebri Isole Borromee. Queste tre isole – Isola Madre, Isola Bella e Isola dei Pescatori – punteggiano il Lago Maggiore proprio di fronte a Verbania e Stresa, e rappresentano un must assoluto per chi visita la zona. Dalle sponde di Verbania Pallanza o Intra partono regolarmente i battelli della Navigazione Lago Maggiore diretti alle isole. Informatevi sugli orari: in genere soprattutto da aprile a settembre ci sono corse frequenti ogni mattina. Pallanza è di solito il punto di partenza più comodo (imbarcadero nel centro, lo stesso da cui partono i traghetti di linea), ma in alta stagione alcune corse partono anche da Intra. In alternativa, troverete motoscafi privati che offrono passaggi alle isole, spesso a prezzo contrattabile sul momento.

Consiglio: valutate l’acquisto di un biglietto integrato giornaliero per le isole (o un mini-carnet) se prevedete di visitarne più d’una: esistono formule che vi permettono di salire e scendere a piacimento (hop-on hop-off) sulle tre isole, risparmiando rispetto ai singoli biglietti di corsa semplice. Chiedete alla biglietteria la soluzione migliore in base al vostro itinerario.

In circa 15-30 minuti di navigazione raggiungerete le isole, che distano pochi chilometri dalla costa di Verbania. La più vicina a Pallanza è l’Isola Madre, la più grande delle tre e la più tranquilla, interamente occupata da un rigoglioso giardino botanico e da un palazzo del XVI secolo. Se amate la natura e il fascino decadente, vi suggeriamo di iniziare la visita proprio da qui. Sbarcati sull’Isola Madre, vi accoglie un’atmosfera da giardino incantato: i Giardini dell’Isola Madre sono celebri per le piante subtropicali e gli animali esotici in semi-libertà (curiose le gazze dalla Cina e soprattutto i coloratissimi pavoni che girano indisturbati tra i prati fioriti!). Tra rare essenze botaniche, stagni di ninfee e pergolati di agrumi, spunta il Palazzo Borromeo: questa villa signorile appartenente alla famiglia Borromeo (che tuttora ne è proprietaria) ha ambienti arredati con mobili d’epoca e collezioni curiose, tra cui una raccolta di marionette e teatrini antichi che piacerà anche ai più piccini. La visita all’Isola Madre richiede circa 1 ora/1h30: il tempo di percorrere i vialetti del giardino (imperdibile la gigantesca Cipresso del Kashmir pluricentenario, alto 18 metri) e dare un’occhiata agli interni del palazzo. Vale la pena, soprattutto se siete in stagione primaverile quando le fioriture (rododendri, azalee, glicini) rendono quest’isola un paradiso di colori e profumi. Se però avete poco tempo o preferite concentrarvi sulle altre isole, potete anche decidere di saltare Isola Madre, dato che giardini e palazzi li ritroverete in parte su Isola Bella – fate un po’ voi in base alle vostre preferenze e all’orario.

Veduta dell’Isola Bella, una delle Isole Borromee: si notano il grandioso Palazzo Borromeo sulla destra, con i suoi giardini terrazzati all’italiana, e il pittoresco borgo antico sulla sinistra dell’isola.

Prossima tappa: la Isola dei Pescatori (detta anche Isola Superiore). Questa è l’unica delle tre ad essere abitata tutto l’anno, nonché l’unica ad accesso completamente libero (non c’è un biglietto d’ingresso perché non vi sono palazzi museo). L’isola è un piccolo borgo di pescatori con viuzze strette, case antiche dai balconi in legno dove si essiccavano un tempo i pesci, e una piazzetta centrale affacciata sul porticciolo. Sbarcati qui, vi sembrerà di fare un salto indietro nel tempo: niente auto (ovviamente, l’isola è minuscola e pedonale), solo i rumori delle onde e le voci dei residenti. Potete esplorare l’intera isola a piedi in mezz’ora: non mancate di visitare la Chiesa di San Vittore, risalente al XI secolo, con all’interno voti e ex-voto legati alla vita sul lago. L’Isola dei Pescatori è il luogo perfetto per acquistare souvenir e prodotti tipici: tra i vicoletti troverete botteghe che vendono oggetti in ceramica dipinta, merletti, e naturalmente specialità gastronomiche come il pesce persico essiccato o i celebri baci di Stresa (biscottini al cioccolato e nocciola, prodotti in zona). Ma soprattutto, l’Isola dei Pescatori è il posto ideale per il pranzo – di questo parliamo a breve nella sezione dedicata alla pausa pranzo.

Dopo aver pranzato (o anche prima, a seconda di come organizzate i tempi), dirigetevi verso la più spettacolare delle isole: Isola Bella. Già dal battello mentre vi avvicinate, rimarrete a bocca aperta: l’isola è quasi interamente occupata dal monumentale Palazzo Borromeo e dai suoi giardini all’italiana disposti su dieci terrazze a piramide, arricchiti da statue, obelischi e un trionfo di fiori. Isola Bella è un trionfo del Barocco: fu il conte Carlo III Borromeo a volerla così nel XVII secolo, trasformando quella che era uno scoglio roccioso in un’immensa residenza dedicata alla moglie Isabella (da cui il nome dell’isola, in suo onore).

La visita qui si divide tra l’interno del Palazzo e l’esterno dei giardini. Entrando nel palazzo (biglietto d’ingresso cumulativo palazzo+giardini), attraverserete sale sontuose con affreschi, arazzi fiamminghi, stucchi dorati e pavimenti in marmi policromi. Alcune sale da non perdere: il Salone delle Feste, dalla volta affrescata e lampadari di cristallo; la Galleria Berthier, colma di dipinti (una vera pinacoteca di oltre 100 quadri antichi); e poi scendendo, le straordinarie Grotte al piano inferiore, sei ambienti interamente rivestiti di ciottoli, conchiglie e stucchi per ricreare l’aspetto di grotte marine, dove i nobili si ritiravano per cercare fresco nelle giornate estive. I bambini spesso rimangono affascinati da queste sale uniche nel loro genere. Usciti dal palazzo, vi attendono i giardini terrazzati: preparate la fotocamera, perché ogni angolo è scenografico. Salite tra le aiuole geometriche fiorite di azalee, tulipani, rose e peonie (a seconda della stagione il colore dominante cambia), fiancheggiate da statue barocche che rappresentano elementi e divinità. Sul punto più alto svetta il Teatro Massimo, un imponente ninfeo con statue e obelischi, da cui si gode una vista formidabile sull’isola dei Pescatori e sulle montagne circostanti. Nei giardini incontrerete anche qui degli ospiti speciali: i celebri pavoni bianchi, simbolo dell’Isola Bella, che con la loro candida livrea si aggirano con regalità sui prati (quando aprono la coda a ruota è un vero spettacolo!). Tra profumi di fiori, scorci sul lago attraverso le balaustre e piante rare (c’è anche un giardino d’amore con piante esotiche e agrumi), la visita ai giardini è un’esperienza magica.

In totale, calcolate almeno 2 ore per godervi appieno Isola Bella (1 ora per il palazzo e 1 per i giardini; ma si può rimanere anche di più se amate fotografare o sedervi sulle panchine a contemplare il paesaggio). Se avete iniziato presto la giornata, idealmente avrete completato il tour delle isole intorno alle 14-15. In caso contrario (partenza più tarda), potreste ridurre a due isole invece di tre: il nostro consiglio, dovendo scegliere, è di non rinunciare a Isola Bella, mentre tra Madre e Pescatori preferite quella che più vi attira (giardino vs borgo).

Pranzo – Sapori isolani all’Isola dei Pescatori

Come anticipato, l’Isola dei Pescatori è il luogo perfetto per pranzare durante l’escursione. L’offerta gastronomica sull’isola è ampia nonostante le ridotte dimensioni: troverete ristorantini tipici, qualche trattoria a gestione familiare e bar con terrazze panoramiche. I menu, neanche a dirlo, sono specializzati in pesce di lago, ma non mancano alternative di carne e vegetariane.

Per un pranzo caratteristico, vi suggeriamo due opzioni:

  • Ristorante Belvedere: Situato sul lato nord dell’isola, questo ristorante storico dispone di una terrazza direttamente sull’acqua – da qui sembra quasi di poter toccare le Alpi con un dito. Propone un menù raffinato dove spiccano piatti come il persico in carpione (marinato con aceto, cipolle e erbe, secondo un’antica ricetta locale) o i tagliolini al ragù di lago. Ottimi anche i loro antipasti misti di pesce (agone affumicato, trota in salsa, etc.). È un locale adatto a chi cerca qualità e tranquillità, magari con un buon vino bianco piemontese in abbinamento (es. Erbaluce di Caluso). I prezzi sono medio-alti e conviene prenotare, specialmente nei weekend estivi.
  • Ristorante Italia: Si trova nella piazzetta principale dell’isola, vicino all’imbarcadero. Ha un carattere più informale e familiare, con tavoli all’aperto sotto ombrelloni colorati. Qui potrete gustare un risotto al pesce persico davvero ben fatto – uno dei piatti forti – oppure un piatto di polenta e lavarello (il lavarello è un pesce bianco locale dal gusto delicato, servito alla griglia o burro e salvia su polenta morbida). Le porzioni sono abbondanti e il servizio cordiale. Hanno anche pasta al pomodoro o cotoletta per i bambini, e opzioni vegetariane (tipo risotto alle verdure o formaggi con polenta). Prezzi nella media turistica, atmosfera rilassata: vi sentirete come in un piccolo villaggio, con i gabbiani che svolazzano sperando in qualche briciola.

Se preferite un pranzo veloce o più economico, sull’isola troverete anche un paio di bar dove ordinare panini, insalate o piatti freddi. Ad esempio il Bar La Rondine serve panini con salumi ossolani e formaggi locali, oppure un’insalatona con tonno di lago sott’olio (un’altra specialità da provare). Potete prendere il vostro panino e andare a mangiarlo seduti sul muretto affacciato sull’acqua, godendovi la brezza e il viavai dei battelli – un piccolo pic-nic lacustre niente male. Non dimenticate di concedervi, a fine pasto, un buon gelato artigianale: anche sulle isole c’è qualche gelateria, ma se volete un consiglio spassionato, tenetevi la voglia per il rientro a Intra, dove c’è la già citata gelateria “Gelato d’altri tempi” (valutata tra le migliori, con gusti alle creme e alla frutta superlativi e pure opzioni vegan).

Dopo pranzo, magari con un caffè espresso veloce per ricaricarvi, siete pronti a salutare l’arcipelago Borromeo e fare ritorno a Verbania. Controllate gli orari dei battelli: nelle ore post-prandiali ce ne sono meno frequenti, ma riuscirete comunque a rientrare comodamente. La traversata fino a Intra dura circa 20-25 minuti da Isola Bella (se fa scalo a Pallanza un po’ di più). Potrete rilassarvi sul ponte guardando le isole allontanarsi e Portofino (la punta di Verbania) riavvicinarsi.

Pomeriggio – Verbania Intra: shopping, cultura e vita locale

Una volta tornati sulla terraferma, dedichiamo il pomeriggio alla scoperta di Intra, l’anima commerciale e vivace di Verbania. Intra si sviluppa attorno al porto dove attraccano i traghetti (compreso quello che attraversa il lago verso Laveno) e si estende nell’entroterra con un piacevole centro pedonale.

Due passi in centro: Cominciate dalla centralissima Piazza Ranzoni, cuore di Intra, riconoscibile dalla pavimentazione in porfido e dai portici sotto cui si allineano negozi e caffè storici. Questa piazza è intitolata al pittore Daniele Ranzoni ed è il fulcro dello shopping cittadino: da qui si diramano le vie San Vittore, Veneto e via del Chiostro, ricche di boutique di abbigliamento, calzature, enoteche e botteghe alimentari. Se capitate di sabato mattina, troverete Intra animatissima grazie al mercato settimanale: bancarelle di ogni tipo invadono le strade, offrendo prodotti freschi (formaggi ossolani, salumi come il rinomato prosciutto della Val Vigezzo, frutta e verdura locale) ma anche abbigliamento, casalinghi e artigianato. È uno dei mercati più grandi del Verbano e attira anche molti visitatori dalla Svizzera. Anche se arrivate nel primo pomeriggio, troverete comunque ancora qualche bancarella in smontaggio e i bar affollati di gente che fa la pausa dopo gli acquisti. Godetevi l’atmosfera autentica: magari assaggiate una fugascina, il tipico biscotto di Intra, venduto nelle panetterie (una sorta di focaccina dolce all’anice e uvetta).

Non mancate di visitare la Basilica di San Vittore, poco distante da Piazza Ranzoni, su via San Vittore. È la chiesa principale di Intra, patrono della città, e colpisce per la facciata neoclassica imponente e il campanile slanciato. L’interno a tre navate conserva decorazioni ottocentesche, ma la cosa più particolare è un antico organo a canne e alcune tele di pregio. Se trovate aperto e c’è silenzio, sedetevi un attimo nei banchi: dopo la folla delle isole e delle vie, qui dentro regna una quiete quasi mistica.

Gli amanti dello shopping gastronomico dovrebbero fare un salto a La Casera (intra, Via Brengin). È un negozio e insieme enoteca/osteria dove troverete un paradiso di formaggi piemontesi e di tutta Italia, salumi e vini. Potete acquistare un po’ di toma del Mottarone o Bettelmatt da portare a casa, o farvi preparare sul momento un tagliere misto da gustare ai tavolini con un calice di vino – volendo, questa potrebbe essere la vostra merenda pomeridiana/aperitivo anticipato se non l’avete fatto prima. Spesso offrono anche degustazioni guidate di gorgonzola, essendo Novara e il Verbano terra di produzione di questo celebre erborinato.

Per chi desidera un ultimo tuffo nell’arte, a Intra c’è una sede distaccata del Museo del Paesaggio dedicata alla Scultura (Palazzo Biumi Innocenti in via Franzosini) con altre opere di Troubetzkoy e sculture moderne – verificatene l’apertura, non sempre regolare. Un edificio storico curioso è l’Ex Palazzo Pretorio, oggi biblioteca, con la sua loggia a portico duecentesca: si trova in Piazza della Vittoria. Fermatevi ad ammirarlo: un pannello esplicativo ne racconta la storia (era la sede del governo locale nel Medioevo).

Nel tardo pomeriggio, se avete voglia di un’ultima attività panoramica, vi proponiamo un fuori programma: dall’imbarcadero di Intra salpano i traghetti per Laveno (sponda lombarda, 20 minuti di traversata). Laveno è famosa per la sua Funivia panoramica del Sasso del Ferro: una funivia aperta (a forma di bidoncini/basket) che porta in vetta al Monte Sasso del Ferro, da cui si gode un panorama a 360° sul Lago Maggiore davvero superbo. Se il cielo è sereno e avete circa 2-3 ore a disposizione prima di cena, potreste traghettare a Laveno, salire in funivia (aperta fino a fine giornata, consultare orari, spesso fino alle 17:00-18:00), prendere magari un aperitivo veloce al bar panoramico in cima ammirando la vista, e ridiscendere. Dalla cima, nelle giornate limpide, lo sguardo arriva a scorgere persino il Monte Rosa e verso sud la pianura. È una esperienza memorabile per gli amanti dei panorami e anche un po’ adrenalinica per via delle cestovia aperte (si sale in due per cabina, in piedi o seduti). Tenete solo presente gli orari dell’ultimo traghetto di rientro a Intra per non restare bloccati a Laveno la sera (in genere l’ultima corsa è attorno alle 19:30, ma dipende dalla stagione). Se invece preferite restare a Verbania, una passeggiata sul lungolago di Intra è un buon modo per chiudere il pomeriggio: c’è una gradevole passeggiata che dal porto va verso la foce del fiume San Bernardino, passando accanto ai giardinetti di Villa Maioni (sede della biblioteca civica, un edificio moderno di design) dove spesso si vedono famiglie a spasso e bambini giocare.

Prima di cena, un’ultima chicca: cercate il “Sacrario del battello Intra”, vicino all’imbarcadero vecchio di Intra. È un piccolo monumento con un’ancora e una lapide che ricorda un tragico incidente navale avvenuto nel 31 agosto 1963, quando il battello “Intra” affondò durante una tempesta causando decine di vittime. Questo evento segnò molto la comunità locale ed è commemorato da questo discreto monumento sul lungolago. Una breve sosta qui vi farà riflettere su come il lago, bellissimo ma a volte terribile, faccia parte da sempre della vita (e della morte) degli abitanti.

Cena – Serata a Intra tra ristoranti e locali

Per l’ultima sera a Verbania, ci spostiamo a Intra per goderci la cena e l’atmosfera notturna di questo vivace quartiere. Intra la sera offre più scelta in termini di locali e dopo-cena rispetto a Pallanza: ci sono wine bar, gelaterie aperte fino tardi e nel fine settimana anche qualche pub con musica.

Ristoranti consigliati a Intra:

  • Antica Osteria Il Monte Rosso: Paradossalmente, non si trova sul Monte Rosso ma nel centro di Intra (il nome richiama la località collinare da cui proveniva la famiglia dei gestori). È un locale dall’aspetto rustico ed elegante insieme, famoso per la sua cucina tipica rivisitata. Qui potreste assaggiare gli gnocchi ossolani (fatti con farina di castagne) con salsa al gorgonzola, oppure la fonduta alla piemontese con verdure e crostini se è periodo invernale. Ottima anche la selezione di carni: il brasato al vino con polenta è tenerissimo. Ha ottenuto buoni riconoscimenti anche su guide internazionali ed è molto apprezzato per il rapporto qualità-prezzo e la carta dei vini. Ambiente adatto a coppie e gruppi di amici; meglio prenotare in alta stagione. (Nota: non va confuso con “Il Monterosso” agriturismo omonimo sulle alture fuori città).
  • Trattoria “La Tavernetta”: Nel centro storico di Intra, questa trattoria senza fronzoli è il posto giusto per un pasto autentico e sostanzioso. Ha menù di stagione, ma troverete quasi sempre i pansoti al sugo di noci (ravioli di magro tipici liguri-piemontesi), il coniglio alla cacciatora con polenta e piatti a base di funghi in autunno (risotto ai porcini, tagliatelle al sugo di funghi). È anche pizzeria, quindi se qualcuno del gruppo ha voglia di pizza, qui la fanno buona, sottile e croccante. Prezzi medi, ambiente semplice, servizio alla mano: vi sentirete come a casa di amici.
  • Ristorante “Emporio di Intra”: Per qualcosa di diverso, questo locale moderno propone sia cucina italiana che piatti internazionali, in un contesto di concept store (è metà bistrot metà negozio di design e prodotti gourmet). Potete gustare una tagliata di tonno in crosta di pistacchi, oppure un burger gourmet con carne piemontese fassona e toma locale. Hanno anche opzioni vegetariane creative come il burger di ceci con salsa allo yogurt. Il vantaggio è che la cucina è aperta un po’ più tardi rispetto ad altri posti, e dopo cena potete curiosare tra scaffali di vini, cioccolate artigianali e oggettistica. Adatto a un pubblico giovane o a chi cerca un’atmosfera trendy.
  • Gattabuia – Ristorante Sociale: Un locale unico nel suo genere a Verbania Intra. Nato come progetto sociale, impiega personale di cooperative del territorio e propone piatti deliziosi a prezzi popolari. L’ambiente è quello di una vecchia cantina (il nome “gattabuia” significa prigione, e infatti sorge dove c’era l’antico carcere mandamentale, riconoscibile dalle sbarre decorative alle finestre) ma ristrutturato in chiave moderna. Il menu cambia spesso, ma sono noti per la polenta concia (polenta con burro fuso e formaggi, super filante e golosa) e per i dolci fatti in casa. Qui vegetariani e vegani trovano sempre qualcosa, magari uno sformato di verdure o una pasta con sughi di verdure di stagione. L’atmosfera è informale, ottima per famiglie e gruppi; si respira proprio uno spirito genuino. Inoltre, mangiando qui, contribuirete a un progetto di inclusione sociale – un valore aggiunto che rende la serata ancora più significativa.

Dopo cena, se avete voglia di un ultimo giro in gelateria, fate tappa da Gelato d’altri tempi su Corso Garibaldi: i gusti sono eccellenti (provatene uno tipico come stracciatella o nocciola del Piemonte, e uno più particolare come lavanda o zabaione al Marsala). Oppure, se preferite concludere con qualcosa di forte, cercate l’enoteca/wine bar Villa Pedretti che offre distillati e vini da meditazione, per un bicchierino di amaro Mottarone o di grappa locale. Intra di sera ha un bel viavai specie in estate: potreste trovare la piazza animata da spettacoli di artisti di strada o da band che suonano in qualche locale all’aperto. Se capitate a luglio, informatevi sulla Notte Bianca di Verbania Intra, evento con negozi aperti fino a tardi, musica e street food per le vie. In qualunque periodo, la sicurezza è buona e potete tranquillamente passeggiare senza problemi.

Con la serata che volge al termine, anche il vostro intenso secondo giorno a Verbania giunge alla fine. Avrete negli occhi la bellezza delle isole e della vita cittadina intrense, un bel contrasto rispetto alla placida Pallanza del giorno precedente: due facce di Verbania entrambe affascinanti.

Verbania tutto l’anno: consigli per ogni stagione ed eventi

Una delle domande più frequenti è: qual è il periodo migliore per visitare Verbania? La risposta dipende dai vostri interessi, poiché ogni stagione offre qualcosa di speciale in questa città e nel territorio del Lago Maggiore. Verbania gode di un clima relativamente mite (grazie alla presenza del lago) ma con cambi di colori e atmosfere molto marcati col susseguirsi dei mesi. Ecco una panoramica di cosa aspettarsi e cosa fare in ogni stagione, inclusi eventi da non perdere e suggerimenti pratici.

Primavera – Fiori in festa e sagre tradizionali

La primavera (da fine marzo a maggio) è forse il periodo più scenografico per i paesaggi di Verbania. La natura si risveglia in un tripudio di fioriture: città e giardini si colorano di tulipani, camelie, azalee, rododendri. Il clima è dolce (temperature diurne sui 15-20°C ad aprile, fresche le sere) e invita alle passeggiate.

Imperdibili in primavera sono i Giardini di Villa Taranto: come descritto, tra aprile e inizio maggio offrono spettacoli unici, come la fioritura dei tulipani (oltre 80.000 bulbi in fiore) e delle azalee e rododendri (Verbania ne vanta esemplari giganteschi). Ad aprile, spesso il parco organizza l’evento “Tulipani in Festa” con visite guidate speciali e aperture prolungate. Inoltre, a fine marzo o inizio aprile a Pallanza si tiene la Mostra della Camelia primaverile: due giorni dedicati al fiore simbolo del lago, con esposizione di camelie recise di ogni varietà e colore, mercatino di piante e visite guidate ai camelieti storici del territorio. Questo evento attira appassionati da tutta Europa (ricordiamo che le camelie qui furono introdotte nel ‘800 e trovano un habitat ideale).

In primavera iniziano anche le prime sagre enogastronomiche nei dintorni: ad esempio ad aprile c’è la Sagra del Dolcetto a Calice (frazione collinare, con degustazione di vini) e spesso il periodo pasquale vede mercatini dell’artigianato sul lungolago. A Pasqua e Pasquetta le Isole Borromee aprono la stagione turistica: l’Isola Bella e Madre riaprono tipicamente da fine marzo – visitarle in questo periodo significa godersele con meno folla rispetto all’estate, e con le fioriture primaverili (magnolie, camelie e i giardini all’italiana verdissimi). Tenete d’occhio anche eventi culturali: spesso tra aprile e maggio Verbania ospita rassegne letterarie come LetterAltura, festival di letteratura di montagna e viaggio, con incontri gratuiti in varie sedi (biblioteca, teatri, giardini).

Cosa mettere in valigia? In primavera portate con voi un abbigliamento a strati: può fare molto mite di giorno al sole, ma sera e mattino freschi. Un impermeabile leggero o ombrello: aprile è abbastanza piovoso (ma grazie a ciò i giardini sono così rigogliosi!). Scarpe comode per camminare e magari un cappello per il sole se farete gite in barca (sul lago il sole picchia già da maggio).

Estate – Sole, lago e vita all’aperto

L’estate (giugno, luglio, agosto) è alta stagione turistica a Verbania. Le giornate sono lunghe e calde (temperature medie sui 25-30°C, punte di 32-33°C a luglio/agosto, ma mitigate dalla brezza del lago). È il momento ideale per vivere il lago appieno: bagni, sport acquatici, serate all’aperto. Naturalmente è anche il periodo più affollato, ma Verbania rimane meno caotica di altre località sul lago come Stresa.

Tra giugno e luglio i giardini di Villa Taranto mostrano le ninfee tropicali e fiorisce la famosa Victoria cruziana, la ninfea gigante dalle foglie rotonde grandi come tavolini. Inoltre da luglio a ottobre in una sezione del parco c’è la spettacolare Mostra delle Dalie con oltre 300 varietà in fiore dai mille colori. Per gli amanti della botanica, un appuntamento da segnare.

In estate Verbania si anima di eventi musicali e artistici. Uno su tutti: le serate del Festival dei Fuochi d’Artificio: tra fine luglio e tutto agosto, ogni settimana località diverse del Lago Maggiore (tra cui Verbania, Stresa, Arona, Laveno) ospitano spettacolari show pirotecnici sul lago. Pallanza di solito organizza una serata di fuochi a fine agosto, con migliaia di persone assiepate sul lungolago e sulle barche per ammirare i riflessi colorati sull’acqua – un’esperienza magica. Un’altra manifestazione storica è la “Festa Patronale di San Vittore” a Intra (primi di maggio per San Vittore, e un evento più laico in estate con bancarelle), ma la più famosa in zona è la Festa di San Vito a Omegna sul vicino Lago d’Orta a fine agosto, con fuochi d’artificio incredibili. A Verbania stessa, non mancano concerti: il Teatro Il Maggiore (modernissimo edificio a forma di sasso sulle rive di Pallanza) ha una stagione estiva all’aperto nell’arena, con concerti di musica classica e leggera, balletti e rappresentazioni teatrali. E la rassegna “Jazz Cat Weeks” porta concerti jazz in luoghi suggestivi (spesso a Villa San Remigio o nei giardini). Per chi ama la musica classica, alcune serate delle Settimane Musicali di Stresa, festival internazionale, si tengono anche a Verbania (ad es. a Villa Taranto o a Villa Giulia). Informatevi presso l’ufficio turistico per il calendario estivo: c’è davvero sempre qualcosa, dalla gara di trail running in montagna alla sfilata di auto d’epoca lungolago.

L’estate è perfetta per le attività outdoor: potrete fare trekking nei parchi vicini (Val Grande), gite in montagna (il Mottarone, la Val Formazza con le cascate del Toce), oppure restare sul lago e noleggiare una barca. Una esperienza molto gettonata è la gita in motoscafo fino a Locarno (Svizzera) attraversando tutto il lago, magari andando e tornando in giornata combinando motonave e treno delle Centovalli (il famoso Lago Maggiore Express). Oppure, più localmente, prendere il sole e nuotare presso i lidi attrezzati di Suna o Fondotoce. Se viaggiate con bambini, potete portarli al parco avventura di Baveno (con percorsi sugli alberi) o all’Alpyland sul Mottarone (pista di bob su rotaia panoramica). A Verbania stessa, quasi ogni sera d’estate trovate giostre o attrazioni per bimbi: ad esempio un lunapark spesso sosta a Intra nel mese di agosto in zona stadio.

Cosa non dimenticare d’estate: costume da bagno, crema solare, cappellino, ma anche una giacca leggera per la sera perché vicino all’acqua può rinfrescare. Prenotate con anticipo alloggi e battelli nei weekend, perché c’è affluenza. E se vi piace la movida, la notte di Ferragosto (15 agosto) Verbania offre serate con musica in piazza e discoteca sotto le stelle (negli stabilimenti balneari o in piazza a Intra). Tuttavia, se cercate pace, non temete: basta spostarsi di pochi km sulle alture per trovare borghi silenziosi e aria fresca (località come Premeno a 800 m sono un rifugio per scappare dall’afa, con anche un campo da golf 9 buche immerso nei boschi). L’estate a Verbania è insomma sinonimo di vita all’aria aperta e divertimento, sfruttatela al massimo.

Autunno – Foliage e sapori d’Ossola

L’autunno (settembre, ottobre, in parte novembre) regala a Verbania un’atmosfera più calma e poetica. Le folle estive si diradano da metà settembre, il clima resta mite a settembre (molti fanno il bagno fino a inizio mese) per poi farsi via via più fresco e umido. Ma i colori autunnali ripagano di qualche pioggia: i parchi e i boschi circostanti si tingono di rosso, arancio e giallo creando paesaggi suggestivi, specie a fine ottobre. Villa Taranto in ottobre offre uno splendido foliage: gli aceri giapponesi, i faggi purpurei, i gingko biloba diventano tavolozze infuocate. Inoltre in ottobre vi fiorisce la seconda fioritura di camelie (camelie sasanqua) e soprattutto la mostra delle Dalie è al culmine fino ai primi di novembre con centinaia di fiori multicolori in mostra.

Settembre è un mese ideale per visitare con calma: le giornate sono ancora abbastanza lunghe, temperature sui 20-25°C e spesso limpide (ottime per fotografie e viste panoramiche). Anche per le isole Borromee è un bel momento: i giardini dell’Isola Bella presentano ancora fioriture tardive e si gira senza calura né ressa. A settembre si tengono eventi come “Editoria & Giardini”, un particolare salone del libro dedicato al giardinaggio e al paesaggio, con esposizioni florovivaistiche – se siete appassionati del verde, troverete stand nei parchi di Villa Giulia e conferenze a tema.

In autunno scatta la stagione delle sagre enogastronomiche autunnali. Nei dintorni di Verbania, nelle valli dell’Ossola e del Cusio, ottobre è mese di feste dedicate ai prodotti del bosco: sagre della castagna (ad esempio a Miazzina sopra Verbania, o a Baveno), sagre del fungo (a Trontano e Valle Vigezzo) con vendita di porcini freschi e menù a tema nei ristoranti. A Verbania città, a fine ottobre spesso c’è la manifestazione “Sapori d’Autunno” sul lungolago Pallanza, con bancarelle di miele, formaggi, funghi, zucche e laboratori di intaglio per bambini. Inoltre il 1° novembre a Intra si tiene un tradizionale mercatino dei Santi con prodotti agricoli e artigianato locale. È anche il periodo della vendemmia nelle vicine colline novaresi: potreste organizzare (o trovare in programma) visite con degustazione in qualche cantina del Boca DOC o Ghemme DOCG (zone vinicole a 1h da Verbania) – molti hotel propongono pacchetti weekend vendemmia.

Per gli amanti dello sport, l’autunno è ottimo per trekking e mountain bike: niente più caldo afoso, sentieri meno affollati. Ad esempio, ottobre è perfetto per un’escursione al Monte Faiè sopra Verbania, da cui vedere dall’alto i colori autunnali attorno al Lago di Mergozzo e Val Grande.

Arrivando a novembre, Verbania entra nella bassa stagione turistica: molti giardini chiudono (Villa Taranto chiude nei primi di novembre), le isole Borromee chiudono indicativamente dal 1° novembre fino a primavera successiva. Il clima si fa più freddino (10-15°C di giorno, prime brume sul lago al mattino), però la città assume un volto pacifico e autentico. Novembre è un mese di transizione, buono per chi cerca tranquillità assoluta e magari prezzi più bassi negli hotel. Pochi eventi, a parte qualche commemorazione del 4 novembre (fine guerra) e l’inizio della preparazione delle luminarie natalizie.

Inverno – Atmosfera intima, Natale e gite sulla neve

L’inverno a Verbania (dicembre, gennaio, febbraio) è freddo ma non gelido: le temperature medie giornaliere sono intorno ai 5-8°C, con notti prossime allo zero e possibili gelate. La neve in città è rara (quando arriva imbianca per poco), mentre le montagne intorno sono spesso innevate, creando un bel contrasto col blu scuro del lago. È la stagione più quieta in assoluto per il turismo: poche presenze, molti hotel chiudono per ferie a gennaio. Tuttavia, il periodo di Natale porta un po’ di vita e un fascino tutto particolare.

Durante l’Avvento, Verbania si illumina di decorazioni natalizie: sia Pallanza che Intra allestiscono alberi di Natale nelle piazze principali e luminarie lungo le vie. Intra solitamente ospita i Mercatini di Natale a metà dicembre: chalet di legno sul lungolago e in Piazza Ranzoni vendono prodotti tipici, addobbi, idee regalo, accompagnati da vin brulé, caldarroste e canti natalizi. Spesso viene allestita anche una pista di pattinaggio su ghiaccio all’aperto, ad esempio ai giardini di Pallanza o in Piazza Mercato a Intra, divertente per famiglie e ragazzi. Un evento speciale da non perdere se siete qui a fine dicembre è il Presepe Sommerso di Laveno (sulla sponda opposta, ma visibile anche da Pallanza con un buon binocolo): statue a grandezza naturale adagiate nei fondali presso riva, illuminate, con cerimonia d’inaugurazione.

La notte di Capodanno, Verbania organizza solitamente feste in piazza (concerti live o DJ set in Piazza Ranzoni o all’arena del Teatro Maggiore) e allo scoccare della mezzanotte i fuochi d’artificio illuminano il lago per salutare l’anno nuovo – uno spettacolo meno grandioso di quelli estivi ma molto emozionante, magari con un brindisi tra la folla festante. Molti ristoranti propongono il classico cenone di San Silvestro con piatti tipici (zampone e lenticchie a mezzanotte, come da tradizione augurale).

Da gennaio a inizio marzo, la città vive lenta: è il momento di dedicarsi ai musei e teatri. Il Museo del Paesaggio in inverno spesso riduce gli orari, ma organizzano mostre indoor (ad esempio pittura contemporanea) e conferenze. Il Teatro Il Maggiore ha una stagione invernale di prosa, musica e cinema: potreste passare una serata a vedere uno spettacolo teatrale di compagnie nazionali, oppure un concerto sinfonico. Anche i paesi vicini animano l’inverno con eventi: in febbraio, a Domodossola e Omegna si celebrano i Carnevali con sfilate di carri allegorici e feste mascherate, a cui partecipano anche molti verbanesi.

Inverno significa anche sport invernali: Verbania può essere base per andare a sciare nelle valli Ossolane. Le stazioni sciistiche più vicine sono il Mottarone (se riapre la seggiovia, oppure è raggiungibile in auto lato Stresa) per sci facile e bob, o meglio la Piana di Vigezzo (a ~1h in auto, impianti medi), o il comprensorio di San Domenico – Alpe Ciamporino (1h30, per sciatori più esigenti). Molti local scelgono anche la Svizzera: da Verbania in ~1h45 potete arrivare a Locarno e su fino a Bosco Gurin o Airolo. Se volete fare una ciaspolata sulla neve senza allontanarvi troppo, potete salire a Piancavallo (sopra Premeno) o all’Alpe Colle, dove spesso c’è innevamento sufficiente per passeggiate panoramiche con le racchette da neve.

Il fascino invernale del lago sta anche nella sua quiete: potrete passeggiare lungo le rive deserte, con la luce limpida e radente del pomeriggio che dona tonalità argentate all’acqua. Le montagne innevate si specchiano nel lago regalando scorci da cartolina – fotografi approfittatene! Certo, molte attrazioni saranno chiuse (niente giardini, isole, funivia etc.), ma in compenso vivrete Verbania come un vero locale: potrete sedervi a leggere un giornale al caldo di un caffè storico, visitare la biblioteca civica e la pinacoteca, fare shopping con calma nei negozi in saldo.

Un’ultima chicca invernale: se siete coraggiosi, a fine gennaio si svolge il tradizionale Cimento Invernale – il tuffo collettivo di beneficenza nelle gelide acque del lago. Decine di persone si immergono per pochi secondi nel lago per una causa benefica, tra applausi e risate. Potete partecipare o semplicemente assistere infagottati nella giacca, sorseggiando cioccolata calda! Un esempio dello spirito vivace dei verbanesi, che non perdono occasione di socializzare anche col freddo.

In conclusione, Verbania è una destinazione dalle mille sfaccettature che sa accogliervi e stupirvi in ogni momento dell’anno. In due giorni abbiamo cercato di farvi vivere il meglio: dalla bellezza naturale dei giardini e delle isole, al patrimonio culturale dei musei e delle chiese, senza tralasciare il piacere per il palato con la cucina locale e momenti di vita genuina. Avrete scoperto curiosità come il perché del suo nome latino, la storia del capitano scozzese che creò Villa Taranto, il ricordo dei partigiani di Fondotoce e tanto altro. Speriamo che questa guida vi sia stata utile per organizzare la vostra visita di 48 ore a Verbania e che vi abbia fatto innamorare, almeno un po’, di questa “garden city” affacciata sul Lago Maggiore. Buon viaggio e buon divertimento a Verbania – la città giardino vi aspetta a braccia aperte!

Dove Dormire Vicino a Verbania: Hartmann Feel at Home

Per vivere davvero Verbania, servono non solo gli occhi, ma anche il cuore.
E per questo, serve anche un luogo dove rientrare la sera e sentirsi bene davvero.

A pochi minuti da Verbania, tra i boschi silenziosi di Gignese, ti aspetta Hartmann Feel at Home:
non un hotel, non un semplice B&B, ma una casa vera.
Una casa pensata per chi vuole rallentare, dormire bene, respirare aria buona e svegliarsi con la luce del giorno che entra dolce dalla finestra.

Il cuore della villa pulsa in spazi comuni accoglienti e silenziosi: una vasca idromassaggio immersa nel verde per abbandonarsi al benessere, una lounge con camino circolare dove rilassarsi in compagnia o in solitudine, e una sala yoga raccolta e luminosa, pensata per la meditazione e il movimento consapevole.

Ogni giornata comincia con una colazione ricca e genuina, preparata con ingredienti freschi, locali e di stagione. Non mancano proposte vegetariane, vegane e senza glutine, per accogliere ogni ospite con cura e attenzione.

Hartmann Feel at Home non è solo un luogo dove soggiornare, ma un’esperienza di ascolto, lentezza e autenticità. Un rifugio sul Lago Maggiore dove ogni gesto è pensato per far sentire davvero bene, davvero a casa.

Le Camere

Ogni stanza ha un’anima:

  • Swadhisthana: suite ampia con giardino privato e vasca idromassaggio.
  • Manipura: doppia semplice e luminosa, al piano terra.
  • Anahata: spaziosa, con letto soppalcato, amata da chi sogna in grande.
  • Vishuddha: raccolta e romantica, per coppie in cerca di silenzio.
  • Ajna: con due ambienti separati, perfetta anche per soggiorni lunghi.
  • Sahasrara: nella torretta, con vista sul Lago Maggiore e sulle montagne. Un nido unico.

L’atmosfera

A Hartmann trovi:

  • una sala yoga sempre accessibile,
  • una vasca idromassaggio tra gli alberi,
  • colazioni naturali, servite con calma,
  • libri ovunque, angoli per leggere o non fare nulla.

È il posto giusto per chi cerca qualcosa di autentico.
Per chi viaggia non solo per vedere, ma per ritrovare sé stesso.

Hartmann Feel at Home:
più di un soggiorno, una parentesi felice nella vita di ogni giorno.

Qui di seguito puoi prenotare direttamente dal sito: