Vuoi sapere cosa c’è di bello a Verbania e cosa vedere a piedi?
Scopri la guida di Hartmann Feel at Home, la nostra struttura ricettiva vicino Verbania.
Nel cuore verde di Gignese, a pochi minuti da Verbania e con una splendida vista sul Lago Maggiore, sorge Hartmann Feel at Home, una villa elegante e riservata dove natura, silenzio e cura si fondono in un’esperienza di soggiorno autentica. Circondata da un ampio giardino, la struttura è stata completamente ristrutturata con materiali naturali e finiture di alta qualità, creando ambienti armoniosi e rilassanti.
In fondo alla guida troverai una descrizione di tutte le camere di Hartmann Feel at Home.
Nel frattempo vi auguriamo una buona lettura della guida che abbiamo preparato per te.
Guida Turistica di Verbania di Hartmann Feel at Home: Itinerari a Piedi Tematici per Famiglie e Coppie
Benvenuti a Verbania, la “perla del Lago Maggiore” e città dei giardini! Situata sulle sponde piemontesi del lago, Verbania unisce natura rigogliosa e patrimonio storico-culturale. Questa guida vi propone oltre 10.000 parole di consigli per scoprire il meglio di Verbania a piedi, attraverso itinerari tematici pensati per famiglie con bambini e coppie in cerca di romanticismo. Ogni percorso include indicazioni dettagliate (partenza, lunghezza, durata, punti di interesse, accessibilità), i periodi migliori dell’anno, soste golose (colazione, pranzo, merenda, cena) con opzioni per i più piccoli e per cenette romantiche, attività gratuite e a pagamento, parchi giochi, musei e ville da visitare, oltre a curiosità storiche e culturali sui luoghi attraversati.
Seguiteci passo passo: che amiate la natura, l’arte e cultura, l’architettura, l’enogastronomia, i paesaggi fotografici o il relax & benessere, Verbania vi incanterà con percorsi adatti a voi. Preparate scarpe comode, macchina fotografica e appetito – si parte alla scoperta di Verbania!
Itinerario Natura – Verbania tra Acqua e Bosco
Verbania offre scenari naturali spettacolari, tra lago, fiumi e colline boscose. Questo itinerario vi porterà a contatto con la natura più autentica, ideale per famiglie amanti dell’outdoor e coppie in cerca di paesaggi suggestivi. Scoprirete una riserva naturale ricca di fauna e una passeggiata panoramica verso un borgo antico sul colle.
1. Riserva Naturale di Fondotoce: il Canneto e la Casa del Lago
Partenza: Verbania Fondotoce (Parcheggio/Stazione ferroviaria)
Arrivo: Fondotoce, anello con ritorno al punto di partenza
Lunghezza: ~3 km (percorso ad anello)
Durata media: 1.5 – 2 ore (andatura lenta con soste)
Dislivello: quasi nullo (percorso pianeggiante)
Accessibilità: Alta. Sentiero pianeggiante adatto a bambini piccoli, passeggini e sedie a rotelle (fondo sterrato compatto e passerelle).
Periodo consigliato: Primavera e inizio estate per avvistare uccelli migratori e fioriture (marzo-giugno); autunno per i colori caldi del canneto (settembre-ottobre). In estate percorrete il sentiero al mattino presto o nel tardo pomeriggio per evitare la calura; sconsigliato in caso di piena del fiume (periodi di piogge intense).
Punti di interesse: Riserva del Canneto, spiaggetta sul lago, Stazione di inanellamento uccelli, Centro “Casa del Lago”, Casa della Resistenza (nelle vicinanze).
La passeggiata si svolge all’interno della Riserva Naturale Speciale del Fondo Toce, un’area protetta istituita nel 1990 per tutelare l’ultimo grande canneto del Lago Maggiore. Questo habitat umido è rifugio di uccelli acquatici e piante rare. Dal posteggio presso la stazione di Fondotoce, seguite le indicazioni per il sentiero natura: un percorso ad anello ben segnalato e pianeggiante vi porterà lungo le rive del fiume Toce e tra i suggestivi canneti.
Inizialmente si costeggia il fiume attraverso un bosco ripariale di salici, ontani e pioppi. Il cinguettio degli uccelli sarà la vostra colonna sonora: portate un binocolo per osservare germani, aironi, folaghe e altri uccelli acquatici. I bambini si divertiranno a cercare ninfee e piccole rane nelle pozze d’acqua. Dopo circa 1 km, una deviazione segnalata conduce a una spiaggetta panoramica: qui il fiume Toce si immette nel lago creando un punto panoramico mozzafiato sul Golfo Borromeo e sulle isole. Fermatevi un momento: davanti a voi si stende lo scintillio del Lago Maggiore, con le montagne sullo sfondo e, nelle giornate limpide, la vista può spaziare fino alle rinomate Isole Borromee.
Proseguendo sull’anello, incontrerete un pannello esplicativo che racconta la vita del canneto e l’importanza di questo ecosistema. Nei periodi primaverili ed estivi, è attiva la Stazione di inanellamento del Centro Studi Migrazione Uccelli: si tratta di un piccolo presidio scientifico dove gli ornitologi catturano temporaneamente gli uccelli con reti apposite, applicano un anellino identificativo alla zampa e li rilasciano, per studiare le rotte migratorie. Se siete fortunati e trovate aperto, potrete assistere da vicino a queste attività (un’esperienza educativa che affascinerà i bambini!). In ogni caso, leggete le bacheche didattiche lungo il percorso: scoprirete che quest’area è Zona di Protezione Speciale a livello europeo per la tutela dell’avifauna.
Lungo le passerelle che attraversano i canneti, la sensazione è di essere immersi in un tunnel di verde e silenzio, interrotto solo dal fruscio delle canne mosse dal vento. L’anello vi riporta verso il punto di partenza seguendo le piste ciclopedonali parallele al canale che collega il Lago di Mergozzo al Maggiore. Prima di concludere, merita una visita la Casa del Lago, centro didattico ambientale situato a Fondotoce (all’ingresso della riserva). Questo piccolo museo interattivo – quando aperto – offre plastici e acquari che illustrano gli ecosistemi d’acqua dolce del territorio. È una tappa consigliata per famiglie, con attività educative e laboratori per bambini.
Curiosità storica: a poche centinaia di metri dalla riserva (in Via Turati 9, località Fondotoce) sorge la Casa della Resistenza, un memoriale dedicato alla tragica storia dell’eccidio di Fondotoce (20 giugno 1944). In quel luogo 43 partigiani vennero fucilati dai nazifascisti; un cippo con i nomi delle vittime e 43 massi disseminati sul prato tengono viva la memoria. La Casa ospita un’esposizione storica e una biblioteca, ed è gestita da un’associazione attiva nella divulgazione della storia della Resistenza. L’ingresso è gratuito; se avete tempo e interesse, potete unire natura e storia visitando questo luogo toccante (aperto in genere nei giorni feriali, verificare orari sul sito ufficiale). I ragazzi più grandi potranno apprendere una lezione di storia locale, aggiungendo significato al vostro itinerario.
Pausa ristoro: lungo il sentiero non vi sono bar né punti di ristoro (l’area è volutamente protetta e priva di costruzioni). È dunque consigliabile portare uno spuntino al sacco e borracce d’acqua. Potete acquistare prima della partenza prodotti tipici da picnic: a Intra o Pallanza troverete panetterie con pane fresco e formaggi ossolani (ad esempio la rinomata Mortadella Ossolana o il formaggio d’alpeggio Bettelmatt). Una buona idea è una sosta alla gastronomia La Casera di Intra, specializzata in formaggi e prodotti locali, per rifornirvi di tome, salumi e magari un succo di frutta artigianale da gustare sul lago. Consumate il picnic in riva al lago (sulla spiaggetta panoramica o su una panchina lungo la ciclabile) godendovi la brezza.
Per un pranzo vero e proprio dopo l’escursione, ci si può spostare di 5 minuti in auto o bus nella vicina frazione di Feriolo (nel comune di Baveno): questo piccolo borgo di pescatori sul lago offre ristorantini e pizzerie fronte acqua dove pranzare a base di pesce persico fresco e altre specialità lacustri. In alternativa, dirigetevi a Mergozzo (altro pittoresco lago a 10 minuti) famoso per la Fugascina di Mergozzo, una focaccia dolce locale: al panificio del paese potrete assaggiarla come meritata merenda post-passeggiata.
Consigli per famiglie: questo itinerario è perfetto per i bambini, che qui possono correre liberamente senza pericoli di traffico. Il percorso pianeggiante è facilmente praticabile con passeggini e i più piccoli saranno incuriositi dal passaggio dei trenini (la linea ferroviaria passa vicino al sentiero) e dall’avvistamento di anatre e farfalle. Portate qualche fetta di pane secco per dar da mangiare (con moderazione) ai paperotti – un classico che diverte sempre i bimbi. Nel periodo estivo ricordatevi cappellino, repellente anti-zanzare e crema solare, poiché in alcuni tratti l’esposizione al sole è diretta.
Consigli per coppie: una passeggiata nel canneto di Fondotoce può diventare molto romantica nelle ore meno affollate. Al mattino presto regna la quiete assoluta, con la rugiada sulle piante e una luce soffusa ideale per scattare foto suggestive. Anche il tramonto è magico: il sole cala dietro le colline alle spalle, tingendo il lago e il cielo di rosa e arancio – osservatelo dalla spiaggetta, magari seduti vicini sul pontile di legno. Se volete aggiungere un tocco speciale, portate con voi un piccolo thermos con aperitivo: potrete brindare alla vostra vacanza immersi nella natura. Per proseguire la serata in tranquillità, dopo la passeggiata raggiungete con una breve guida il lungolago di Pallanza e cenate presso un ristorante dall’atmosfera intima, come il Ristorante Milano di Pallanza (cucina gourmet rivisitata, in posizione incantevole direttamente sul lago) – un’esperienza avvolta nella magia del lago che farà da cornice a una serata memorabile.
2. Da Suna a Cavandone: dal Lungolago al Borgo Medievale
Partenza: Verbania Suna, Chiesa di Santa Lucia (Via Troubetzkoy) – oppure dal lungolago di Suna
Arrivo: Frazione Cavandone (piazzetta della Chiesa della Natività di Maria Vergine)
Lunghezza: ~3 km (solo andata)
Durata media: 1 ora (solo salita, a passo tranquillo) – 2 ore A/R tornando sullo stesso percorso
Dislivello: +265 m (salita significativa)
Accessibilità: Media. Il sentiero è un’antica mulattiera boschiva: fondo sterrato e gradoni, non adatto a passeggini o sedie a rotelle. Famiglie con bimbi piccoli dovranno munirsi di zaino porta-bebè. Possibile alternativa per passeggini: salire a Cavandone tramite la strada carrozzabile (più lunga ma asfaltata).
Periodo consigliato: Primavera e autunno (clima mite e boschi verdeggianti o foliage colorato). In estate fattibile ma preferibilmente nelle ore fresche del mattino o tardo pomeriggio, evitando le ore più calde di luglio-agosto. In inverno il sentiero è percorribile (salvo neve/ghiaccio), l’aria frizzante e la vista del lago in controluce hanno un fascino particolare; copritevi bene perché in collina fa più freddo che sul lungolago.
Punti di interesse: Lungolago di Suna, Chiesa romanica Santi Fabiano e Sebastiano, antica Torraccia medievale, Oratorio della Madonna del Buon Rimedio (XVII sec.), borgo rurale di Cavandone con chiesa del XVI sec. e forno comunitario.
Questo itinerario vi permette di passare in breve tempo dall’atmosfera lacustre di Suna alla quiete senza tempo di un minuscolo borgo collinare. Si parte dalla frazione di Suna, antico villaggio di pescatori oggi quartiere di Verbania rinomato per la bella passeggiata a lago e i localini. Prima di incamminarvi in salita, godetevi Suna: di fronte al pontile spicca il Monumento ai Caduti di Mario Tozzi (raffigurante un soldato con lo sguardo rivolto al cielo), e a pochi passi trovate la Chiesa di Santa Lucia (XVI sec.), patrona della vista e degli scalpellini, legata alla tradizione locale del granito. Tra i vicoli acciottolati del borgo, non perdete il percorso di murales artistici: numerose pareti sono dipinte con affreschi moderni che richiamano natura e vita sul lago, creando un museo a cielo aperto che incuriosirà anche i più piccoli.
Dal lungolago, salite verso la chiesetta romanica dei Santi Fabiano e Sebastiano (indicata anche come Oratorio dei SS. Fabiano e Sebastiano). Questo piccolo edificio in pietra, risalente al XI secolo, si trova in posizione sopraelevata: un tempo la sua collocazione rialzata era fondamentale per metterla al riparo dalle piene del lago. Osservate sui muri esterni alcune misteriose incisioni nella pietra: il loro significato non è chiaro, si pensa possano essere simboli religiosi o antichi giochi incisi dai fedeli di secoli fa. Questa chiesetta è un luogo ricco di fascino, spesso aperto solo in occasioni particolari; se trovate la porta socchiusa date un’occhiata all’interno per ammirare l’altare semplice e la quiete che vi regna.
Il sentiero per Cavandone parte proprio accanto alla chiesa di Suna (cercate le indicazioni per il percorso escursionistico A00). Ci si inoltra subito in un bosco di latifoglie, iniziando a salire. Dopo pochi minuti incontrerete la Torraccia, un’antica torre in pietra seminascosta dalla vegetazione. Documenti del XV secolo attestano l’uso di questa torre nel Medioevo come avamposto difensivo collegato al sistema di torri dell’Ossola. Oggi rimangono i ruderi romantici di questa costruzione, avvolti dall’edera: un perfetto sfondo per raccontare ai bambini storie di castelli e cavalieri! Proseguendo la salita tra alberi di castagno e pini silvestri, raggiungerete un bivio dove sorge l’Oratorio della Madonna del Buon Rimedio. Questa cappella del XVII secolo, bianca e isolata nel bosco, era un tempo luogo di preghiera per chiedere protezione durante le epidemie (da cui l’appellativo di “Buon Rimedio”). Fermatevi un istante: oltre all’atmosfera mistica, il posto regala una prima vista panoramica sui tetti di Suna in basso e sul lago che scintilla tra i rami.
Dopo circa 40-50 minuti totali di cammino in salita, il sentiero sbuca sull’asfalto nei pressi della Chiesa parrocchiale di Cavandone, dedicata alla Natività di Maria Vergine. Siete giunti a Cavandone, uno dei più piccoli e antichi nuclei abitati di Verbania, che conta appena poche decine di abitanti. Il paese ha origini medievali e un marcato carattere rurale: passeggiando tra le sue viuzze strette e le case in sasso con ballatoi in legno, avrete l’impressione che il tempo si sia fermato. Benvenuti nella “Verbania di una volta”!
Accanto alla chiesa di Cavandone noterete un maestoso albero di tasso (Taxus baccata) che si dice abbia oltre 500 anni: la sua chioma ombrosa protegge l’ingresso. Sul lato della chiesa, osservate una piccola costruzione addossata al muro: è una cappella-ossario decorata da antiche scritte e affreschi macabri sul tema della morte – un’usanza diffusa un tempo per ricordare ai fedeli la caducità della vita. All’interno della chiesa, se aperta, potete ammirare un pregevole trittico rinascimentale del pittore Sperindio Cagnoli (XVI sec.). Vale la pena fare due passi nel borgo: troverete lavatoi in pietra, cortili fioriti e scorci panoramici. Dalla piccola piazzetta dietro la chiesa, lo sguardo spazia sulle colline circostanti e scende giù fino al lago – un punto panoramico perfetto per scattare qualche foto ricordo, specialmente nelle limpide giornate autunnali quando l’aria frizzante regala visibilità eccezionale.
Curiosità locale: Cavandone negli ultimi anni sta rivivendo alcune tradizioni antiche. Dal 2016 è attivo in paese un forno comunitario per la cottura del pane. Si tratta di un forno in muratura ripristinato grazie all’iniziativa degli abitanti, dove periodicamente si organizza la panificazione collettiva seguendo le ricette di un tempo. Se capitate nel giorno giusto (spesso in occasione di feste patronali o sagre autunnali), potreste assistere alla sfornata di pagnotte e focacce cotte alla maniera tradizionale – e magari assaggiarne un pezzo caldo spalmato di miele locale! Informatevi presso la bacheca del paese: a volte sono segnalati eventi e giornate di apertura del forno ai visitatori.
Ritorno: per tornare a Suna potete rifare la stessa strada in discesa (30-40 minuti). In alternativa, se non ve la sentite di scendere dal sentiero ripido, utilizzate la strada asfaltata: uscendo da Cavandone verso sud, parte la carrozzabile che scende a fondovalle (indicazioni per Verbania). È più lunga (circa 5 km) ma meno pendente; potete anche chiamare un taxi se necessario. Un’opzione carina è organizzare un percorso ad anello: salire per il sentiero e scendere per la strada. Lungo la discesa su asfalto, dopo circa 1 km, incontrerete località Torchiedo e poi la zona di Sant’Anna, ricongiungendovi al lungolago di Pallanza/Suna.
Pausa ristoro: prima di affrontare la salita, ricaricatevi con una buona colazione a Suna. In piazza Cadorna trovate bar storici e panetterie: ad esempio il Caffè Tre Ponti serve ottimi cappuccini e brioche, mentre la Pasticceria San Marco propone dolcini artigianali. Provate la Margheritina di Stresa o le Intresine di Intra, biscotti locali al burro con mandorle e nocciole – una dolce energia per partire col piede giusto.
A Cavandone non ci sono ristoranti né bar (fa eccezione una piccola osteria aperta saltuariamente nei weekend estivi), quindi prevedete una merenda al sacco se pensate di trattenervi. Un’idea rustica: portate con voi un pezzo di Formaggio Ossolano d’alpe e pane integrale, da gustare all’ombra del vecchio tasso in cima al colle. Tornati a Suna, avrete senz’altro appetito: per pranzo scegliete una trattoria lungolago. “Imbarcadero Café” e “Estremadura Café” offrono pranzi leggeri, panini e insalatone con vista sul lago (e seggioloni a disposizione per i più piccoli). Se desiderate cucina tipica, l’Antica Osteria di Suna (poco interna rispetto al lungolago) propone piatti locali e ottimi risotti ai funghi. I bambini saranno i benvenuti con piatti semplici e gelato finale. Per una sosta gelato pomeridiana, spostatevi a Pallanza (15 min a piedi lungo la costa) dove troverete la gelateria La Tentazione – i suoi gusti artigianali (come il gelato alla lavanda o al miele di montagna) hanno conquistato anche il palato di molti adulti.
Consigli per famiglie: la salita a Cavandone è un po’ impegnativa per i bimbi più piccoli, ma i più grandicelli la vivranno come un’avventura. Fate soste frequenti lungo il bosco: cercate insieme forme di foglie diverse, raccontate la storia della “torre del castello” (Torraccia) per stimolare la loro fantasia. Portate una borraccia d’acqua e qualche snack (frutta secca o cioccolatino) da dare come “ricompensa” ad ogni tappa raggiunta – li motiverà a proseguire. In cima, il borgo di Cavandone sembra uscito da una fiaba: potreste organizzare una piccola caccia al tesoro (ad esempio, “Trova la casa con il portone rosso”, “Conta quanti gatti vedi”). Attenzione solo a tenerli vicino a voi lungo la strada asfaltata se scegliete quella in discesa, perché passa qualche auto. Una volta tornati a Suna, premiateli con un bel tuffo rinfrescante: la spiaggetta di Suna (zona Lido) è perfetta in estate per fare il bagno nel lago in sicurezza (c’è un’area acqua bassa adatta ai bambini) e costruire castelli di sabbia.
Consigli per coppie: questo percorso unisce natura e autenticità – ingredienti perfetti per i viaggiatori romantici. Partite nel tardo pomeriggio, così da raggiungere Cavandone verso l’ora del tramonto: potrete ammirare il sole calare dietro le montagne della Val Grande, tingendo il lago di sfumature rosa dorate. Dal belvedere accanto alla chiesa il panorama al tramonto è impagabile e l’atmosfera del borgo all’ora vespertina è tranquilla e intima. Portate con voi una piccola bottiglia di spumante locale (ad esempio un Metodo Classico dell’Ossola) e due calici di plastica: brindare al tramonto a Cavandone sarà un momento da ricordare. Ridiscendete con calma mentre le prime luci della sera si accendono in valle – magari optando per la strada asfaltata illuminata dalla luna. Tornati a Suna, per concludere in bellezza, vi attende una cena romantica: consigliamo l’Antica Osteria San Pietro a Intra (raggiungibile in 10 minuti di auto o taxi), locale del 1850 con cucina di lago raffinata e ambiente caldo (meglio prenotare). Se preferite restare a Pallanza, il già citato Ristorante Milano offre luci soffuse e tavoli panoramici sul lago – l’ideale per una cena a lume di candela accompagnata dai migliori vini piemontesi.
Itinerario Arte e Cultura – Musei, Storia e Tradizioni Verbanesi
Questo capitolo è dedicato agli amanti dell’arte, della storia e della cultura locale. Verbania vanta musei interessanti, chiese affascinanti e scorci che raccontano la vita di un tempo. Abbiamo pensato a due passeggiate urbane: una a Pallanza, tra palazzi storici e musei, e una a Intra, cuore commerciale e religioso della città. Entrambe sono facili e pianeggianti, adatte a tutte le età, e ricche di spunti sia per incuriosire i bambini che per soddisfare gli appassionati di cultura.
3. Pallanza Storica: Museo del Paesaggio e Ville sul Lago
Partenza: Pallanza, Imbarcadero / Piazza Garibaldi (fermata bus e navigazione)
Arrivo: Pallanza, Villa Giulia (ritorno al punto di partenza lungo la stessa via)
Lunghezza: ~2 km (percorso lineare A/R)
Durata media: 2 ore (comprese visite al museo e soste nei giardini)
Dislivello: nullo (cittadino pianeggiante)
Accessibilità: Alta. Il percorso si snoda su strade pianeggianti e marciapiedi; passeggini e sedie a rotelle possono transitare agevolmente. Unica avvertenza: l’ingresso al Museo del Paesaggio prevede alcuni gradini (munito di piattaforma per disabili su richiesta).
Periodo consigliato: Tutto l’anno. In estate e primavera godrete dei giardini in fiore e di eventi all’aperto, in autunno le foglie tingono di romanticismo i viali, in inverno troverete meno folla e potrete rifugiarvi nei musei nelle giornate fredde. Attenzione agli orari del Museo del Paesaggio, che in bassa stagione potrebbe essere aperto solo alcuni giorni a settimana (di solito chiuso il martedì).
Punti di interesse: Palazzo di Città (Municipio storico), Museo del Paesaggio (Palazzo Viani Dugnani), Monumenti ai Caduti (sculture di Troubetzkoy) e Mausoleo Cadorna (arch. Piacentini), parco e Villa Giulia (eventi e mostre).
Iniziate la vostra passeggiata nella pittoresca Pallanza, affacciata sul golfo occidentale del Lago Maggiore. Dal molo dell’imbarcadero, con le aiuole fiorite e le montagne a far da sfondo, incamminatevi verso sinistra lungo il Lungolago: subito incontrerete il maestoso Palazzo di Città. Questo elegante edificio ottocentesco, oggi sede distaccata del Comune, si distingue per il suo ampio porticato a colonne che abbraccia Piazza Garibaldi. All’ombra del portico hanno luogo mercatini e manifestazioni locali; immaginate l’epoca in cui sotto queste volte passeggiavano dame con l’ombrellino e gentiluomini in frac.
Prendete Via Ruga (di fronte al municipio) – una stretta stradina acciottolata che in pochi passi vi porta indietro nel tempo. Sui lati si affacciano antiche botteghe e abitazioni; al civico 44 sorge Palazzo Viani Dugnani, sede principale del Museo del Paesaggio di Verbania. Il museo, fondato nel 1909, è dedicato all’arte e alla storia locale: vi si trovano sezioni di pittura e scultura, una collezione archeologica e mostre temporanee. Vale senz’altro la visita, soprattutto se amate l’arte ottocentesca: qui sono custodite opere di artisti che hanno celebrato i paesaggi del lago. Un nome su tutti: Paolo Troubetzkoy, scultore verbanese di fama mondiale. Nelle sale del museo ammirerete alcune sue sculture in bronzo dal gusto impressionista (una su tutte, il famoso “Busto di Tolstoj”). Sono esposte anche tele di Daniele Ranzoni e Achille Tominetti, pittori della corrente scapigliata lombarda che ritrassero con tocchi vibranti i paesaggi e le genti del Verbano. Info utili: il Museo del Paesaggio è generalmente aperto dal mercoledì alla domenica, con orario 10:00-18:00 (chiuso lunedì e martedì); biglietto intero circa €8, ridotto €5. Consiglio: se viaggiate in famiglia, chiedete in biglietteria se sono disponibili piccole schede-gioco per bambini: spesso organizzano attività come la “caccia al dettaglio” tra le opere, per rendere la visita più coinvolgente anche per i più giovani.
Usciti dal museo, tornate su Via Ruga fino al lungolago e proseguite a sinistra. Subito notate, nei giardinetti affacciati sull’acqua, due opere commemorative molto diverse fra loro. La prima è il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale opera dello scultore Troubetzkoy (lo stesso delle statue viste al museo): rappresenta una madre con un bimbo in braccio nell’atto di deporre un fiore – un’immagine delicata e toccante che invita alla pace. Poco più avanti ecco invece il severo Mausoleo Cadorna, un monumento imponente progettato dall’architetto Marcello Piacentini (noto esponente del Razionalismo italiano negli anni ’30). Questa massiccia costruzione in pietra, a pianta circolare, custodisce le spoglie del generale Luigi Cadorna, originario di Pallanza. I due monumenti, così diversi – uno tenero e l’altro austero – offrono uno spunto interessante per parlare ai ragazzi dell’arte come espressione dei sentimenti: la pietà e il ricordo nel caso di Troubetzkoy, l’orgoglio patriottico in quello di Piacentini.
Continuando la passeggiata, superate il piccolo porticciolo turistico di Pallanza (con le barche ormeggiate e i cigni che spesso si avvicinano in cerca di briciole) e raggiungete l’entrata del Parco di Villa Giulia. Questo è un giardino pubblico aperto sempre, molto amato da famiglie e coppie. In primavera ed estate i prati invitano a stendere una coperta per un picnic improvvisato, mentre i bambini possono giocare liberamente – c’è anche un piccolo parco giochi attrezzato. Il parco gode di una posizione privilegiata: affacciato direttamente sul lago, proprio di fronte all’Isolino di San Giovanni (una minuscola isola privata, famosa perché fu residenza del direttore d’orchestra Arturo Toscanini). Sedetevi su una panchina fronte isolino, sotto l’ombra di un cedro secolare, e godetevi la vista: l’acqua calma del golfo e la sagoma dell’isoletta con il suo palazzotto sembrano un dipinto vivente.
All’interno del parco sorge la bella Villa Giulia, edificio in stile eclettico dei primi del Novecento. La villa fu costruita dal cavalier Branca (produttore del celebre Fernet Branca) e dedicata alla moglie Giulia; oggi è di proprietà comunale e sede di eventi culturali, convegni e mostre. Ogni anno qui si tengono manifestazioni di richiamo: ad esempio le Mostre della Camelia (una in inverno, tra fine febbraio e marzo, e una primaverile intorno ad aprile) – occasioni in cui le sale di Villa Giulia e il parco si riempiono di splendide camelie fiorite, vera passione gardencolore del Lago Maggiore. In autunno Villa Giulia ospita il salone del libro “Editoria & Giardini”, rassegna dedicata ai libri di giardinaggio e natura, con espositori e incontri (imperdibile per chi ama letteratura e verde). D’estate, invece, il parco è palco di concerti all’aperto e del festival LetterAltura, rassegna di letteratura di montagna e viaggi. Se trovate una mostra in corso durante la vostra visita, approfittatene: spesso sono gratuite o incluse in biglietti cumulativi con il Museo del Paesaggio.
Dal parco di Villa Giulia inizia una piacevole pista ciclopedonale che costeggia il lago. Potete seguirla per una passeggiata digestiva: lungo il percorso ammirerete le facciate di ville storiche affacciate sull’acqua, con i loro parchi privati punteggiati di rododendri e azalee (una vera esplosione di colori tra aprile e maggio). Dopo circa 10-15 minuti di cammino arrivate all’ingresso dei famosi Giardini Botanici di Villa Taranto, ma questi fanno parte di un altro itinerario (vedi sezione Natura e Paesaggi). Se non intendete visitarli ora, potete considerare questo il punto di ritorno. In alternativa, potete spingervi fino ai cancelli per dare un’occhiata al viale di accesso fiancheggiato da cedri maestosi e fontane: Villa Taranto fu creata dall’esuberanza botanica del Capitano Neil McEacharn negli anni ’30, e oggi è uno dei giardini botanici più famosi al mondo, con 20 ettari di piante da ogni continente e spettacoli di fioriture che si susseguono tutto l’anno (dalle bulbose primaverili, alle azalee e rododendri, al Labirinto dei Tulipani in estate e al foliage autunnale). Se avete tempo, una visita ai giardini (ingresso a pagamento, circa €12) è altamente consigliata; in questa guida, troverete maggiori dettagli nell’Itinerario 7 dedicato ai giardini.
Per il rientro a Piazza Garibaldi potete seguire a ritroso la ciclopista oppure prendere l’autobus urbano che ferma nei pressi di Villa Taranto (linea Pallanza-Intra). In alternativa, un’opzione panoramica è arrivare all’imbarcadero di Villa Taranto e prendere un battello di linea che in pochi minuti vi riporterà all’imbarcadero di Pallanza da dove siete partiti – un breve giro in barca sempre gradito ai più piccoli.
Pausa ristoro: questa passeggiata culturale può essere arricchita da gustose tappe. Per la colazione iniziale, fermatevi allo storico Bar Imbarcadero sotto i portici di Palazzo di Città: caffè e brioches con vista lago per iniziare al meglio. Se visitate il museo a metà mattinata, potete fare uno spuntino al volo nella caffetteria di Casa Ceretti (intra moenia del Museo del Paesaggio): a pochi passi da Palazzo Viani Dugnani, in Via Roma 42, Casa Ceretti è uno spazio artistico con un’accogliente caffè dove spesso espongono artisti locali – l’atmosfera creativa e le torte casalinghe ne fanno un luogo ideale per una pausa culturale e culinaria insieme. Per il pranzo, in zona Villa Giulia c’è il Ristorante Il Monterosso che offre piatti tipici e menu bimbi; in alternativa, soprattutto se è una giornata di sole, approfittate dei food truck o chioschi che spesso sono presenti nel parco durante gli eventi per prendere un panino con salumi ossolani o uno stinchétt (specialità locale simile a una crêpe di farina cotta su piastra, da farcire con formaggi). Se preferite un ristorante, appena fuori dal parco di Villa Giulia c’è l’Osteria del Riccio, piccola trattoria intima con cucina di lago (adatta più a coppie, dato l’ambiente raccolto). Nel pomeriggio, un gelato è d’obbligo: a Pallanza alta, in Via Ruga, c’è la gelateria Ciao Bella che serve gelati artigianali cremosi – da provare il gusto “Amaretto di Pallanza”, dedicato ai tradizionali biscotti di mandorla prodotti qui.
Consigli per famiglie: Pallanza è a misura di bambino: poco traffico e tanti spazi aperti. Nel Museo del Paesaggio chiedete del percorso kids, molte volte il personale propone ai bimbi di cercare un dettaglio in un quadro o di disegnare la statua preferita – un modo divertente per tenerli impegnati. All’uscita, potete fare una gara a rincorrersi sotto i portici del municipio (i bimbi adorano l’eco delle loro voci sotto le volte!). Nel parco di Villa Giulia, mentre i genitori si godono il panorama, i piccoli possono sfogarsi nell’area giochi: scivolo, altalena e magari incontreranno coetanei con cui giocare a pallone sul prato. Tenete presente che Villa Giulia durante i grandi eventi può essere affollata: in tal caso, tenete per mano i bimbi per non perderli di vista nella folla. Se capitate durante la Mostra della Camelia, preparatevi a scattare mille foto ai vostri bimbi mentre annusano i fiori o osservano incuriositi le composizioni floreali – potrebbe anche venir loro voglia di iniziare una collezione di fiori pressati come souvenir naturale. Prima di andare via, concedete loro un piccolo souvenir: alla libreria Il Chiostro sotto i portici vendono libretti illustrati sulla storia locale e spesso pupazzetti di animali del lago (cigni, rane di peluche) che faranno felici i più piccoli.
Consigli per coppie: Pallanza possiede un fascino romantico d’altri tempi. Immaginate di passeggiare mano nella mano sotto i portici storici, di fronte a voi il lago calmo e il profilo delle isole. Per le coppie interessate all’arte, condividere l’esperienza del museo può essere stimolante: potreste giocarvi qualche quiz amoroso, ad esempio scegliere ciascuno la vostra opera preferita e poi confrontarvi sui motivi della scelta – un modo per conoscersi meglio attraverso l’arte. Uno dei luoghi più romantici è il belvedere di Villa Giulia al tramonto: salite la breve scalinata fino alla terrazza della villa (quando accessibile durante eventi o mostre) e affacciatevi da lì mentre il cielo si tinge di rosa sul lago. Questa terrazza è stata scenario di concerti e danze nel primo ‘900 – chissà quante dichiarazioni d’amore avrà visto! Fate un salto anche all’Oratorio di San Remigio se avete tempo (15 minuti di passeggiata in salita dalla statua di Cadorna, seguite via Castagnola): è una minuscola chiesa romanica isolata sul promontorio di Castagnola, dichiarata Patrimonio UNESCO, spesso aperta su richiesta. Qui regna un silenzio surreale e la vista sul lago è ampia e spettacolare: un angolo perfetto per scambiarsi promesse o semplicemente godere della compagnia reciproca lontani dal mondo. Infine, per concludere in bellezza, prenotate una cena speciale magari in occasione di un evento: durante Editoria & Giardini, alcune cene letterarie a tema vengono organizzate nei saloni di Villa Giulia; informatevi se ce ne sono in calendario, potrebbe essere emozionante cenare in villa illuminata a festa. Altrimenti, una cena sul battello serale è un’altra opzione romantica: da Pallanza partono mini-crociere con cena a bordo (in estate) per navigare nel golfo al chiaro di luna. Brindare guardando le luci di Verbania riflesse nell’acqua sarà il degno finale per il vostro itinerario culturale a Pallanza.
4. Intra e dintorni: Contrade, Basiliche e Vita di Città
Partenza: Verbania Intra, Imbarcadero Vecchio (Lungolago di Intra, Piazza Matteotti)
Arrivo: Verbania Intra, Basilica di San Vittore (Piazza San Vittore)
Lunghezza: ~1.5 km (percorso lineare)
Durata media: 1.5 ore (senza contare eventuale tempo al mercato o shopping)
Dislivello: nullo
Accessibilità: Alta. Tutto il percorso è urbano e pianeggiante, fruibile con passeggini e sedie a rotelle. Le strade del centro storico (Contrada) sono lastricate in porfido ma senza gradini.
Periodo consigliato: Tutto l’anno, preferibilmente in giorno di mercato (sabato) per vivere la vivace atmosfera locale. In estate considerate che Intra è la parte più “cittadina” e può fare caldo tra le vie a mezzogiorno – meglio la mattina o il tardo pomeriggio, magari abbinando la passeggiata a un gelato rinfrescante. In dicembre il centro si anima con luminarie e mercatini di Natale, molto caratteristici.
Punti di interesse: Antico Imbarcadero con tettoia liberty, Contrada di Intra (via San Vittore – via Roma) con negozi storici, Piazza San Vittore e Basilica di San Vittore, oratorio di Santa Marta, (opzione: visita a Casa Ceretti – laboratorio d’arte).
Intra è il “cuore pulsante” di Verbania, fulcro commerciale e ricco di vita. Questo itinerario culturale vi porta alla scoperta della sua anima storica, tra antiche contrade e luoghi di fede, senza tralasciare l’aspetto più genuino: il mercato e le botteghe artigiane. Iniziate dal lungolago di Intra, dove si trova l’Imbarcadero Vecchio: a differenza del moderno imbarcadero utilizzato oggi dai battelli, questo si riconosce per l’elegante tettoia in ferro battuto di fine ‘800 che lo sovrasta, un gioiellino in stile liberty. Un tempo qui attraccavano piroscafi e traghetti carichi di merci; oggi la tettoia è stata restaurata ed è un luogo simbolo, punto di ritrovo per i localie cornice per foto suggestive (specialmente la sera, quando viene illuminata).
Da Piazza Matteotti (dove sorge l’imbarcadero) attraversate la strada e inoltratevi nella cosiddetta Contrada: è l’antico asse viario di Intra, corrispondente alle attuali Via San Vittore e Via Roma. La pavimentazione in porfido e i palazzi a filo strada le conferiscono ancora l’aspetto di una volta. Lungo questa via pedonale si affacciano numerosi negozi, alcuni dei quali vantano decenni di attività: panetterie, drogherie, farmacie storiche con insegne in ferro battuto. Passeggiate con calma, magari curiosando nelle vetrine: potreste trovare prodotti tipici come gli “Amaretti di Pallanza” o i già citati biscotti Intresine, ottimi da portare a casa come souvenir gastronomico.
Se vi trovate qui di sabato mattina, vi imbatterete nel celebre Mercato di Intra: dalle 8 alle 16 la Contrada e le piazze adiacenti si riempiono di oltre 240 bancarelle variopinte. È uno spettacolo di voci, colori e profumi – un’occasione perfetta per immergersi nella vita locale. Troverete di tutto: dal banco del formaggiaio ossolano (con tome d’alpeggio e formaggini di capra) al pescivendolo con il pesce di lago fresco (alborelle, persico, luccioperca), dalle coloratissime bancarelle di frutta e verdura a quelle di abbigliamento e casalinghi. Per le famiglie è un’esperienza divertente: i bambini potranno scegliere un sacchetto di marron glacé o di caramelle gommose, mentre i genitori contratteranno il prezzo di una forma di formaggio o di un salame nostrano. Non perdetevi il Bancolino dei Fiori di Montagna: un venditore che porta mazzetti di genzianella, arnica e altri fiori essiccati delle Alpi – un pezzo di montagna al mercato sul lago!
Proseguendo lungo Via San Vittore, arriverete in Piazza San Vittore, il cuore spirituale di Intra. Qui sorge la monumentale Basilica di San Vittore, dedicata al patrono di Verbania. La basilica ha una facciata neoclassica imponente e soprattutto una notevole cupola centrale verde rame che domina il profilo della città, affiancata da un alto campanile. Entrate: l’interno è maestoso, a tre navate, arricchito da affreschi e decorazioni barocche. Sulla volta e sulle pareti potrete ammirare affreschi settecenteschi recentemente restaurati, dai colori vivaci e ben conservati. Notate le cappelle laterali riccamente decorate e la luce soffusa che filtra dalle vetrate istoriate – un luogo di raccoglimento e arte sacra al contempo. Se salite sul presbiterio, potrete vedere da vicino l’organo a canne e l’altare maggiore in marmi policromi.
Accanto alla basilica, sulla stessa piazza, si trova l’antico Oratorio di Santa Marta: una piccola chiesetta più modesta, dalla facciata semplice, spesso aperta in estate per mostre o concerti di musica classica. Meritano uno sguardo anche le belle case porticate che cingono Piazza San Vittore, con bar e gelaterie dove i locali si ritrovano dopo la messa domenicale.
Da Piazza San Vittore, potete fare una deviazione di pochi minuti in Via De Bonis (a fianco della basilica) per raggiungere Casa Ceretti – ne abbiamo parlato anche nell’itinerario di Pallanza, ma ricordiamo che a Intra, in Via Roma 42, c’è questo spazio culturale polifunzionale legato al Museo del Paesaggio. Casa Ceretti è un’antica abitazione donata al museo, oggi sede di laboratori d’arte contemporanea, mostre temporanee ed eventi didattici. All’interno ospita anche una caffetteria di quartiere molto carina, con arredi vintage e spesso esposizioni fotografiche alle pareti. Se siete appassionati di arte moderna, informatevi sulle mostre in corso: potrebbe esserci una piccola esposizione gratuita di artisti locali, oppure laboratori aperti di pittura dove anche i bambini possono cimentarsi con pennelli e colori.
Curiosità storica: sapevate che Intra era famosa per l’industria tessile? Nel XIX secolo qui sorsero importanti filature e manifatture. Oggi di quel passato industriale rimangono poche tracce visibili, ma potete notare lungo il torrente San Bernardino (che sfocia a Intra) alcuni edifici ristrutturati: erano opifici e mulini. In particolare, l’area dell’odierna Biblioteca Civica (Villa Maioni) era un tempo occupata dalla grande filatura Hussy. Intra era anche sede di tipografie e giornali: nel 1888 vi fu stampata la prima copia de “La Gazzetta del Lago”. Passeggiando, fate caso alle targhe commemorative sui muri: spesso indicano la casa natale di qualche illustre intrense (ad esempio troverete quella di Giuseppe Motta, intrense che divenne Presidente della Confederazione Svizzera nei primi ‘900). Questi dettagli aggiungono spessore alla visita, rivelando storie nascoste dietro le facciate.
Il tour culturale di Intra può concludersi qui, in Piazza San Vittore, oppure proseguire liberamente esplorando le vie attorno (via Giovanola e via XXV Aprile sono altre strade pedonali piene di negozietti e caffè). Se volete aggiungere un tassello museale, a circa 3 km (raggiungibile però meglio in auto/bus) c’è la già citata Casa della Resistenza a Fondotoce, per chi fosse interessato alla storia contemporanea.
Pausa ristoro: a Intra le occasioni golose non mancano. Se la vostra passeggiata inizia di mattina, potete fare colazione da Caffè Verbano in Piazza Ranzoni, famoso per le sue Margheritine (biscotti di pasta frolla inventati a Stresa ma diffusi anche qui). Durante il giro in Contrada, tenete d’occhio la vetrina della Pasticceria Castagnetti: troverete le Intresine, i tipici biscotti di Intra cosparsi di granella di mandorle e nocciole – acquistatene un sacchetto, saranno il vostro snack durante il cammino. Se capitate al mercato, magari preferite pranzare con street food: provate il “Panino del Lago” da un banco gastronomia (di solito farcito con filetto di pesce persico impanato e salsa tartara) o un cartoccio di frittura di alborelle da spizzicare passeggiando. In un angolo della piazza del mercato c’è spesso una bancarella che prepara polenta e tapulone (lo stufato di asinina tipico novarese) – piatto robusto ma succulento, perfetto nelle giornate fresche.
Per un pranzo seduti con famiglia, l’Osteria di Intra (in Via Baini) offre menu bambini e piatti caserecci come gnocchi al formaggio e cotoletta. I genitori apprezzeranno il loro risotto al pesce persico. Per le coppie, invece, suggeriamo un pranzo leggero e raffinato da La Casera – Bottega e Osteria: questo locale è sia negozio di prelibatezze sia piccolo bistrot, dove potete fare una degustazione di formaggi e salumi locali accompagnati da un calice di vino. L’atmosfera è rustica-chic, ideale per una pausa intima a due.
Merenda time? D’obbligo il gelato alla gelateria “Gelato d’altri tempi” in Via San Vittore, premiata come una delle migliori di Verbania: gusti cremosi e genuini che faranno impazzire i bambini (hanno anche gusti senza lattosio e vegan per chi avesse esigenze alimentari). Provate “Lago Maggiore” al gusto di limone e verbena, davvero rinfrescante. Un’altra opzione tipica intrense è la “Vera Gazzosa al sambuco”: in alcuni bar del centro troverete questa bibita vintage prodotta artigianalmente in Ossola, dal sapore dolce e floreale – i nonni la bevevano da ragazzi, i nipotini la scopriranno con curiosità.
Per aperitivo e cena, Intra offre tanto. Alle coppie consigliamo un aperitivo al “Establishment”, un wine bar moderno in Piazza San Vittore, con ottimi taglieri e bollicine locali, oppure un calice al Caffè Borgo affacciato sul lungolago, per brindare guardando le ultime luci del giorno sul monte Rosa in lontananza. Se volete stupire la vostra dolce metà con una cena gourmet, a pochi chilometri da Intra c’è il Ristorante Piccolo Lago (2 stelle Michelin) affacciato sul lago di Mergozzo, dove lo chef Marco Sacco reinterpreta la tradizione in chiave molecolare – un’esperienza culinaria fuori dal comune. Tenete presente però che è necessario prenotare e l’auto per raggiungerlo. In città, un’ottima alternativa romantica è la già citata Antica Osteria San Pietro in Via San Vittore: ambiente raccolto con caminetto, cucina di pesce di lago freschissimo (protagonista il coregone in carpione e il risotto al Nebbiolo) e un’eccellente carta di vini; qui l’atmosfera è d’altri tempi, perfetta per una cena a due con calma. Le famiglie magari preferiranno una buona pizzeria: Pizza Si o La Tana del Lupo offrono pizze napoletane doc e seggioloni per bimbi, così tutti saranno felici. Per un dolce finale non dimenticate una fetta di “Torta di Intresine” (un dolce locale che unisce gli ingredienti dei biscotti intresine in versione torta morbida) presso la Casa del Dolce, da gustare magari passeggiando sul lungolago di Intra sotto le stelle.
Consigli per famiglie: il mercato del sabato a Intra è un tripudio che può anche stancare i bimbi più piccoli con la confusione. Se li vedete provati, una buona idea è fare un salto all’area giochi di Villa Maioni (a 10 minuti a piedi dal centro, direzione Pallanza): qui c’è un bel parco con giochi inclusivi, fontanelle e tanto spazio per correre. Inoltre, proprio accanto, c’è la Biblioteca Civica con una sezione ragazzi ben fornita – spesso il sabato mattina organizzano letture per bambini o piccole attività (controllate sul sito comunale gli eventi). Un altro luogo di divertimento è “Space Verbania” (in zona Trobaso, 5 minuti in auto): un parco giochi indoor con percorsi, scivoli, vasca di palline e trampolini elastici, ottimo in caso di pioggia o per far sfogare i bimbi dopo tante “cose da grandi”. Anche una semplice sosta in gelateria può diventare educativa: alla Gelateria K2 di Intra, i gelatai sono disponibilissimi a spiegare ai bambini come si fa il gelato artigianale – magari i vostri figli ne usciranno sognando di fare i mastri gelatai! Prima di lasciare Intra, se avete tempo, portateli a vedere il traghetto Intra-Laveno che attracca al porto nuovo: la gigantesca stiva che “mangia” le automobili li lascerà a bocca aperta. Un ultimo consiglio: in estate, Intra organizza serate di “Shopping sotto le stelle” il mercoledì, con negozi aperti fino a tardi e animazione in strada (giocolieri, clown, musicisti itineranti) – una serata perfetta per famiglie, dove i bimbi si divertiranno e i genitori potranno curiosare nelle botteghe in un clima di festa.
Consigli per coppie: Intra offre scorci di vita locale autentica che possono essere molto romantici se condivisi con la persona amata. Ad esempio, svegliarsi presto il sabato e passeggiare tra i banchi del mercato mano nella mano, confondendosi tra i residenti – un modo per vivere la città come due intrensi DOC, magari comprando un mazzo di fiori per lei da uno dei banchi (gesto sempre apprezzato!). Nel pomeriggio, potreste dedicare un momento a qualcosa di particolare: perché non fare insieme un laboratorio in Casa Ceretti? Spesso organizzano workshop di pittura o ceramica per adulti anche ai principianti – creare qualcosa insieme è un’esperienza che unisce. E che dire di una visita in liuteria? Intra ha qualche laboratorio artigiano di strumenti musicali: se riuscite a trovarne uno aperto (ce n’è uno in via Franzosini), entrate a curiosare tra violini e chitarre fatti a mano – un mondo affascinante e pieno di passione, un po’ come la vostra storia d’amore. All’ora del tramonto, tornate sul lungolago di Intra: la luce aranciata illumina la facciata della basilica e la superficie del lago si fa dorata. Sedetevi sulla panchina sotto la tettoia dell’imbarcadero vecchio: è uno dei luoghi preferiti dagli innamorati locali. Da lì osservate il viavai delle papere e lasciatevi cullare dal rumore leggero delle onde. Per cena, oltre ai suggerimenti già dati, un’esperienza unica per coppie è la cena in battello: informatevi presso la Navigazione Lago Maggiore se organizzano crociere serali con cena (in genere in estate sì, con partenza da Intra o Pallanza). Navigherete sotto le stelle, cenando a bordo in un ambiente sospeso tra acqua e cielo. Al rientro, Intra by night offre localini dove concludere la serata: potete sorseggiare un cocktail al Blue Moon Lounge sulla piazzetta del porto, affacciati sullo skyline notturno del lago. La notte a Verbania è tranquilla e passeggiando rientrerete magari al vostro hotel con la sensazione di aver vissuto una giornata davvero piena di emozioni condivise.
Itinerario Architettura – Ville, Chiese e Panorami Storici
Verbania è conosciuta come la “città giardino”, ma oltre ai fiori custodisce un notevole patrimonio architettonico: antiche chiese romaniche e rinascimentali, ville signorili con parchi incantevoli, fino ad esempi di architettura moderna audace. Questo itinerario tematico vi guida tra architettura sacra e ville storiche, svelando storie d’altri tempi. Preparatevi a salire sulla verde colle della Castagnola, vero scrigno di tesori architettonici, e a scoprire alcuni degli edifici più affascinanti di Verbania.
5. Sul Colle della Castagnola: l’Oratorio di San Remigio e Villa Sogno
Partenza: Pallanza, Ingresso Giardini di Villa Taranto (Via Vittorio Veneto)
Arrivo: Pallanza, Villa San Remigio (ritorno al punto di partenza per stesso percorso)
Lunghezza: ~2 km (tra andata e ritorno)
Durata media: 1.5 ore (senza contare eventuale visita ai giardini)
Dislivello: +120 m circa (salita su strada e sentiero)
Accessibilità: Media. Il percorso si svolge in parte su strada asfaltata e in parte su vialetti sterrati all’interno dei giardini di Villa San Remigio. La salita è breve ma ripida. Passeggini: possibili ma con fatica (si consiglia passeggino da trekking o marsupio). Sedie a rotelle: la strada asfaltata arriva sino al cancello di Villa San Remigio, ma i vialetti del parco sono sterrati e con gradini; la chiesetta ha accesso con scalini. Consigliato solo a persone con accompagnatore robusto in grado di spingere in salita.
Periodo consigliato: Primavera ed estate per godere dei giardini in fiore e della vegetazione (aprile-giugno soprattutto); in autunno per i colori caldi e la limpidezza del panorama; in inverno le ville potrebbero non essere visitabili all’interno, ma il percorso resta piacevole per la vista. Tenete presente che la Villa San Remigio e i suoi giardini non sono sempre aperti al pubblico: generalmente visitabili in occasioni speciali (Giornate FAI, eventi estivi) o su prenotazione. Informatevi presso l’ufficio turistico se ci sono aperture previste. L’Oratorio di San Remigio spesso è aperto la domenica pomeriggio in estate o per messe occasionali.
Punti di interesse: Viale d’accesso di Villa Taranto (esterno), Oratorio di San Remigio (chiesa romanica XI sec.), Villa San Remigio e parco storico (stili di giardino vari, palazzo barocco napoletano), panorami sul Lago Maggiore.
Dal cancellone d’ingresso dei Giardini Botanici di Villa Taranto (facilmente raggiungibile con bus o parcheggio nei dintorni), imboccate la strada in salita sulla destra, Via San Remigio, che si arrampica sul promontorio denominato Colle della Castagnola. In pochi minuti vi troverete immersi in un ambiente verde e silenzioso, lontano dal traffico del lungolago sottostante. Lungo la salita, sulla sinistra potete sbirciare oltre il muro di cinta dei giardini di Villa Taranto: scorgerete fontane e aiuole geometriche, preludio delle meraviglie botaniche che vi aspettano se deciderete di visitarli in seguito (vedi Itinerario 7).
Dopo circa 200 metri, un cartello indica una deviazione pedonale verso l’Oratorio di San Remigio. Prendete il vialetto che si stacca dalla strada asfaltata: in pochi passi vi conduce davanti a una chiesetta in pietra, dall’aspetto semplice e antichissimo. Questo oratorio, costruito tra l’XI e il XII secolo, è uno dei più insigni esempi di architettura romanica del Verbano. Inserito in posizione panoramica straordinaria, domina dall’alto Pallanza e il lago. Osservatene la facciata a capanna, il portico aggiunto successivamente e l’abside semicircolare decorata da archetti pensili tipici del romanico. Se aperto (e spesso in estate lo è, con volontari che fanno da guida), entrate: vi accoglierà un interno raccolto, con antichi affreschi alle pareti raffiguranti santi e una Madonna del Latte (dove la Vergine allatta il Bambino, iconografia rara e delicata). Lo spazio profuma di storia: qui pregavano i feudatari medievali e qui vennero celebrati importanti riti nei secoli passati. Nel 1947, lo scrittore Piero Chiara ambientò un racconto proprio in San Remigio, affascinato dall’aura mistica del luogo. Non a caso, questo oratorio è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel contesto dei “Sacri Monti prealpini” per il suo valore storico spirituale.
Uscendo sul sagrato, godetevi il panorama mozzafiato: siete in uno dei punti più scenografici di Verbania. Sotto di voi il giardino di Villa Taranto, più in là la cittadina di Pallanza con la sua cupola di San Leonardo, e tutt’intorno l’abbraccio blu del Lago Maggiore punteggiato dalle isole (di fronte si vede bene l’Isola Madre con il suo palazzo, più a destra spunta la sagoma dell’Isola Bella). Questo belvedere naturale è un posto magnifico per scattare foto o semplicemente per respirare la bellezza: c’è una pace quasi surreale, interrotta solo dal frinire delle cicale in estate. Cercate sul retro della chiesetta uno scorcio tra i cipressi: vedrete emergere poco lontano il profilo di una villa signorile – è la prossima tappa.
Riprendete il cammino salendo ancora qualche minuto attraverso il parco (seguite il sentiero che sale dietro l’oratorio, segnalato). Vi troverete presto davanti al cancello di Villa San Remigio, contrassegnato da due colonne in pietra. Se il cancello è aperto (in occasione di visite), potrete entrare liberamente nei giardini di Villa San Remigio; se fosse chiuso, spesso c’è un cartello con un numero di telefono per prenotare visite guidate o orari di apertura. Superato il cancello, percorrete il viale alberato e preparatevi a un viaggio nel tempo: Villa San Remigio è un luogo carico di arte e romanticismo.
La villa nacque infatti dal sogno di due cugini e innamorati, Silvio Della Valle di Casanova (musicista e poeta) e Sofia Browne (pittrice irlandese). I due si sposarono nel 1896 e decisero di trasformare la vasta proprietà collinare ereditata dal nonno (un diplomatico irlandese) nel loro “giardino dei sogni”. Tra il 1897 e il 1916, Silvio e Sofia rivoluzionarono il luogo con raffinata sensibilità artistica: demolirono un vecchio chalet e al suo posto costruirono un palazzo in stile barocco napoletano, e soprattutto plasmarono il terreno scosceso in una serie di giardini tematici unici. Passeggiando, cercate di cogliere i diversi ambienti: c’è il giardino all’italiana con terrazzamenti simmetrici, statue e balaustre; poi improvvisamente svolterete in un angolo più selvaggio, il giardino all’inglese, dove la natura sembra crescere libera con alberi secolari e prati mossi. Troverete anche un giardino medievale con un piccolo hortus conclusus (giardino chiuso) ricco di fiori profumati e piante officinali – qui l’atmosfera si fa intima e raccolta, complice la presenza della vicina chiesetta romanica di San Remigio che dona un’aura antica al luogo.
Ma la cosa forse più affascinante di Villa San Remigio è che ogni angolo del parco rappresenta un sentimento caro ai due amanti: i Della Valle chiamarono infatti le varie sezioni “Giardino della Mestizia” (dove piante dai toni scuri e un laghetto evocano la tristezza) e “Giardino della Gioia” (esplosione di colori e vitalità). C’è anche un “Viale dei Ricordi” che conduce al Giardino dei Sospiri, quasi a voler simboleggiare il cammino della vita e dell’amore attraverso momenti felici e malinconici. Scoprire queste piccole targhe o indicazioni – se ancora presenti – è come leggere una poesia a cielo aperto. Pensate: in questi viali passeggiò persino il Vate Gabriele D’Annunzio, amico degli sposi, che qui trovò ispirazione (la leggenda vuole che D’Annunzio rimase colpito dall’armonia di questi luoghi tanto da menzionare Villa San Remigio in alcune sue lettere).
Avvicinandovi alla Villa vera e propria, ne ammirerete la facciata ocra con decorazioni barocche: sembra quasi un palazzo del Sud Italia trapiantato sul lago, omaggio di Silvio alle radici napoletane della sua famiglia. Oggi Villa San Remigio appartiene alla Regione Piemonte ed è sede di rappresentanza: non sempre gli interni sono visitabili, ma quando lo sono potete vedere sale affrescate, soffitti a cassettoni e persino il pianoforte originale di Silvio. In qualunque caso, il parco vale da solo la visita. Cercate il punto chiamato Belvedere delle Ore: un terrazzino da cui si gode una vista ampia sul lago e sulle montagne – la coppia aveva posizionato qui un orologio solare e panchine per contemplare il trascorrere del tempo insieme.
Curiosità architettonica: il mix di stili di Villa San Remigio ne fa un unicum. La scelta di un palazzo barocco era un atto controcorrente in un’epoca (primi ’900) in cui andava di moda lo stile Liberty. Silvio e Sofia invece scelsero consapevolmente il Barocco perché lo consideravano l’arte dell’esuberanza e della passione, proprio come la loro visione del giardino. Il risultato è un complesso eclettico dove arte, natura e sentimenti si fondono in maniera totalizzante. Pochi luoghi come questo rappresentano così bene lo spirito di un’epoca sognante e decadente. Una storia triste: dopo la morte di Silvio e Sofia, la villa passò di mano e conobbe periodi di abbandono; molti arredi originali andarono dispersi. Ma il loro spirito permane nei fiori che rifioriscono ogni anno e nelle mura che hanno ascoltato la loro musica e le loro poesie.
Dopo aver esplorato il parco (calcolate circa 30-40 minuti), potete ridiscendere verso Pallanza seguendo lo stesso percorso (passando di nuovo per San Remigio e Via Castagnola). In discesa, la vista davanti a voi sarà ancor più panoramica – tenete la fotocamera pronta.
Pausa ristoro: la passeggiata sul colle non presenta punti di ristoro lungo il tragitto, quindi organizzatevi di conseguenza. Prima di salire, potete fare il pieno di energie al Chiosco Villa Taranto vicino all’ingresso dei giardini: offrono caffè, gelati e snack (d’estate un cono gelato alla menta di Villa Taranto – gusto creato con erbe del giardino botanico – è un must!). Dopo la discesa, vi suggeriamo un pranzo sul lungolago di Pallanza: proprio accanto all’imbarcadero c’è il Ristorante La Rampolina sul Lago (da non confondere con l’omonimo di Stresa), noto per il suo ambiente raffinato e la cucina locale rivisitata: potrete gustare un filetto di lavarello al burro e salvia guardando verso il colle appena esplorato, brindando con un erbaluce di Caluso. Per le famiglie, è ottimo il Ristorante Arte & Pizza sempre a Pallanza, che unisce pizzeria e ristorante in un ambiente informale con menù bimbi e matite colorate per disegnare mentre si aspetta la pizza.
Se invece visitate Villa San Remigio in occasione di eventi (come “Editoria & Giardini” o concerti estivi), troverete spesso un punto ristoro mobile nel parco con bibite fresche e qualche stuzzichino: immaginatevi a sorseggiare un prosecco seduti sul prato dove un tempo Silvio suonava il suo pianoforte… un vero aperitivo romantico retrò! A fine itinerario, concedetevi un brindisi speciale: il bar Emiliana a Pallanza prepara un cocktail dedicato a Verbania chiamato “SunRemigio” (in onore proprio di San Remigio) a base di Gin locale alle erbe alpine e sciroppo di camelia – molto particolare, dal colore rosato, perfetto per concludere la vostra immersione nell’atmosfera raffinata del primo Novecento.
Consigli per famiglie: i bambini ameranno l’idea di un “giardino delle fate” come Villa San Remigio. Per coinvolgerli, raccontate la storia di Silvio e Sofia come fosse una fiaba: “C’erano una volta un principe musicista e una principessa pittrice che volevano creare il giardino più bello del mondo per il loro amore…”. Chiedete ai bimbi quali nomi darebbero loro alle varie parti del giardino: potrebbero inventare il “giardino dei giochi” o il “giardino dei segreti”. Il parco è sicuro, ma attenzione vicino alle fontane e ai terrazzamenti (teneteli per mano per non farli salire sui muretti). Potete organizzare una piccola caccia: “trova la statua dell’angelo musicante” o “conta le fontane che vedi”. La salita fino alla villa potrebbe stancarli, quindi procedete con calma e fate magari una breve sosta-merenda sul prato di San Remigio (portate acqua e qualche snack). Una volta tornati giù, premiateli: magari con una corsa liberatoria sul prato del lungolago o un giro sulla giostrina (in estate spesso c’è una giostra per bambini nei pressi di Pallanza imbarcadero).
Consigli per coppie: questo itinerario è intrinsecamente romantico – ripercorre le orme di una grande storia d’amore artistica. Approfittatene per vivere momenti di dolcezza: all’Oratorio di San Remigio, se siete soli, provate ad ascoltare il silenzio tenendovi per mano tra quei muri millenari; potrebbe essere l’occasione per esprimere sentimenti profondi in un luogo che ne ha visti tanti. Nei giardini di Villa San Remigio, perché non replicare in miniatura l’idea di Silvio e Sofia scrivendo su un taccuino i nomi dei vostri “giardini interiori”? Ad esempio, annotate qual è stato per voi il “giardino della gioia” (un momento felice vissuto insieme) o il “viale dei ricordi” (un’esperienza passata significativa). Sarà un gioco intimo e poetico, ispirato dal luogo. Cercate un angolino appartato – ce ne sono tanti tra siepi e pergolati – e scattatevi una foto in stile vintage: la villa sullo sfondo e voi due come nobili di inizio ‘900. Se vi piace la musica, magari portate con voi sul telefono l’ascolto di un brano di Liszt (il compositore preferito di Silvio, che studiò con lui) e fatelo risuonare a bassa voce sotto gli alberi: avrete una colonna sonora perfetta mentre esplorate. Infine, un gesto speciale: portate un piccolo fiore (anche raccolto sul momento) e lasciatelo su una panchina o sul muretto dell’oratorio, come omaggio simbolico alla coppia Silvio-Sofia – un ringraziamento per aver creato un luogo così bello per l’amore. Chissà, potrebbe nascere una tradizione e trovare altri fiorellini lasciati da visitatori innamorati come voi.
Itinerario Enogastronomico – Sapori di Verbania a Passeggio
Dopo tanto camminare, è giunto il momento di deliziare il palato! Questo itinerario è pensato per scoprire Verbania attraverso i sapori, alternando tappe golose a brevi passeggiate. È un percorso ideale per famiglie foodie e coppie gourmet: assaggerete specialità locali, vivrete l’atmosfera conviviale dei mercati e vi godrete pranzi e cene con viste indimenticabili. Preparatevi a mangiare dall’alba al tramonto… senza troppi sensi di colpa, dopotutto farete movimento tra una portata e l’altra!
6. Un Giorno di Gusto: dal Mercato di Intra alle Cene sul Lago
Colazione: Intra, Pasticceria e Mercato (ore 8:30 circa)
Pranzo: Pallanza, Picnic o trattoria tipica (ore 13:00)
Merenda: Suna, Gelato artigianale (ore 16:00)
Aperitivo: Suna, Bar lungolago (ore 18:30)
Cena: Suna/Pallanza/Intra, Ristorante tipico o stellato (ore 20:00)
(Trattandosi di un itinerario enogastronomico “diffuso” nell’arco della giornata, non indichiamo lunghezza e durata come per gli altri, ma piuttosto una sequenza di tappe con i relativi spostamenti a piedi. Tutte le tappe sono all’interno di Verbania e collegate da passeggiate piacevoli: Intra ↦ Pallanza circa 3 km sul lungolago; Pallanza ↦ Suna 1 km; Suna ↦ Pallanza/Intra per rientro 1-3 km. Possibile usare bus urbani tra Intra e Pallanza per ottimizzare i tempi.)
Periodo consigliato: Tutto l’anno, modulando le specialità in base alla stagione (es. pesce di lago e gelato in estate, polenta e cioccolata calda in inverno). Il sabato è ideale per includere il mercato di Intra (vedi oltre), la domenica molti ristoranti offrono il pranzo con menù tradizionale. In autunno si tengono sagre dedicate a prodotti tipici (ad esempio la Sagra del Cinghiale a Trobaso, o eventi sul vino novello) – ottime occasioni da inserire nell’itinerario se capitate nel periodo giusto.
1. Colazione al Mercato (Intra) – La giornata inizia a Verbania Intra con il risveglio dei sensi. Recatevi in Piazza Ranzoni, cuore di Intra, dove si trova la storica Pasticceria Bianchi. Qui ordinate un cappuccino cremoso e una Margheritina di Stresa (biscotto di frolla dedicato alla regina Margherita) oppure una brioche alla crema di nocciole piemontesi. Godetevi la colazione seduti ai tavolini all’aperto, osservando la città che si anima. Subito dopo, inoltratevi nelle vie del Mercato di Intra (aperto ogni sabato tutto l’anno, e il venerdì mattina in versione ridotta a Pallanza). Tra le bancarelle alimentari, cercate quella dei formaggi ossolani di Eros Buratti (lo stesso affinatore de La Casera): offre assaggi di toma del Mottarone, gorgonzola dolce e il pregiato Bettelmatt d’alpeggio. Non siate timidi: in genere vi faranno assaggiare volentieri un pezzetto su richiesta. Proprio di fronte, un banco di salumeria offre la Mortadella Ossolana (presidio Slow Food) e il delicato Prosciutto della Val Vigezzo – acquistarne qualche etto sottovuoto vi permetterà di portare via un sapore di Verbania con voi.
Gironzolando, fermatevi al banco del pescivendolo: ammirate il pesce di lago fresco, come i persici reali e le trota lacustri ancora argentate. I venditori spesso spiegano volentieri come cucinarli – un mini corso di cucina locale in diretta. Non dimenticate un salto dal fornaio: qui cercate la Fugascina di Mergozzo (una focaccina dolce e burrosa tipica del vicino lago di Mergozzo) o il Pane di Coimo (un pane nero di segale delle valli ossolane, perfetto da abbinare ai formaggi). Acquistate una pagnotta e tenetela per il picnic di mezzogiorno.
2. Aperitivo di Mezzogiorno e Pranzo (Pallanza) – Verso le 11:30, spostatevi a Pallanza (una passeggiata di 30-40 minuti lungolago da Intra, oppure 10 minuti di autobus). Arrivati a Pallanza, concedetevi un aperitivo di mezzodì come fanno i locali: sedetevi al Bar Lago in Piazza Garibaldi e ordinate un Spritz o un Pirlo (la versione bresciana dello Spritz, molto diffuso anche qui) accompagnato da qualche stuzzichino. Il panorama sul lago vi farà compagnia mentre sorseggiate. Se preferite un assaggio analcolico e tipico, ordinate una gazosa al sambuco, bibita artigianale delle valli ossolane dal gusto dolce e floreale – i bambini l’adoreranno.
Ora potete scegliere fra due opzioni per il pranzo: un picnic all’aperto nel parco, oppure la comodità di una trattoria tipica.
- Opzione Picnic: Raggiungete il parco di Villa Giulia (che già conoscete dagli itinerari precedenti). Cercate un tavolo da picnic o stendete una coperta all’ombra. Dal vostro bottino mattutino tirate fuori pane, formaggio e salumi. Preparate panini gourmet: ad esempio, pane di Coimo spalmato di burro e fettine di Mortadella Ossolana – un contrasto delizioso tra il dolce del burro e l’aromatico del salume. Oppure provate l’abbinamento toma d’alpeggio e miele di castagno (magari acquistato al mercato da un apicoltore locale). Come bevanda, se non avete nulla con voi, potete prendere al chiosco nel parco una birra artigianale locale: qui spesso vendono la Birra del Verbano, prodotta con acqua di montagna. Mentre pranzate, i bambini possono scorrazzare nei dintorni in tutta sicurezza. Questo picnic unisce la bontà dei sapori alla bellezza del lago davanti a voi – cosa chiedere di più?
- Opzione Trattoria: Se preferite sedervi a tavola, a Pallanza non mancano locali caratteristici. Uno dei più adatti allo spirito locale è la Trattoria “Cusiana”, situata in un vicolo vicino al lungolago. Qui l’ambiente è semplice, con tovaglie a quadretti, e il menu offre piatti casalinghi del territorio. Potrete gustare un piatto fumante di polenta con tapulone (stufato di carne d’asino tipico, cotto a lungo col vino – un sapore intenso e unico) oppure gli gnocchi al Bettelmatt, mantecati con questo formaggio raro che fonde in una crema profumatissima. Per i bambini chiedete pure un piatto di pasta al pomodoro o cotoletta alla milanese – il locale è abituato alle famiglie. Accompagnate il pasto con un calice di Prünent, vino ossolano simile al Nebbiolo, robusto e adatto alle carni. Il proprietario sarà lieto di raccontarvi la storia di questo vitigno se glielo chiedete (700 anni di storia per il Prünent!). Chiudete con un assaggio di Mirtillino, liquore ai mirtilli selvatici della Val Formazza, offerto spesso dalla casa.
3. Merenda Golosa (Suna) – Dopo pranzo, una camminata ci vuole proprio per digerire. Incamminatevi quindi da Pallanza verso Suna seguendo il lungolago (20 minuti di piacevole passeggiata pianeggiante). Arrivati a Suna, troverete un’atmosfera tranquilla e verace. Per la merenda pomeridiana non c’è dubbio: gelato! La gelateria più rinomata di Suna è “Gelato d’Altri Tempi”, segnalata anche da TripAdvisor come top in zona. Qui i gusti sono realizzati con ingredienti naturali e spesso tipici: non stupitevi di trovare il gelato al gusto “camelia” (fiore simbolo del lago, usato in sciroppi), oppure al vino Fragolino (un particolare uvaggio locale). I bimbi probabilmente opteranno per cioccolato o stracciatella, ma voi osate con un gusto al cannolo ossolano (ricotta, miele e nocciole) o fior di latte di capra (realizzato con latte caprino dell’Ossola – leggermente più aromatico del normale). Coni in mano, sedetevi sulla panchina di pietra lungo l’imbarcadero di Suna: davanti a voi la vista spazia fino alle isole. È il momento per un po’ di relax dolce. Se qualcuno stranamente non amasse il gelato, a Suna c’è anche la Pasticceria Sweet, nota per la “Torta del Lago”: un dolce a strati con creme ispirate ai colori del lago (blu al mirtillo, bianco al limone). Un caffè espresso al volo al bar Imbarcadero di Suna darà poi la giusta carica per proseguire.
4. Aperitivo al Tramonto (Suna) – Nel tardo pomeriggio, rimanete a Suna in attesa del tramonto: questo borgo è orientato a ovest e regala tramonti spettacolari sul lago. Accomodatevi ai tavolini dell’Estremadura Café o del Bar Sirena, proprio fronte lago. Ordinate un Aperitivo di Suna: molti bar hanno un loro mix, ma una costante qui è l’uso di erbe locali. L’Estremadura propone per esempio lo Spritz al Sambuco (Aperol, prosecco e sciroppo di fiori di sambuco fatto in casa) – da provare. Vi verrà servito con un taglierino di stuzzichini: olive, taralli e magari qualche “rusticiòn” (pezzetti di formaggio ossolano ricoperti di polenta e fritti, una chicca!). Godetevi l’aperitivo mentre il cielo si colora: il sole scende dietro le montagne e il lago si infiamma di riflessi rossi e arancio. I bambini nel frattempo possono giocare sulla riva (c’è una piccola spiaggetta attigua con anatre e sassolini da lanciare in acqua). Per un’alternativa più movimentata, potete fare un salto all’Emporio dei Liquori di Pallanza (5 min in auto): è un locale storico con infinite etichette, dove servono l’aperitivo accompagnato da salumi e tome a buffet. Ma onestamente, il tramonto a Suna seduti sul muretto con un bicchiere in mano è impagabile.
5. Cena Tipica (romantica o family) – Scegli la tua esperienza – E arriviamo al gran finale: la cena. A seconda dei gusti e della compagnia, Verbania offre varie possibilità per una cena memorabile.
- Cena in Famiglia (pizza e pesce): quando si viaggia coi bimbi, a volte la soluzione migliore è una buona pizzeria. A Pallanza potete optare per Pizza e Cucina al lungolago: hanno forno a legna e propongono pizze classiche e creative (la “Pizza del Lago” con filetti di pesce persico e zucchine è speciale). I bambini saranno felici con una semplice margherita o magari una pizza a forma di animaletto che spesso offrono come sorpresa. In alternativa, se volete far provare anche ai piccoli la cucina locale, l’Osteria dell’Angolo a Intra ha un ambiente informale e porzioni abbondanti: un bel piatto di pasta al ragù di lago (tagliolini con sugo di pesce di lago sminuzzato) potrebbe sorprendentemente piacere anche ai ragazzi. Non dimenticate il dolce: ordinate per loro il Semifreddo alle Intresine, ispirato ai biscotti tipici – è come un grande gelato farcito di biscotto sbriciolato, una delizia.
- Cena Romantica (atmosfera e gourmet): se siete una coppia in cerca di una serata magica, Verbania saprà accontentarvi. Una prima opzione è Il Portale a Pallanza, ristorante intimo affacciato su una piazzetta vista lago, con candele sul tavolo e specialità di pesce di lago e di mare. Protagonista qui è il Risotto al Profumo d’Isola, mantecato con erbette e fiori eduli raccolti sulle isole Borromee – un piatto delicato e scenografico. Un calice di fresco Erbaluce spumante accompagnerà bene il pesce. Per un contesto ancor più esclusivo, potete spostarvi di pochi chilometri sulla collina sopra Suna fino al Ristorante Chi-Ghinn (a Cavandone/Bée): un locale ricavato in un’antica locanda con terrazza panoramica sul lago. L’atmosfera è rustica-elegante, i coperti pochi, l’accoglienza calorosa. Gustatevi il menù degustazione che spazia dal flan di verdure con fonduta di Bettelmatt alle tagliatelle al ragù di cinghiale, concludendo con un tortino caldo al cioccolato Domodossola. La vista notturna del lago dall’alto, con le luci tremolanti di Verbania e Laveno, farà da cornice al vostro tavolo: pura poesia.
- Cena Stellata (esperienza unica): per chi desidera il top dell’enogastronomia, c’è come detto il Ristorante Piccolo Lago (2 stelle Michelin) a Verbania Fondotoce. L’ambiente è moderno, situato direttamente sul laghetto di Mergozzo, e la cucina dello chef propone piatti creativi che omaggiano il territorio in chiave avanguardistica. Il Menù “Tra Lago e Bosco” potrebbe includere portate come il pesce persico in carpione con perle di aceto balsamico o la cinghiale confit su letto di polenta liquida affumicata. Ogni piatto è abbinato a vini selezionati dai sommelier, con una cantina che spazia dai nebbioli ossolani ai grandi rossi piemontesi. Certo, il conto è adeguato all’esperienza (aspettatevi una cifra importante), ma per una serata speciale – un anniversario, un’occasione da celebrare – ne vale assolutamente la pena, data la cornice romantica e il servizio impeccabile. Potete raggiungerlo in auto (15 minuti da Pallanza) o in taxi se preferite godervi appieno la degustazione di vini.
Qualunque opzione scegliate, la giornata enogastronomica a Verbania si chiuderà nel migliore dei modi: con la pancia soddisfatta e il cuore contento. Non dimenticate, rientrando in hotel, di fare due passi digestivi: la brezza della sera sul lungolago di Pallanza o Intra vi aiuterà a sentire meno la sazietà e a imprimere nella memoria i profumi e i sapori di questa esperienza.
Consigli per famiglie: coinvolgete i bambini nella scoperta del cibo locale. Al mercato, per esempio, fate loro una piccola “caccia al prodotto”: “Troviamo un frutto che cresce in montagna” (magari i mirtilli), “Troviamo un formaggio con i buchi” (l’Emmenthal dell’Ossola). Trasformare lo shopping in gioco li renderà partecipi. Durante il picnic, potete inventare storie legate al cibo: la leggenda del Formaggino smarrito sulle montagne o simili – la fantasia aiuta a gustare! In pizzeria, lasciate che scelgano la forma della loro pizza se disponibile (alcuni locali fanno pizze a forma di cuore, di orsetto etc.). E se durante la giornata esagerano con i dolci, niente paura: domani potrete optare per l’itinerario “Turismo attivo” per smaltire! Verbania accontenta tutti i ritmi.
Consigli per coppie: il cibo è condivisione per eccellenza, quindi approfittate di ogni tappa per un piccolo rito di coppia. Al mercato, compratevi a vicenda un assaggio a sorpresa – “assaggia e indovina cos’è!” – potrebbe essere un gioco divertente (magari uno compra una pralina al genepì per l’altro, l’altro un particolare formaggio e si prova a indovinare). Al picnic, portate una bella bottiglietta di Vino locale (un Boca o un Gattinara, rossi piemontesi) e due calici di plastica: brindate distesi sul prato guardando le nuvole, sarà un momento da film. Durante la cena romantica, spegnete i cellulari e concentratevi sui sapori e sul dialogo: commentare i piatti, indovinare gli ingredienti nascosti, ricordare insieme altri pasti speciali vissuti in viaggio… creerete nuovi ricordi gustosi. E se volete rendere la cena ancor più unica, potete fare un gesto da cinema: far recapitare al tavolo un mazzo di fiori o un messaggio per il partner (previo accordo col ristoratore). Molti ristoranti di livello, come Piccolo Lago, sono abituati ad assistere in queste sorprese. Sarà la ciliegina (di torta) sulla torta di una giornata perfetta.
Itinerario Paesaggi & Fotografia – Scorci da Cartolina a Piedi
Verbania è un vero paradiso per gli amanti dei paesaggi e della fotografia: tra lungolaghi romantici, giardini fioriti e punti panoramici naturali, c’è l’imbarazzo della scelta. Questo itinerario unisce alcuni dei luoghi più fotogenici, perfetti sia per fotografi in erba che per Instagrammers incalliti, ma anche semplicemente per chi desidera riempirsi gli occhi di bellezza. Preparate lo smartphone o la reflex e seguiteci in una passeggiata panoramica indimenticabile.
7. Lungolago Panoramico da Suna a Intra: Luci e Colori del Verbano
Partenza: Verbania Suna, Monumento ai Caduti (inizio lungolago)
Arrivo: Verbania Intra, Imbarcadero Vecchio (fine lungolago)
Lunghezza: ~7 km (lineare)
Durata media: 1.5 – 2 ore (senza contare soste fotografiche)
Dislivello: irrilevante (22 m totali di salita e 24 m discesa, praticamente pianeggiante)
Accessibilità: Altissima. Interamente su marciapiedi o piste pedonali pianeggianti asfaltate, adatto a carrozzine e sedie a rotelle. Percorso ciclabile condiviso in parte: attenzione solo a eventuali biciclette.
Periodo consigliato: Tutto l’anno. In primavera i giardini lungo il percorso sono in fiore (splendide azalee e tulipani), in estate il lago brilla sotto il sole (preferibile però evitare le ore centrali per la luce troppo forte e il caldo, meglio mattina presto o tardo pomeriggio), in autunno i colori delle foglie e i tramonti nitidi offrono scatti mozzafiato, in inverno la luce radente e le cime innevate sullo sfondo creano un contrasto magico (copritevi bene e approfittate delle limpide giornate dicembrine per foto con aria tersa). I fotografi apprezzeranno l’alba a Suna (sole che sorge da est sul lago) e il tramonto a Pallanza/Suna (cielo infuocato a ovest).
Punti di interesse: Lungolago di Suna (vecchio porticciolo fotogenico), murales di Suna, lungolago di Pallanza (scorci su Isola Madre, aiuole fiorite), imbarcadero Pallanza con barche e cigni, Villa Taranto (esterno) con giardini visibili, Teatro Il Maggiore (architettura moderna sul lago), scorcio foce fiume San Bernardino, lungolago di Intra (tettoia liberty dell’imbarcadero, skyline lacustre).
Questo percorso ricalca in buona parte quello descritto nell’Itinerario 1 (Natura) ma con un focus differente: qui l’attenzione è rivolta alle vedute panoramiche e ai dettagli fotogenici. Partite da Suna: già al punto di partenza, presso il Monumento ai Caduti di Mario Tozzi, potrete scattare bellissime foto verso il lago con l’arco monumentale in primo piano. Di fronte a voi, il Golfo Borromeo incorniciato dalle montagne dell’Ossola crea un panorama degno di una cartolina. Suggerimento fotografico: al mattino presto, posizionatevi in modo da includere nell’inquadratura l’arco del monumento, il lago e magari qualche barca ormeggiata nel piccolo porticciolo di Suna – otterrete un effetto prospettico molto interessante con il contrasto tra il marmo bianco del monumento e l’azzurro dell’acqua.
Proseguendo lungo il Lungolago di Suna, troverete tanti spunti: le vecchie barche dei pescatori tirate a riva sulla riva in ciottoli (perfette per foto in stile “vacanza al lago vintage”), i portoncini colorati delle case a lago che si specchiano nell’acqua, e i murales artistici sulle pareti delle case del borgo. Giocate con i colori: un murale raffigurante pesci variopinti può fare da sfondo a un ritratto divertente dei vostri bimbi o del partner. Più avanti, all’altezza della Chiesa di Santa Lucia, salite i pochi gradini verso la chiesa per avere una visuale leggermente rialzata: da qui potete fotografare Suna dall’alto con il campanile in primo piano e il lago sullo sfondo – uno scatto classico e sempre affascinante.
Continuando, la passeggiata vi porta verso Pallanza. Il tratto tra Suna e Pallanza è una pista ciclopedonale che costeggia l’acqua, inaugurata di recente e davvero scenografica. Lungo questo tratto, a metà strada, troverete una particolare installazione: un piccolo pontile di legno che si spinge leggermente nel lago (vicino al Museo del Paesaggio di Pallanza). Fermatevi: qui scattate una foto “minimal” con il pontile che entra nell’acqua calma, magari riprendendo i cerchi concentrici creati da qualche pesciolino in superficie – uno scatto rilassante che cattura la quiete del lago al mattino. Sullo sfondo verso destra vedrete già affiorare la silhouette dell’Isola Madre.
Arrivati in centro Pallanza, la parte più scenografica è la zona dell’imbarcadero. Avrete notato le aiuole fiorite sul lungolago: in primavera ed estate sono un tripudio di tulipani, begonie e gerani rossi, che contrastano con l’azzurro dell’acqua. Inquadrate le aiuole in primo piano e l’Isolino di San Giovanni sullo sfondo: otterrete una foto dai colori brillanti che grida “Lago Maggiore in fiore”. Vicino all’imbarcadero, due soggetti imperdibili: i cigni (spesso stazionano qui in attesa di cibo dai turisti – avvicinateli con cautela e fotografateli con il riflesso del lago attorno) e le barche storiche in legno attraccate. Se siete fortunati, potreste vedere la Il tramonto sul Lago Maggiore visto dalla piscina del Lido di Suna: un luogo ideale per rilassarsi nelle sere d’estate.
Itinerario Relax e Benessere – Tra Verde, Acqua e Wellness
Verbania sa essere anche destinazione di relax e benessere, offrendo angoli tranquilli in cui ricaricare le batterie e coccolarsi un po’. Questo itinerario è pensato per chi desidera un ritmo lento: famiglie in cerca di pause giocose e coppie che vogliono ritagliarsi momenti di intimità e spa. Non c’è fretta né lunghe distanze da coprire: vi guideremo in una giornata all’insegna del dolce far niente tra parchi, spiagge e centri benessere.
Mattina Zen al Parco e Colazione Lenta: Iniziate la giornata senza la sveglia presto – concedetevi qualche minuto in più tra le lenzuola. Quando siete pronti, dirigetevi al Parco di Villa Maioni, la grande area verde sede della Biblioteca Civica (tra Pallanza e Intra). Questo parco pianeggiante di 3 ettari, affacciato sul lago, a quest’ora del mattino è quasi deserto: troverete solo qualche jogger e mamme con passeggini. Scegliete una panchina panoramica fronte lago, all’ombra delle magnolie, e sedetevi a gustare una colazione take-away: potete prendere cappuccio e brioche al vicino Caffè Bella Vista e portarli con voi. Mentre sorseggiate il caffè, lasciate vagare lo sguardo sullo specchio d’acqua e sulle montagne riflettendo sul programma rilassante della giornata. Se praticate yoga o meditazione, questo è il posto perfetto: stendete il tappetino sul prato curato e dedicate 20 minuti a esercizi di respirazione e posizioni rigeneranti, con il solo sottofondo del canto degli uccellini. Anche i bambini possono unirsi provando qualche posizione “giocosa” (l’albero, il gatto, etc.) facendosi guidare dal genitore – un bel modo per iniziare tutti in armonia.
Prima di andarvene, fate un giro fino alla riva dove un piccolo molo in legno entra nel lago: qui potete immergere i piedi nell’acqua fresca per un mini-pediluvio naturale in estate, o semplicemente sedervi a contemplare i pesciolini che nuotano attorno ai piloni. Il motto della mattina è slow: niente corsa, nessuna meta da raggiungere, solo godersi il momento presente nel verde.
Tardo Mattino in Spiaggia: Verso le 11 dirigetevi verso Suna, la frazione con la spiaggetta più frequentata di Verbania. Lungo la passeggiata che porta dal parco di Villa Maioni a Suna (circa 15-20 minuti a piedi costeggiando il lago), troverete un tratto di strada molto tranquillo: è la Foce del San Bernardino, un’area naturalistica dove il fiume omonimo sfocia nel Lago Maggiore. Qui c’è un breve sentiero tra canneti e salici (all’interno della Riserva Naturale di Fondotoce): potete fare una piccola deviazione e fermarvi su una panchina ad osservare papere e anatre selvatiche che si godono la calma dell’acqua. Un momento di relax anche questo, immersi nella natura a due passi dalla città.
Raggiunta Suna Beach, preparatevi a qualche ora di meritato ozio balneare. Avete due opzioni: la spiaggia libera di Suna (piccola, con ciottoli e prato, ideale per prendere il sole e fare un bagno rinfrescante) oppure il Lido di Suna – piscina comunale. Il Lido (ingresso a pagamento, aperto in estate) è una struttura attrezzata con piscina panoramica sul lago, zona solarium con sdraio e ombrelloni, bar/ristorante e accesso diretto alla spiaggia sottostante. Se cercate comodità e servizi (soprattutto con bimbi al seguito), il Lido fa per voi: potrete alternare un tuffo in piscina a una nuotata nel lago, far giocare i piccoli nell’acqua bassa in sicurezza e ordinare uno spuntino o gelato direttamente al bar senza muovervi. La vista dalla piscina è splendida, come testimonia la foto: nuotando sembra quasi di toccare il sole che brilla all’orizzonte sull’acqua. I teli mare e lettini si possono noleggiare in loco, così come canoe e pedalò per chi volesse unire un po’ di attività al relax.
Se preferite la spiaggia libera per un’esperienza più naturale, piazzate il vostro asciugamano sul prato o sulla sabbiolina e godetevi il sole. I bambini possono fare castelli di sabbia sulla riva o giocare con paletta e secchiello (c’è anche un piccolo parco giochi nelle immediate vicinanze). L’acqua degrada dolcemente, quindi anche i più piccoli possono giocare a riva sotto lo sguardo vigile di mamma e papà. Per le coppie, stendersi fianco a fianco cullati dal rumore leggero delle onde è pura pace: magari portate con voi un libro da leggere insieme o leggetevi a vicenda qualche pagina, oppure semplicemente concedetevi un pisolino all’ombra di un albero.
Pranzo Light in Riva al Lago: Dopo bagni e sole, mantenete il mood rilassato con un pranzo leggero direttamente in costume. Se siete al Lido, approfittate del loro bar/ristorante: propongono insalatone fresche, toast, pizze e piatti freddi – l’ideale per non appesantirsi. Immaginate di gustare una caprese con mozzarella di bufala guardando i vostri bimbi sguazzare in piscina, oppure un’insalata di riso sorseggiando una bibita fresca all’ombra del pergolato: zero stress. Se siete in spiaggia libera, potete optare per un picnic: poco prima avete superato un minimarket a Suna, fate un salto a comprare focaccine farcite o frutta fresca e bevande, e tornate in spiaggia per un picnic informale. Un’idea simpatica è portare con sé un’amaca da legare tra due alberi della spiaggia: mentre uno dei due schiaccia un pisolino sull’amaca dopo pranzo, l’altro può stendersi sul telo a fianco… relax totale in stile “isola tropicale” ma con il lago al posto del mare!
Pomeriggio di Coccole in SPA: Dopo il sole, regalatevi qualche ora di wellness indoor. Verbania vanta alcuni hotel con centri benessere aperti anche ai clienti esterni su prenotazione. Uno dei più rinomati è il Grand Hotel Majestic di Pallanza, lussuoso hotel Belle Époque che dispone di un’intima spa con piscina coperta, sauna, bagno turco e possibilità di massaggi. Prenotate con anticipo un percorso benessere pomeridiano di coppia: spesso offrono pacchetti “Day Spa” che includono l’uso di sauna e piscina riscaldata, magari con tisane e frutta fresca a disposizione. Presentarsi in accappatoio e ciabattine, ed entrare nella spa del Majestic significa lasciarsi alle spalle ogni preoccupazione: immergetevi nella vasca idromassaggio con vista sul lago (attraverso grandi vetrate), provate la doccia emozionale aromatizzata e poi rilassatevi nella zona relax sorseggiando una tisana alle erbe del Verbano. Per un’esperienza davvero speciale, concedetevi un massaggio di coppia: gli esperti terapisti utilizzano oli essenziali floreali (rosa, lavanda) e con movimenti lenti scioglieranno tensioni e fatica accumulata. Mezz’ora di massaggio e vi sentirete nuovi – quasi galleggiando sulle nuvole.
Nel frattempo, se siete una famiglia, potete dividervi i compiti: un genitore si gode il massaggio mentre l’altro intrattiene i bimbi, poi invertitevi. Oppure, se la spa non accetta minori, affidate i pargoli per due orette al Kinder Park di Verbania (ricordate Space Verbania, il parco giochi indoor? – è aperto il pomeriggio dalle 12:00 e può essere un’ottima soluzione). Così i bambini saltano sui trampolini e voi saltate… in sauna!
In alternativa al Majestic, esistono centri estetici e di benessere in città che offrono servizi simili: ad esempio il Centro Benessere Oriental a Intra, specializzato in massaggi orientali, o alcune erboristerie che hanno piccole spa annesse. Informatevi presso l’ufficio turistico per le opzioni: c’è chi preferisce un massaggio thailandese energizzante, chi un trattamento ayurvedico riequilibrante – scegliete quello che vi ispira, l’importante è dedicarsi qualche ora di attenzioni e quiete.
Tramonto e Serata di Relax: Usciti rigenerati dalla spa nel tardo pomeriggio, regalatevi ancora un ultimo tramonto sul lago. Un luogo perfetto è la Punta della Castagnola a Pallanza, proprio dietro Villa Giulia: un piccolo promontorio sporgente nel lago, con una panchina appartata fronte ovest. Sedetevi abbracciati (o, se con bimbi, tutti vicini) e guardate il cielo incendiare le acque. Questo angolino è poco conosciuto, spesso lo avrete tutto per voi: potete scambiarvi qualche confidenza sussurrata o semplicemente restare in silenzio mano nella mano, lasciando che la natura faccia spettacolo.
Per cena, mantenete il mood “rilassato & easy”: optate per un localino semplice dove sentirvi a casa. Ad esempio l’Osteria dal Vasco a Intra: ambiente informale da osteria, luci soffuse e cucina casalinga. Ordinate un piatto caldo che conforti (la loro zuppa di ortiche e patate o la polenta con formaggi fusi sono un abbraccio al palato) e un bicchiere di vino rosso del vicino Alto Piemonte. Non c’è bisogno di parlare troppo – vi godete la serata con quell’appagamento lento di chi ha vissuto una giornata senza corse né stress. I bambini, dopo tante attività, crolleranno magari nel passeggino prima ancora del dolce: nessun problema, chiedete il dolce da portar via (un pezzo di torta di pane e latte, ad esempio) e gustatelo poi con calma in camera, magari in pigiama guardando un film tutti insieme.
Prima di dormire, un ultimo consiglio per le coppie: perché non concludere la serata con un bagno caldo in camera a lume di candela? Se la vostra stanza ha una vasca, riempitela e aggiungete qualche goccia di olio essenziale alla lavanda comprato in erboristeria – rivivrete le sensazioni della spa in privato, magari brindando con un flute di prosecco avanzato dall’aperitivo.
Consigli per famiglie: in modalità relax anche i bambini apprezzano i ritmi più lenti, purché abbiano spazi per sfogarsi. Il Parco di Villa Maioni è ottimo per lasciarli correre in sicurezza (non ci sono strade, solo prati e vialetti lontani dal traffico). Potete portare con voi bolle di sapone o un aquilone da far volare sulla riva – momenti semplici ma magici. Al Lido di Suna, i bimbi saranno impegnati tra piscina e giochi d’acqua: ricordate i braccioli per i più piccini e una crema solare alta protezione, così anche mamma e papà potranno rilassarsi sul lettino senza preoccupazioni. Se il sole è forte, alternate 20 minuti di gioco in acqua a 20 sotto l’ombrellone con un piccolo libro illustrato o un puzzle da viaggio, così evitano di stancarsi troppo. Nel tardo pomeriggio, dopo il mare, potrebbe emergere un po’ di stanchezza o capricci: ecco il momento giusto per un gelato! Sulla via dalla spa alla cena, fermatevi alla gelateria La Golosa e prendete un cono baby per ciascuno – tornerà il buon umore in un lampo. Infine, in hotel, create un ambiente sereno: una storia letta a bassa voce sul lettone (“La leggenda del lago dorato”, magari inventata da voi, dove il lago di notte si trasforma in uno specchio dei sogni…) li accompagnerà dolcemente nel sonno.
Consigli per coppie: la parola d’ordine è disconnect to reconnect. Spegnete o silenziate i telefoni per buona parte della giornata, soprattutto durante i momenti clou (il bagno al lido, la spa, il tramonto). Concentratevi sulle sensazioni: descrivetevi a vicenda cosa provate – ad esempio durante il massaggio, condividere a bassa voce il proprio rilassamento può creare una sintonia ancora maggiore. Un piccolo lusso da concedersi: alla spa, prenotate il rituale di coppia privato (molti centri offrono la spa riservata per due per un’ora, con jacuzzi e prosecco): vi sentirete principe e principessa in un rifugio esclusivo. Al tramonto, non esitate a essere un po’ melensi se vi va: dedicate una frase d’amore, fatevi un selfie baciamoci con il cielo arancione dietro – questi sono i momenti che restano impressi. E dopo cena, una passeggiata digestiva lungo il porto di Intra o Pallanza, in silenzio, fianco a fianco, respirando l’aria umida del lago che sale in leggera foschia, vi farà sentire protagonisti di una scena romantica di un film anni ’50. Tenete a mente che relax significa anche semplicità: niente tacchi alti o giacca strette stasera, uscite in abiti comodi mano nella mano, magari condividendo un’unica sciarpa se fa fresco… Verbania di notte è calma e sicura, approfittatene per confidarsi sogni futuri sussurrando, mentre le luci dei lampioni si rispecchiano tremule nell’acqua nera del lago. Sarà il perfetto sigillo di cera lacca su una giornata di benessere per il corpo e per lo spirito.
Conclusione
Speriamo che questa guida vi abbia ispirato a scoprire Verbania attraverso percorsi pedonali tematici ricchi di bellezza naturale, arte, gusto e relax. Come avete visto, questa accogliente città affacciata sul Lago Maggiore offre esperienze adatte a tutti: dai bambini che rincorrono farfalle nei giardini di Villa Taranto agli innamorati che si scambiano promesse sul lungolago al tramonto. Ogni itinerario proposto può essere personalizzato e combinato a piacimento – nulla vieta, ad esempio, di unire una mattinata culturale a Pallanza con un pomeriggio di relax in piscina, o di spezzare un percorso fotografico con una golosa sosta in gelateria. Verbania vi invita a vivere i vostri tempi: qui non c’è traffico metropolitano né folle caotiche, potrete rallentare e godervi ogni attimo.
Qualche suggerimento finale: tenete d’occhio il calendario degli eventi locali (concerti, mercatini, festival come LetterAltura o le Settimane Musicali di Stresa che spesso hanno appuntamenti anche a Verbania) – potreste inserire nel vostro itinerario un evento serale gratuito in piazza o una visita guidata extra. E ricordatevi che la gentilezza degli abitanti è parte del fascino: non esitate a chiedere informazioni, magari otterrete la dritta per un punto panoramico segreto o per un piatto fuori menù in trattoria.
Verbania a piedi rivela il suo lato più autentico e sostenibile: dall’acqua placida del lago ai boschi sopra la città, dalle ville signorili ai vicoli dipinti, ogni passo vi regalerà una scoperta. Non vi resta che indossare scarpe comode, aprire bene gli occhi (e il cuore) e partire all’avventura. Buon viaggio e buon relax a Verbania – la vostra esplorazione a piedi del “giardino sul lago” sarà un’esperienza che ricorderete con il sorriso.
Dove Dormire Vicino a Verbania: Un’Oasi di Silenzio per Scoprire la Bellezza del Lago Maggiore
Verbania è luce, lago, fiori, colline.
È la porta d’ingresso alle meraviglie del Lago Maggiore, ma anche un luogo che chiede lentezza.
Chi viene qui non cerca solo un posto da visitare. Cerca un tempo diverso.
Un tempo fatto di respiri profondi, passeggiate tra i giardini, cieli limpidi e silenzi verdi.
Per vivere davvero Verbania serve un rifugio che sappia accogliere.
Un luogo che ti abbraccia quando torni da una giornata tra le Isole Borromee, i parchi, i mercatini e le ville storiche.
Quel luogo esiste.
Si chiama Hartmann Feel at Home.
Si trova a pochi minuti da Verbania, sulle colline di Gignese, e basta arrivarci per capire che qui qualcosa cambia.
Il rumore si allontana, il paesaggio si allarga, l’aria profuma di bosco e di libertà.








Non è un hotel, non è un agriturismo.
È una casa speciale, pensata per chi ama il bello, il vero, l’intimo.
Per chi cerca silenzio, cura, autenticità.
Per chi vuole sentirsi ospite e non cliente.
Ogni camera ha un nome, un carattere, un’emozione.
Swadhisthana
Suite con accesso diretto al giardino e vasca idromassaggio privata. È la stanza della rigenerazione. Qui il corpo si rilassa e la mente si acquieta.
Manipura
Camera al piano terra, luminosa, raccolta. Con letto alla francese e affaccio sul verde. Piace a chi ama l’essenzialità con stile.
Anahata
Creativa e ariosa, con letto soppalcato e spazi ampi. È ideale per chi vuole spazio per sé e per i propri pensieri.
Vishuddha
Delicata, intima, silenziosa. Una piccola alcova per chi desidera solo quiete e semplicità.
Ajna
Una suite con due ambienti separati, perfetta per famiglie o coppie che desiderano privacy e libertà. È come avere due stanze in una.
Sahasrara
Nella torre della villa, con una vista che lascia senza fiato. Si vedono il Lago Maggiore, il cielo, le montagne. È la stanza dei sogni, letteralmente.
E intorno a te…
Una sala yoga aperta giorno e notte.
Una vasca idromassaggio esterna, immersa tra gli alberi.
Colazioni naturali, senza fretta, preparate con amore.
Giardini da vivere, libri da sfogliare, angoli da abitare.
Ogni dettaglio è pensato per farti rallentare.
Perché Hartmann Feel at Home non è solo dove dormi.
È dove torni dopo una giornata tra le bellezze del lago.
È dove impari ad ascoltare il silenzio.
È dove ti senti accolto, e non solo sistemato.
Se cerchi dove dormire vicino a Verbania, cerca un posto che parli anche un po’ di te.
Un luogo dove puoi essere esattamente come sei, senza dover chiedere il permesso al tempo.
Hartmann Feel at Home
Più che un soggiorno.
È un ritorno a casa, anche se non c’eri mai stato.
Qui di seguito per prenotare direttamente le nostre camere: