Le Migliori Escursioni Sul Lago Maggiore A Stresa

Mag 7, 2025

Vuoi sapere nel dettaglio quali siano le migliori escursioni sul Lago Maggiore a Stresa?

Allora, noi di Hartmann Feel at Home, la struttura ricettiva per chi ama le escusioni sul Lago Maggiore, abbiamo preparato per te una guida dedicata.

Nel borgo tranquillo di Gignese, affacciato sulle alture del Lago Maggiore e a pochi minuti da Stresa, sorge Hartmann Feel at Home, una villa immersa nella natura, dove ogni dettaglio è pensato per offrire un’esperienza di benessere autentico. Qui, tra il silenzio del verde e l’armonia degli spazi, si respira un’atmosfera intima, rilassante e profondamente rigenerante.

La villa, completamente ristrutturata con materiali naturali e finiture di alta qualità, accoglie gli ospiti in ambienti curati e pieni di luce. Le camere, ispirate ai chakra, sono ampie e luminose, dotate di parquet, bagno privato e affaccio sul giardino. Ogni stanza invita al riposo e al ritrovare equilibrio, lontano dalla frenesia quotidiana.

Ti auguriamo quindi una buona lettura ed in fondo alla guida potrai trovare la descrizione di Hartmann Feel at Home con la possibilità di prenotare direttamente le camere:

Le Migliori Escursioni Sul Lago Maggiore a Stresa: La Guida di Hartmann Feel at Home

Introduzione

Stresa è una delle perle del Lago Maggiore. Elegante, raffinata e immersa in un contesto naturale spettacolare, rappresenta il punto di partenza ideale per alcune tra le escursioni più belle di tutta l’area. Che tu voglia esplorare le celebri Isole Borromee, salire sulla vetta del Mottarone per ammirare le Alpi e i laghi dall’alto, passeggiare tra giardini fioriti o scoprire piccoli borghi ricchi di fascino, da Stresa tutto è possibile.

In questa guida troverai una selezione delle migliori escursioni che si possono fare partendo da Stresa, pensate per ogni tipo di viaggiatore: famiglie, coppie, amanti del trekking, appassionati di storia o semplicemente chi desidera una giornata di bellezza e relax.

Pronto a partire? Il Lago Maggiore ti aspetta.

Escursione alle Isole Borromee

L’escursione alle Isole Borromee per chi ama camminare non è solo un tragitto panoramico tra punti d’interesse: è un’esperienza a tappe, fatta di terra, acqua, salite leggere, percorsi tra giardini, borgate e belvedere. È adatta a escursionisti che non cercano solo dislivelli e chilometri, ma che vogliono unire cammino e contemplazione, passo e scoperta, con una giornata intera da dedicare al ritmo del lago.

L’itinerario inizia generalmente dal lungolago di Stresa o Baveno, punti principali d’imbarco. Chi parte presto, ha il vantaggio di vivere le isole ancora silenziose, immerse in una luce morbida. Dal molo, il primo battello può condurre direttamente a Isola Madre, la più ampia e verde. L’escursionista può camminare lungo i vialetti interni del giardino botanico (circa 1,5 km di percorso ad anello), tra cedri, camelie, alberi di canfora e peonie giganti. La passeggiata è ombreggiata, priva di pendenze e ricchissima di elementi botanici, con viste che si aprono sul lago e sugli animali liberi del parco. Le panchine non mancano, ma chi cammina a ritmo sostenuto può attraversare l’intero parco in circa 40 minuti, soffermandosi nei punti panoramici e lungo il laghetto centrale.

Dal piccolo porto interno si riprende il battello per raggiungere Isola Bella, che propone un percorso più articolato e strutturato. Dopo lo sbarco, si consiglia di seguire l’anello esterno dell’isola (500 metri), che circonda il Palazzo Borromeo e regala scorci spettacolari sulle terrazze barocche e sul lago. Entrando nei giardini, il percorso si sviluppa su più livelli, con scale, rampe e camminamenti (circa 1 km totali) tra statue, fontane e pergolati fioriti. Il dislivello è minimo ma continuo: qui l’escursionista trova tratti in salita e discese lastricate, che stimolano un passo più lento e attento. Le terrazze superiori offrono una vista aperta, ideale per una sosta contemplativa. L’intera visita, tra cammino e sosta, richiede circa 1h30.

Una volta usciti, si può percorrere a piedi anche il piccolo centro dell’isola, con il suo vicolo principale ricco di botteghe. Si tratta di un percorso lineare di circa 300 metri, ideale per sgranchirsi prima di riprendere il battello per Isola dei Pescatori.

Quest’ultima tappa, Isola Superiore, è un vero scrigno per chi ama i cammini brevi ma pieni di suggestione. Il percorso completo lungo l’anello esterno dell’isola misura circa 700 metri, con deviazioni nei vicoli interni che permettono di camminare per circa 1,5 km in totale. Si cammina su acciottolato, tra scorci improvvisi sul lago, antichi portoni, panni stesi, gatti sui davanzali. Ogni passo qui è un racconto, e per l’escursionista attento ogni dettaglio – una finestra, una barca, una scalinata che finisce in acqua – arricchisce la camminata. La parte nord dell’isola è più aperta e perfetta per una sosta lunga, magari con il pranzo al sacco su uno dei muretti panoramici o in riva all’acqua.

Per chi ha ancora energie e desidera proseguire, è possibile concludere l’escursione tornando in battello fino a Carciano o Pallanza, e da lì continuare a piedi lungo la passeggiata lungolago fino a Stresa. Questo tratto – da Carciano a Stresa centro – è di circa 1,8 km, tutto pianeggiante, costeggiato da alberi, aiuole, ville storiche e scorci continui sul lago. È una camminata rilassante, adatta anche dopo le ore passate tra isole, che restituisce al corpo fluidità e allo sguardo nuovi colori del tardo pomeriggio.

In totale, l’escursione può coprire tra i 6 e i 9 km a seconda delle deviazioni e delle soste, con tratti in salita concentrati solo nei giardini di Isola Bella. Non ci sono sentieri sterrati, ma il fondo varia da pietra a pavé, e scarpe comode con suola antiscivolo sono consigliate. L’ambiente è sicuro, l’acqua sempre a portata di mano nei bar e fontanelle, e ogni sosta può diventare un’occasione per leggere il paesaggio, per prendersi una pausa senza mai uscire dalla bellezza.

Questa non è un’escursione per chi cerca velocità o prestazione: è per chi vuole camminare in silenzio, osservare, entrare dentro luoghi che raccontano storie con ogni angolo. E tornare a casa con le gambe stanche, ma lo spirito pieno.

Escursione al Mottarone

L’escursione al Mottarone è una delle esperienze più complete per l’escursionista che visita il Lago Maggiore: una montagna a misura d’uomo, che regala panorami aperti, sentieri accessibili e una varietà di percorsi che si adattano a ogni livello di cammino. Dalla vetta si domina un panorama straordinario: sette laghi visibili a occhio nudo, le cime innevate del Monte Rosa e il verde che abbraccia tutto intorno. È una montagna gentile, che regala silenzio e respiro, ideale per chi vuole camminare senza fretta, ma con il cuore pieno.

Si parte da diversi punti. Chi desidera un’escursione classica può salire da Alpino, frazione di Stresa, attraverso un sentiero immerso nei boschi di faggio e castagno. Il percorso è ben segnalato, con un dislivello di circa 700 metri e una lunghezza complessiva di 6 km (solo andata), per un tempo medio di salita intorno alle 2 ore e 30 minuti. Il sentiero si sviluppa in modo costante, con tratti più ripidi alternati a falsipiani dove è possibile fermarsi, bere, osservare la valle sottostante. Il bosco è fitto e silenzioso, interrotto solo dal canto degli uccelli e dal suono dei propri passi.

Chi preferisce un approccio più panoramico e meno faticoso può salire in funivia (quando attiva) o in auto fino alla località intermedia di Alpino o direttamente all’Alpe Nuovo. Da lì partono numerosi sentieri circolari che si snodano tra pascoli, alpeggi, punti panoramici e creste erbose. Anche le famiglie con bambini possono affrontare tratti più brevi, come il percorso che porta dalla stazione intermedia alla vetta in circa 40 minuti, su terreno misto ma sempre sicuro e ben tracciato.

Dalla vetta del Mottarone (1491 m) si apre uno dei panorami più celebri del Nord Italia. Gli occhi abbracciano il Lago Maggiore, il Lago d’Orta, il Lago di Mergozzo e, nelle giornate limpide, anche il Lago di Varese, il Lago di Monate, il Lago di Comabbio e quello di Biandronno. Le montagne si susseguono come un’onda: il Monte Rosa domina a est, mentre la catena alpina si allunga a perdita d’occhio. Per l’escursionista, questo è uno di quei luoghi dove vale la pena fermarsi a lungo, sedersi su una roccia, togliersi lo zaino e lasciarsi riempire dallo sguardo.

Il sentiero di cresta, che parte dalla vetta e scende dolcemente verso la zona dell’Alpe Vevera, è un’altra perla. Qui si cammina tra prati e larici, con il vento che accompagna, i cavalli liberi nei pascoli e l’aria sempre fresca anche in estate. Si può proseguire fino a raggiungere il Rifugio Genziana per una sosta con vista, oppure scendere verso i piccoli laghi sottostanti attraverso percorsi meno battuti, che regalano una dimensione più selvaggia e silenziosa.

Il Mottarone offre anche un anello escursionistico completo: partenza e ritorno da Alpino, salita per il sentiero classico, discesa per la strada sterrata panoramica o per il tracciato che attraversa la Colma di Coiromonte. In questo caso si coprono circa 13-14 km in totale, con un tempo di percorrenza di 4-5 ore escluse le soste. È una camminata varia, mai monotona, che alterna bosco, prato, roccia e ampie vedute. Perfetta per l’escursionista che cerca immersione nella natura senza difficoltà tecniche.

Anche in inverno o in autunno, il Mottarone conserva il suo fascino. Il paesaggio cambia, i colori diventano caldi, il silenzio ancora più profondo. Con l’attrezzatura adeguata, è possibile camminare anche sulla neve, lungo itinerari battuti che mantengono la sicurezza e la visibilità.

Il bello del Mottarone è proprio questa sua doppia anima: abbastanza alto da emozionare, ma abbastanza accessibile da accogliere. Non richiede preparazione estrema, ma regala la soddisfazione piena di una vetta. Non è selvaggio, ma non è mai banale. Ogni escursionista può trovare il proprio passo, il proprio percorso, il proprio angolo dove fermarsi.

Passeggiata sul Lungolago di Stresa

La passeggiata sul lungolago di Stresa è un’esperienza semplice e profondamente appagante, perfetta per chi ama camminare osservando, respirando, ascoltando. Non è un trekking, non è una vera escursione: è un cammino lento e continuo lungo una linea che unisce l’acqua, la luce, gli alberi, le ville storiche e la vita quotidiana. Per l’escursionista attento è un itinerario che nutre lo sguardo, rilassa il corpo e libera la mente.

Si parte solitamente dalla zona dei giardini pubblici, vicino al molo centrale, dove i battelli attraccano uno dopo l’altro e il lago si apre in tutta la sua ampiezza. Già qui, lo sguardo corre verso le Isole Borromee, che sembrano galleggiare sul blu, e i primi passi accompagnano il ritmo calmo dell’acqua. Il percorso è pianeggiante, ben curato, largo abbastanza per camminare senza interruzioni, tra aiuole fiorite, panchine in pietra e filari di alberi. Chi cammina in silenzio può cogliere i dettagli: il fruscio delle foglie, il rumore dei remi, il profumo dei fiori.

L’intero lungolago si sviluppa per circa 2,5 km da una parte all’altra del paese, e può essere percorso in entrambe le direzioni. Da un lato si raggiunge la zona di Carciano, passando davanti a hotel storici, palazzi in stile liberty, viali alberati e piccoli moli nascosti. Dall’altro si arriva verso la parte più residenziale, meno turistica, più autentica. Il lago è sempre lì, accanto, come una presenza costante che accompagna il passo.

Lungo il cammino si incrociano diversi punti di sosta perfetti per un’escursione contemplativa: una terrazza sul lago con vista diretta sulle isole, una darsena dove si fermano le anatre, una fontanella d’acqua fresca, una libreria a cielo aperto dove chi cammina può prendere o lasciare un libro. Ogni tratto ha la sua atmosfera: la zona alberata è fresca e silenziosa, quella centrale è animata da turisti e artisti di strada, quella finale più tranquilla, con sentieri che proseguono verso le frazioni collinari.

Per chi ama camminare a lungo, il lungolago di Stresa può diventare il punto di partenza per itinerari più ampi. Si può proseguire a piedi fino a Belgirate, attraverso tratti di costa e sentieri in mezzo alla vegetazione, oppure salire verso i giardini dell’Alpino o imboccare uno dei percorsi che portano verso il Mottarone. Ma anche restando sulla passeggiata, la varietà di stimoli, la bellezza costante del paesaggio, la possibilità di camminare per ore senza mai annoiarsi rendono questa esperienza perfetta per ogni tipo di escursionista.

Camminare qui, nelle prime ore del mattino o al tramonto, è un piccolo lusso. La luce cambia continuamente, disegna riflessi sulle onde, colora le facciate delle ville, accende i fiori nelle aiuole. I passi diventano più lenti, il respiro si fa più profondo. Chi cammina da solo trova concentrazione, chi cammina in coppia trova un ritmo comune, chi cammina in famiglia trova spazi sicuri dove ogni età può sentirsi a proprio agio.

La passeggiata sul lungolago di Stresa non chiede nulla: offre. Offre tempo, silenzio, vedute, aria pulita, scorci su un lago che cambia con le stagioni ma che non smette mai di incantare. È il tipo di escursione che non si dimentica perché non vuole impressionare: accompagna. E a ogni passo, regala qualcosa di diverso.

Escursione a Villa Pallavicino

L’escursione a Villa Pallavicino è un cammino dentro la natura addomesticata, tra alberi secolari, sentieri ombrosi, animali da osservare e scorci aperti sul Lago Maggiore. Situata poco fuori dal centro di Stresa, raggiungibile a piedi con una piacevole passeggiata di circa 20 minuti dal lungolago, la villa si presenta come un vero parco da esplorare lentamente, perfetto per l’escursionista curioso che ama alternare il passo al respiro, lo sguardo alla scoperta.

L’ingresso si apre su un viale ampio, bordato da aiuole fiorite e da cedri maestosi. Da lì, si snodano numerosi sentieri che si arrampicano dolcemente sul pendio della collina. La salita è leggera ma costante, e permette di guadagnare altezza senza fatica, mentre lo sguardo si apre via via sulla distesa del lago e sulle isole che galleggiano nella foschia. Ogni svolta del percorso offre un punto panoramico o un cambio di prospettiva. L’escursionista può scegliere di seguire l’anello completo del parco, lungo circa 3,5 km, con dislivelli moderati, oppure creare il proprio itinerario seguendo l’istinto.

Uno degli aspetti più piacevoli è la varietà del paesaggio: si cammina tra boschetti di bambù, prati aperti, zone più fitte dove la luce filtra tra le foglie. I sentieri sono ben segnalati, il fondo regolare, percorribile anche in caso di pioggia leggera. Ogni zona del parco ha un carattere preciso: la parte superiore è più silenziosa e panoramica, mentre quella inferiore, verso la fattoria, è animata dai suoni e dai movimenti degli animali.

Gli escursionisti che amano osservare trovano pane per i loro occhi: daini, caprette, pavoni in libertà, asini, coniglietti, e poi lama, zebre, canguri. Non è uno zoo tradizionale, ma un parco faunistico immerso nel verde, dove gli animali sembrano parte integrante del paesaggio. Camminare tra di loro, vederli muoversi senza barriere evidenti, ascoltarne i versi, è un’esperienza che arricchisce e sorprende.

Per chi cammina da solo, Villa Pallavicino offre una quiete piena, fatta di foglie che si muovono, voci lontane di bambini, il canto degli uccelli. Per chi cammina in coppia è un luogo intimo, con angoli romantici, panchine appartate, percorsi da fare fianco a fianco senza meta precisa. Per chi è con la famiglia, la camminata si trasforma in gioco, osservazione, dialogo. Ogni passo ha qualcosa da raccontare.

A metà percorso, un’ampia radura con tavoli in legno permette una sosta comoda per mangiare, bere, riposare. L’aria è fresca anche d’estate, e lo spazio è sufficiente per distendersi all’ombra, togliersi le scarpe, chiudere gli occhi. La seconda parte dell’anello riporta verso l’ingresso passando per un tratto più boscoso, dove i suoni del parco si attenuano e la camminata torna più personale, più interiore.

Chi vuole può abbinare la visita alla salita al vicino belvedere sopra Stresa, o tornare a piedi lungo il lungolago, completando un’escursione urbana e naturale allo stesso tempo. In ogni caso, Villa Pallavicino è molto più di un giardino o di un parco con animali: è un’esperienza lenta e coinvolgente, dove ogni passo riporta alla semplicità del camminare, guardare e lasciarsi sorprendere.

Giro in battello verso Verbania o l’Eremo di Santa Caterina

Il giro in battello verso Verbania o l’Eremo di Santa Caterina del Sasso non è solo un semplice spostamento sul Lago Maggiore: è un’escursione che si trasforma in viaggio contemplativo, dove l’acqua guida i pensieri, il vento addolcisce i respiri e ogni sponda racconta qualcosa. Per l’escursionista abituato alla terra, il lago offre un ritmo diverso: non si cammina, ma si naviga, eppure si attraversano luoghi con lo stesso spirito di chi va a piedi – con calma, con attenzione, con occhi curiosi.

Partendo da Stresa, il battello scivola sull’acqua lasciandosi alle spalle le isole Borromee, che si fanno sempre più piccole. Lo sguardo si allarga, si sposta verso nuove direzioni. Il tragitto verso Verbania è breve ma pieno: lo specchio d’acqua si apre su una costa più ampia, punteggiata da ville, giardini, campanili. Si arriva al porto di Pallanza o di Intra, e si può iniziare una camminata leggera sul lungolago, tra viali alberati, panchine in pietra e piccoli approdi nascosti. Per l’escursionista è un modo di allungare il passo senza fretta, con il lago sempre accanto. Si può raggiungere Villa Taranto in meno di mezz’ora a piedi, o proseguire oltre per cercare sentieri tra le colline retrostanti.

Chi invece sceglie la tratta verso l’Eremo di Santa Caterina del Sasso affronta una navigazione più silenziosa. Il battello costeggia le rocce e i boschi della sponda lombarda, e il paesaggio si fa più verticale, più selvatico. L’arrivo è spettacolare: l’eremo appare aggrappato alla parete, come sospeso tra acqua e cielo. Scendere qui è come entrare in un luogo sacro, anche per chi non cerca il sacro. L’escursionista cammina piano, segue i portici, tocca le pietre consumate, ascolta il vento che entra dalle arcate. Il sentiero che scende a piedi, per chi decide di tornare via terra, è un’alternativa intensa, con una scala ripida tra cipressi e silenzi, che si apre poi su viste profonde del lago.

Entrambi i giri – verso Verbania o verso l’Eremo – offrono un’escursione circolare che unisce acqua e terra, passo e sguardo. Si parte in battello, si continua a piedi, si torna magari di nuovo via lago. Si può pranzare in riva, leggere su una panchina, camminare tra ville e giardini oppure salire su un promontorio per guardare tutto dall’alto.

Il battello qui è parte del cammino. Non interrompe l’escursione, ma la dilata. Offre una pausa mobile, dove si continua a viaggiare anche da seduti. Le gambe riposano, ma la mente continua ad assorbire paesaggio. È un’esperienza adatta a chi ama camminare, ma sa anche fermarsi. A chi ama la montagna, ma sa lasciarsi cullare dall’acqua.

Trekking nei dintorni di Stresa

Il trekking nei dintorni di Stresa è un’esperienza che sorprende per la varietà dei paesaggi, per la dolcezza dei dislivelli e per la bellezza mai ostentata dei sentieri che si aprono tra boschi, colline e balconi naturali sul lago. A pochi minuti dal centro elegante della cittadina, basta allacciare le scarpe da trekking e inoltrarsi tra i sentieri per scoprire un mondo silenzioso, verde, autentico. È un camminare che non chiede forza, ma attenzione; non premia la velocità, ma la meraviglia.

Uno degli itinerari più accessibili e panoramici è il sentiero che collega Stresa alla frazione Alpino. Si parte dal centro, si attraversano le prime ville e i giardini, poi si sale con decisione lungo una mulattiera che si inoltra tra faggi e castagni. Il dislivello è di circa 400 metri, il percorso misura poco più di 4 km, e si affronta in meno di due ore con passo tranquillo. Durante la salita, tra tratti di selciato antico e scorci improvvisi sul lago, lo sguardo si apre sempre di più, fino a raggiungere il punto panoramico dell’Alpino, dove si può sostare e ammirare la distesa blu del Lago Maggiore abbracciata dalle montagne.

Per chi desidera proseguire, da Alpino parte un secondo tratto più selvaggio che porta fino alla cima del Mottarone. Questo itinerario è più impegnativo (dislivello complessivo intorno ai 900 m, 12 km totali andata e ritorno), ma mai tecnico, e si snoda tra pascoli, boschi e tratti in cresta con vista spettacolare. È un percorso che ripaga ogni passo: la vetta del Mottarone regala una delle più ampie vedute d’Italia, con sette laghi visibili e le Alpi sullo sfondo.

Un altro trekking meno frequentato ma affascinante parte da Stresa e raggiunge Belgirate, lungo l’antica via dei pellegrini. Il sentiero attraversa boschi, passa accanto a cappelle votive, muretti in pietra, piccoli ruscelli. Si cammina per circa 8 km con dislivello moderato (250 metri), sempre accompagnati dal lago che compare tra gli alberi e poi si svela del tutto man mano che si scende verso Belgirate. Questo è un percorso perfetto per chi cerca silenzio, tratti meditativi e l’armonia tra natura e tracce di spiritualità.

Anche i sentieri che salgono verso Someraro e Levo offrono itinerari circolari ideali per una mezza giornata: salite dolci, passaggi tra frazioni e boschetti, scorci sulle Isole Borromee e la possibilità di fermarsi in una trattoria o su un prato panoramico per mangiare qualcosa. Il bello di questi percorsi è che non c’è bisogno di allontanarsi troppo da Stresa per sentire il silenzio dei boschi e la forza del paesaggio. Si parte a piedi direttamente dal centro, senza bisogno di mezzi o navette.

Il trekking nei dintorni di Stresa è per chi ama camminare con consapevolezza, alternare sforzo e bellezza, ascoltare i rumori del bosco e i propri pensieri. Non ci sono tratti estremi, ma ci sono salite vere, viste ampie, cambi di luce improvvisi, e quella soddisfazione sottile di aver raggiunto una vetta, un colle, un borgo, solo con le proprie gambe.

Camminare da Stresa significa esplorare un territorio a misura d’uomo, dove ogni sentiero ha una sua voce, ogni bivio un piccolo segreto. E a fine giornata, tornare al lago con i muscoli stanchi e il cuore pieno.

Conclusione

Stresa è un punto di partenza perfetto per scoprire il meglio del Lago Maggiore. Le sue escursioni combinano cultura, natura, relax e panorami mozzafiato. Qualunque sia il tuo stile di viaggio, qui troverai esperienze indimenticabili.

Dove Dormire Dopo un’Escursione a Stresa: Hartmann Feel at Home

Dopo una giornata tra sentieri e panorami, tra il profumo dei giardini dell’Isola Madre e le vedute dal Mottarone,
quando le gambe chiedono riposo e il cuore è ancora pieno di bellezza,
serve un luogo che sappia accogliere come si deve.

Non un semplice alloggio.
Ma un rifugio vero, silenzioso, immerso nella natura.
Un posto dove il tempo rallenta e ogni cosa — finalmente — si distende.

Quel posto si chiama Hartmann Feel at Home.

Un’Oasi di Benessere a Gignese

Per chi desidera prendersi cura di sé, Hartmann offre una vasca idromassaggio all’aperto immersa nel verde, un’accogliente lounge con camino circolare dove fermarsi a leggere o rilassarsi, e una sala yoga silenziosa, ideale per meditazione, respirazione o semplice ascolto interiore.

La colazione è un momento speciale: ogni mattina viene servito un buffet ricco di proposte sane e gustose, con ingredienti freschi e di stagione. Ampia l’attenzione alle diverse esigenze alimentari, con opzioni vegetariane, vegane e senza glutine sempre disponibili.

Hartmann Feel at Home non è solo un alloggio: è un rifugio tra natura e cielo, dove ritrovare sé stessi attraverso il silenzio, l’accoglienza e una bellezza semplice e autentica. Un luogo in cui sentirsi ascoltati, accolti e finalmente a casa.

Si trova a pochi minuti da Stresa, sulle colline di Gignese, lontano dal rumore e vicino alla pace.
Qui arrivi con lo zaino ancora sulle spalle e ti senti subito a casa.
Una villa circondata dal verde, con giardini da respirare, angoli dove leggere in silenzio e una vasca idromassaggio tra gli alberi dove lasciare andare ogni tensione.

Ogni camera ha un’anima.
Che tu sia in coppia o in viaggio da solo, con amici o in famiglia, trovi lo spazio giusto per te:

Swadhisthana: la suite con vasca privata e accesso diretto al giardino, perfetta per una rigenerazione completa.
Ajna: due ambienti separati, ideale se viaggi in compagnia e cerchi spazio e privacy.
Anahata e Manipura: camere accoglienti, rilassanti, immerse nel verde.
Sahasrara, nella torretta, ti regala l’ultima vista sul lago prima del sonno.

E al mattino, nessuna sveglia.
Solo colazioni naturali, lente, senza orari imposti.
Il modo migliore per iniziare una nuova giornata… o per restare ancora un po’.

Hartmann Feel at Home è il posto perfetto dove tornare dopo un’escursione a Stresa.
Perché le esperienze più belle hanno bisogno di essere accolte, coccolate, lasciate sedimentare.
E niente lo fa meglio di un luogo pensato per la quiete, il riposo e l’ascolto.

Hartmann Feel at Home
Dove dormire dopo un’escursione a Stresa.
Dove fermarsi davvero.

Qui di seguito per prenotare direttamente dal nostro sito web: