Trekking Panoramici Lago Maggiore: Quali Le Migliori Escursioni

Apr 30, 2025

Vuoi sapere quali siano i migliori sentieri panoramici per il trekking sul Lago Maggiore?

Leggi ora la guida di Hartmann Feel at Home, la nostra stuttura ricettiva sul Lago Maggiore.

Hartmann Feel at Home è una villa intima e accogliente, immersa nella quiete di un grande giardino dove la natura abbraccia ogni momento della giornata. Completamente ristrutturata con materiali naturali e di alta qualità, unisce eleganza e semplicità per offrire un’esperienza di soggiorno autentica, rilassante e profondamente rigenerante.

Ma andiamo ora alla guida

Guida ai trekking panoramici del versante italiano del Lago Maggiore

Il Lago Maggiore è circondato da vette e colline che offrono viste spettacolari sul bacino lacustre. Dalle cime piemontesi e lombarde lo sguardo spazia “dagli Alpi Marittime al Monviso, dal più vicino Monte Rosa alle Alpi Svizzere, fino alla Pianura Padana” . Questa guida presenta i migliori itinerari di alta quota (difficoltà T, E ed EE) sul versante italiano del Lago Maggiore, pensati per un pubblico ampio: turisti, escursionisti esperti, famiglie e appassionati di fotografia. Sono descritti itinerari in diverse zone – Mottarone, Val Grande, Valle Intrasca/Cannobina, Laveno-Mombello, Maccagno, ecc. – tutti caratterizzati da panorami mozzafiato sul lago e sui gruppi alpini circostanti.

Introduzione generale: preparazione e sicurezza

Equipaggiamento: indossare scarpe da trekking robuste con suola scolpita. Portare almeno 2 litri d’acqua a testa (ricaricabile nei rifugi o fontane se disponibili), snack ad alta energia e un pranzo al sacco. Impermeabile a giacca e pantaloni, pile o felpa tecnica, cappellino e occhiali da sole sono d’obbligo, dato che il sole è più intenso in quota. Consigliati bastoncini da trekking per stabilità su tratti ripidi. Una bussola o GPS e una mappa del percorso (o smartphone con GPS) aiutano a orientarsi, soprattutto in Val Grande o valli meno battute.

Stagioni: la primavera inoltrata (maggio-giugno) e l’estate (luglio-agosto) sono ideali per i sentieri panoramici. In autunno (settembre-ottobre) l’aria limpida regala colori straordinari, ma alcune cime (soprattutto oltre 2000 m) possono avere prime nevicate. L’inverno è consigliato solo ad escursionisti esperti, con ciaspole o sci-alpinismo, per la possibilità di neve e ghiaccio. Alcuni rifugi (es. Pian Cavallone) possono chiudere in inverno, quindi pianificare accuratamente.

Norme di comportamento: attenersi sempre ai sentieri segnalati e alle indicazioni dei Parchi (ad esempio il Parco Nazionale Val Grande). Non raccogliere fiori o piante protette e non disturbare la fauna (marmotte, camosci, aquile). Rispettare il Codice dell’escursionista CAI: informare qualcuno del proprio itinerario, verificare le previsioni meteo, procedere con cautela sui tratti esposti, portare con sé una torcia (in caso di imprevisti), e lasciare il luogo pulito (raccolta differenziata di rifiuti, zero rifiuti plastici). Se si incontrano pozze fangose o neve residua (specialmente in primavera), indossare scarponi impermeabili e, se necessario, ramponcini o ciaspole.

Sicurezza: molti itinerari panoramici includono tratti esposti o passaggi attrezzati (catene, ponti). In questi casi è meglio evitarli con bambini piccoli o chi soffre di vertigini. Sempre proseguire in colonna indiana e con buon equilibrio. In presenza di nebbia o temporali è fortemente sconsigliato continuare; anche se il panorama attira, la sicurezza viene prima di tutto.

Monti del Vergante e Mottarone

Il Mottarone (1492 m) è la grande montagna granitica tra Lago Maggiore e Lago d’Orta, nota come “la montagna dai sette laghi”. Dalla vetta del Mottarone il panorama spazia su tutti i grandi bacini prealpini: oltre al Maggiore e all’Orta si vedono il Lago di Varese, il lago di Monate, Comabbio, Biandronno, Monate e infine, in giornate limpide, fino al lago di Mergozzo. Come recita il sito ufficiale: “una montagna, sette laghi… Con il cielo terso, la vista spazia dalle Alpi Marittime al Monviso, dal Monte Rosa alle Alpi Svizzere, fino alla Pianura Padana”. In cima c’è il Rifugio Genziana (ristorante) e il Bar Stazione, ideale per una pausa con vista a 360°.

  • Monte Mottarone (1492 m)Difficoltà: T/E (dipende dal sentiero). Lunghezza: fino a 15 km (anello); Dislivello: ~1400 m (da Stresa); Tempo: 4–6 h (andata e ritorno). Si raggiunge facilmente: da Stresa si può salire in funivia (riaperta al 2023) fino al Rifugio Genziana, oppure percorrere la strada panoramica Borromea (a pedaggio) da Carpugnino/Gignese. Per il trekking si può partire da Armeno (NO) o da Mergozzo (VB) attraverso boschi di faggi. Il sentiero CAI n.76 da Armeno è panoramico e poco frequentato; da Mergozzo (210 m) si sale al Rifugio Tom. Mottarone (m. 1039) e prosegue sulla cresta fino alla vetta. Panorama: a 360° su Lago Maggiore e Lago d’Orta e sulle Alpi (Rosa, Lepontine, Liguri). Adatto a famiglie: la funivia lo rende accessibile anche a non escursionisti. Con i bambini è preferibile salire in funivia e scendere a piedi lungo la cresta o la carrozzabile; la salita interamente a piedi (dislivello importante) è impegnativa, ma senza passaggi esposti critici. Rifugi: in cima Rifugio Genziana (cucina locale). (Vedi anche Itinerario: anello Mottarone-Zughero nelle escursioni impegnative.)
  • Monte Morissolino (1371 m) e Morissolo (1367 m)Difficoltà: EE; Lunghezza: 14,5 km anello; Dislivello: 470 m; Tempo: ~4h30. Situati nella Valle Intrasca (VB), sono noti per le antiche trincee della Linea Cadorna. La salita (segnavia CAI) inizia da Aurano o Colle della Crocetta e segue vecchie mulattiere militari. Panorama: dalla cima di Morissolino si gode “un panorama tra i più spettacolari del Lago Maggiore”; si calcola che in condizioni limpide si vedano ben 50 km di lago in un colpo d’occhio. Il sentiero è roccioso in alcuni tratti, ma senza difficoltà tecniche e adatto a escursionisti con un po’ d’esperienza. Famiglie: percorso lungo e discontinuo (alcuni passaggi su sassi) – meglio fare metà anello. Rifugi: nessuno in quota, ma alla partenza/arrivo (Aurano) ristori e rifugio Valle Intrasca al Colle della Crocetta (1350 m, pochi posti).
  • Monte Spalavera (1533 m)Difficoltà: E; Lunghezza: 14,5 km; Dislivello: 470 m; Tempo: 4h30. Spalavera, “la montagna contesa”, si eleva a nord del Morissolino. Il percorso parte da Aurano o Colle della Crocetta, su mulattiere belliche in gran parte pianeggianti. La cima del Monte Spalavera (1533 m) “è un luogo di eccezionale panoramicità, rinomato per il grandioso giro d’orizzonte”. Si ammirano il Lago Maggiore, la Pianura Padana, il Monte Rosa e le Alpi Svizzere. Il sentiero è ben segnato (cartelli CAI) e senza difficoltà tecniche, ma supera boschi e radure su un terreno a tratti roccioso. Adatto a famiglie: il sentiero principale è agevole; attenzione solo ad alcuni strappi ripidi verso la cima. Rifugi: nessuno in quota; punti acqua possibili al Colle della Crocetta.
  • Monte Bavarione (1290 m)Difficoltà: E; Lunghezza: 10 km ad anello; Dislivello: 800 m; Tempo: 3h. Situato sempre in Valle Intrasca (versante nord di Cannero Riviera), si presenta con morbidi crinali. Come riporta la guida locale: “Il monte Bavarione è la montagna più dolce […] Il panorama che si ammira dalla cima è di una dolcezza struggente: davanti agli occhi le Alpi Svizzere, la Val Cannobina ed il Lago Maggiore”. La salita avviene dal parcheggio di Scareno (Cannero) o da Traffiume di Ghiffa, su sentieri boscosi e prati d’alta quota. L’ultimo tratto attraversa vecchie postazioni militari. Adatto a famiglie: facile, senza passaggi esposti; presenza di trincee rende il percorso interessante anche per i bambini (sempre sotto sorveglianza). Rifugi: nessuno, ma bar/pizzerie a Scareno (partenza).

Parco Nazionale della Val Grande (Valle Intrasca, Alta Via, Monte Zeda)

La Val Grande, più vasta area wilderness d’Italia, custodisce creste panoramiche che dominano il Lago Maggiore. La sua Alta Via (Mergozzo-Cannobio) percorre le dorsali più alte tra Piemonte e Lombardia. Due cime di rilievo sono il Monte Zeda e il Pizzo Pernice.

  • Monte Zeda (2156 m)Difficoltà: EE; Lunghezza: 10–12 km (da Passo Folungo o da Archia); Dislivello: ~1005 m; Tempo: 4½–5 h. Zeda, il “re del Verbano”, si erge sulla linea di cresta con vista diretta sul Maggiore. Il cammino classico sale dal Passo Folungo (in Val Cannobina) oppure dall’Alpe Pian Vadà (in Valle Intrasca). L’itinerario esteso da Archia (via Pian Cavallone) include la cresta di Pizzo Pernice e Marona. Dal punto di vista panoramico, “ti aspetta un panorama che abbraccia l’orizzonte dal Monte Rosa alle Alpi Svizzere, passando dalla selvaggia Val Grande giù fino al Lago Maggiore, alla Pianura e oltre…”. In altre parole, dalla vetta di Zeda si domina con lo sguardo tutto il versante nord del lago. Il percorso è lungo, con alcuni tratti ripidi e passaggi attrezzati (tronchi e catene in discesa dal versante nord). Non è adatto a neofiti o a chi soffre di vertigini. Adatto a escursionisti esperti: un passaggio chiave è la cresta finale ripida che da Piè di Zeda sale all’anticima, ma si possono aggirare molti tratti per sentiero. Punti panoramici: oltre alla vetta, il sottostante Piè di Zeda (1900 m) offre una straordinaria balconata su lago e montagne. Accesso: parcheggio a Passo Folungo (1537 m, da Malesco, VB) oppure a Pian Vadà (1711 m), raggiungibili in auto. Dalla Valle Intrasca (Aurano), sentiero verso Pian Vadà (2h circa) attraversa boschi di faggio. Da Pian Vadà si sale in cresta al Zeda. Rifugi: sul versante occidentale c’è il Bivacco Pian Vadà (1711 m, mal funzionante ma copertura basica) – ideale punto d’appoggio. Sul lato est, non ci sono rifugi: è consigliabile partire presto e disporre di acqua (non ce n’è in quota). Stagione: luglio-settembre con neve assente; attenzione a eventuale neve primaverile residua sui versanti esposti. Esposti: salita finale ai 2156 m è un canalone ripido (facilitato da cavi nei tratti più difficili). Non adatto a bambini piccoli o escursionisti non allenati.
  • Pizzo Marona (1796 m) e Pizzo Pernice (1631 m)Difficoltà: EE; Itinerario: cresta anello; Dislivello: 1300–1500 m (da Pian Vadà/Miazzina); Tempo: 6–7 h. Percorso classico: dal rifugio Pian Cavallone (Intragna, VB) si sale alla dorsale Marona-Zeda. Si toccano la Cima della Marona e il Pizzo Pernice, ritornando al Pian Cavallone (o ai parcheggi di Viggione). Panorama: il percorso è scorrevole e offre vista costante su Val Grande e Lago (specie dai pressi di Pernice). Il Cai Verbania descrive il Pian Cavallone come “posto soleggiato a oltre 1500m… uno dei più bei balconi con vista sul Lago Maggiore, sulle esclusive aree selvagge del Parco… e sulla catena del Monte Rosa”. Accesso: parcheggio al Rifugio Pian Cavallone (1520 m) o al vicino Piazzale Tòfano (Intragna). Il rifugio (aperto estate 2025) offre 24 posti letto e ristoro. L’itinerario che lo collega al P. Pernice è il più classico dell’area. Rifugi: Rifugio Pian Cavallone (m. 1520, gestito CAI Verbano) – pranzo e pernottamento, su prenotazione. È base ideale per toccare anche il B. Città di Arona e Pizzo Pernice. Stagione: luglio-settembre. Esposti: nessuno particolarmente tecnico sul percorso di cresta classico, ma bei crinali panoramici. Diventa difficile con neve non assestata.
  • Alta Via del Lago Maggiore (Mergozzo-Cannobio, 4 giorni)Difficoltà: EE; Totale: ~80 km, 4000 m disl.; Tappe: 4 giorni. Un trekking ad anello che percorre le creste parco Val Grande. Dal lago di Mergozzo (195 m) si arriva a Cannobio (214 m), con notti a Pian Cavallone/Pian Vadà. Nel programma descritto dal Parco: “Trekking di 4 giorni sulle Montagne del Verbano… su un’ampia cresta che si affaccia da una parte sul Lago Maggiore e dall’altra sui ripidi versanti del Parco”. Tra le cime transitanti ci sono Monte Faie (1352 m), Pizzo Marona e Zeda (2156 m) con “panorama mozzafiato sul Lago Maggiore”. Questo percorso è per escursionisti esperti, con possibilità di bivacchi gestiti (Pian Vadà, Cannero). Punti panoramici: oltre alle vette citate, la lunga cresta offre visuali continue sui laghi e sulle Alpi. Notti: Rifugio Pian Cavallone (prima tappa), Bivacco Pian Vadà (seconda), Rifugio Città di Arona su lungolago di Cannobio (ultima).

Valli dell’Alto Verbano (Lago Lombardo: Laveno, Maccagno e dintorni)

Sul versante lombardo oltre a Monte Mottarone vi sono altre cime panoramiche:

  • Monte Cadrigna (1303 m)Difficoltà: E; Lunghezza: 12 km; Dislivello: 480 m; Tempo: 4 h (andata e ritorno). La Montagna di Maccagno domina l’estremità settentrionale del lago. Dal bacino del Lago Delio (sud ovest di Maccagno, parcheggio Diga Sud) si sale al Passo Forcora (897→1308 m), quindi lungo il costone erboso fino alla vetta. In un blog recente si legge che “in cima… il panorama si apre su tutto il lago, che appare scintillante tra i monti”. Ideale all’alba o mattina (nel pomeriggio può formarsi foschia). Famiglie: dislivello contenuto, sentiero privo di passaggi esposti; però verificare presenza di neve in stagione. Accesso: parcheggio al Lago Delio (Maccagno). Sentiero segnalato che passa accanto alle dighe (fare attenzione a tracce secondarie). Possibile ristoro al parcheggio/ristorante Lago Delio prima di partire. Rifugi: nessuno; come variante si può scendere per un anello panoramico ritornando al Lago Delio. Stagione: primavere estate, con possibile ciaspolata in primavera inoltrata (sentiero poco battuto). Esposti: nessuno degno di nota; privo di difficoltà alpinistiche.
  • Monte San Martino (956 m)Difficoltà: E; Lunghezza: 8 km (andata e ritorno); Dislivello: 800 m; Tempo: 3 h. Sovrasta Laveno-Mombello. Si sale dai parcheggi di Laveno o da Cerro (sentiero CAI 13) attraverso boschi e pascoli. In cima (chiesetta e ruderi di torre) la vista abbraccia Laveno e il lago verso nord-ovest. Famiglie: facile, ampio sentiero boschivo. Nel fine settimana la vista dal Belvedere del Sasso del Ferro (vedi sotto) attira meno camminatori perché si può raggiungere in funivia.
  • Monte Sasso del Ferro (1097 m)Difficoltà: E (con funivia); Lunghezza: ~3 km (collegamento pendio al Giubiani); Dislivello: 400 m; Tempo: 1h30. Dal centro di Laveno si può salire velocemente con la cabinovia (Lago Maggiore Funivie) fino alla Madonna del Lago (m. 1000). Da qui, semplicissima salita a piedi di 1 km fino al Monte Sasso del Ferro. La vista dal belvedere è “incredibile”, dominando gran parte del Lago Maggiore su entrambi i rami. Adatto a tutti: possibile versione family: cabinovia su, passeggiata sul Sasso. Accesso: funivia da Laveno o sentieri da Castello di Cabiaglio. Rifugi: nessuno, ma bar al belvedere dopo la funivia. Stagione: tutto l’anno (funivia funge anche d’inverno, con vista ghiacciata). Esposti: nessuno, è agevole; la vetta è attrezzata con balconi in vetta.
  • Altri itinerari lariani – Ad ovest del Lago Maggiore, sui monti di Luino e Valcuvia, si trovano il Monte Colonna (1225 m) e altri rilievi del Parco del Campo dei Fiori. Non tutti hanno vista diretta sul Maggiore, ma offrono sentieri panoramici sui laghi (Maggiore, Lago di Ghirla) e sulle alpi. Segnaliamo il Sentiero Ruscin da Pino (Gemonio) e l’anello di Brinzio, ottimi per brevi uscite con vista.
  • Campo dei Fiori e Monte Nudo (1204 m) – Pur orientati più verso Lago di Varese, meritano menzione perché da qui si vedono albe spettacolari. Il Monte Nudo è raggiungibile dal Parco Campo dei Fiori (Varese), in cresta con facile sentiero. In vetta domina il piano di Varese e si scorge il Maggiore in lontananza. Famiglie: percorso alpinistico ma battuto; poche difficoltà.

Tabella comparativa dei percorsi

ItinerarioDifficoltàDislivello (m)Durata (h)Punti panoramici principali
Monte Mottarone (1492 m)T/E≈1400 (da Stresa)4–6Veduta a 360° su 7 laghi e Alpi.
Morissolino e Morissolo (1371m)E4704.5Lago Maggiore (vista 50 km), trincee storiche
Monte Spalavera (1533 m)E4704.5Panoramico 360° (Orizzonte Alpino)
Monte Bavarione (1290 m)E8003Alpi Svizzere, Val Cannobina, Lago
Monte Zeda (2156 m)EE10054.5Vista su Monte Rosa, Alpi Svizzere, tutto il lago
Pizzo Marona e PerniceEE≈15006–7Panorami sul Maggiore dal crestone, Pian Cavallone
Monte Cadrigna (1303 m)E4804Vista integrale sul Lago Maggiore
Monte Sasso del Ferro (1097 m)E/C4001.5Panoramica su ampio tratto di lago (funivia)
Monte San Martino (956 m)E8003Veduta su Laveno e ramo occidentale
Sentiero Alta Via Lago MaggioreEE~4000 (4 gg)32 (4 gg)Creste affacciate su Lago Maggiore ([Alta via del Lago Maggiore

Legenda: T = turistico (sentiero facile); E = escursionistico; EE = escursionisti esperti; C = con funivia. Le durate sono medie totali (andata + ritorno). Le viste panoramiche sono esemplificative; quasi tutti i sentieri elencati offrono ulteriori scorci montani.

Le alture attorno al Lago Maggiore offrono percorsi spettacolari per ogni livello: dai sentieri dolci accessibili alle famiglie (p.es. Sasso del Ferro) alle traversate impegnative degli appassionati (Pizzo Marona–Pernice o Alta Via). In ogni stagione la lucentezza del lago, il gioco di luci sulle montagne e la flora alpina rendono ogni escursione indimenticabile. Buon trekking in sicurezza!

Dopo il Trekking: Rientrare e Rilassarsi a Hartmann Feel at Home

Dopo una giornata sui crinali, tra boschi profumati e vette con vista lago, il rientro diventa parte dell’esperienza. E se il trekking ti ha regalato stupore, Hartmann Feel at Home ti regala pace, accoglienza e armonia.

Immersa tra le colline di Gignese, a pochi minuti da Stresa e da molti degli itinerari descritti in questa guida, Hartmann Feel at Home non è un albergo né un semplice bed & breakfast. È una casa vera, pensata per chi ha bisogno di rallentare, rigenerarsi e sentirsi accolto.

Le camere, ispirate ai chakra, sono ampie, luminose e arredate con gusto essenziale. Ogni dettaglio è pensato per trasmettere armonia: pavimenti in parquet, bagno privato e affacci sul verde che invitano al riposo e alla contemplazione. Gli spazi sono progettati per far sentire ogni ospite accolto, ascoltato e a proprio agio.

Il cuore della villa pulsa nei suoi ambienti comuni dedicati al benessere: una vasca idromassaggio per lasciarsi cullare in totale relax, una zona lounge con camino circolare per scaldarsi nelle serate più fresche e una sala yoga dove ritrovare sé stessi, tra silenzio, respiro e meditazione.

Ogni mattina, una colazione preparata con attenzione e ingredienti freschi accompagna dolcemente il risveglio. Le opzioni vegetariane, vegane e senza glutine soddisfano ogni esigenza alimentare, mantenendo sempre alta la qualità e il gusto.

Hartmann Feel at Home è molto più di una semplice struttura: è un luogo in cui rallentare, respirare e ritrovare connessione. Un rifugio discreto ed elegante dove il tempo si dilata e ogni ospite può sentirsi davvero a casa.

Una villa autentica, in cui ritrovare equilibrio

Hartmann Feel at Home è una villa panoramica ristrutturata con materiali naturali e grande attenzione all’energia dei luoghi. Le sei camere, ognuna ispirata a un chakra, offrono ampi spazi, bagno privato, pavimenti in legno e vista sul giardino o sulle montagne. Alcune hanno una vasca idromassaggio privata, altre sono pensate per famiglie o per chi cerca silenzio totale.

Dopo ore di trekking, puoi:

  • distenderti nella vasca idromassaggio tra gli alberi;
  • leggere accanto al camino nella zona lounge;
  • dedicarti a qualche esercizio nella sala yoga sempre accessibile;
  • oppure semplicemente respirare il silenzio, seduto sotto un albero.

La mattina, senza limiti d’orario, ti aspetta una colazione naturale, abbondante e attenta a ogni esigenza alimentare (vegetariana, vegana, senza glutine), perfetta per ripartire pieni di energia verso un nuovo sentiero.

Le camere: un rifugio dopo il sentiero

  • Swadhisthana – con idromassaggio e accesso diretto al giardino
  • Manipura – doppia, semplice e luminosa
  • Anahata – tripla con letto soppalcato, ideale per piccoli gruppi
  • Vishuddha – raccolta e silenziosa
  • Ajna – con due ambienti separati, perfetta per famiglie
  • Sahasrara – situata nella torretta, offre una vista spettacolare su lago e montagne

Ogni camera è pensata per offrirti il recupero di cui hai bisogno dopo l’escursione, ma anche l’ispirazione per il giorno successivo.

Perché scegliere Hartmann Feel at Home se ami il trekking?

  • È vicina ai principali sentieri panoramici descritti in questa guida (Mottarone, Val Grande, Monte Zeda, ecc.)
  • Offre pace e silenzio assoluto, fondamentali per il vero riposo
  • È gestita con cura autentica, come solo una casa può offrire
  • Ti permette di vivere la montagna anche nel rientro, tra legno, luce e natura

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